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Liberi, onesti, resistenti. I Comitati fischiano nelle orecchie al Pd

In una sera autunnale, dopo la caduta di tante “foglie” della politica criminale di “mafia capitale”, il PD di Roma ha indetto il 10 Dicembre, una Riunione dei suoi iscritti e simpatizzanti presso il Centro Culturale “Elsa Morante” nell’omonima piazza nel quartiere popolare del Laurentino 38. Lo spazio del Centro è troppo piccolo e nonostante siano pochi i presenti, soprattutto istituzionali del PD dei municipi e del Comune di Roma più un nutrito gruppo di giornalisti e telecamere, l’incontro è stato spostato fuori dal Centro. Insomma, gli iscritti e i simpatizzanti, a cui era stato rivolto l’invito a partecipare, hanno disertato come pure la cittadinanza del quartiere. Le duecento persone che hanno ascoltato all’aperto gli interventi di Zingaretti, Orfini, Marino e Santoro, sono un numero estremamente misero, se si pensa che gli iscritti al PD di Roma sono oltre 8.000.

Un fuori programma, puntuale, alle ore 17,00, lo hanno praticato gli attivisti del Comitato No corridoio Roma-Latina che, dopo aver srotolato il loro striscione, ad ogni arrivo degli oratori piddini, hanno gridato slogan come: “Fuori la mafia dalla Stato”, Liberiamo Roma”, “La devastazione non passerà, l’autostrada non si farà” – vedi il video -Ad ogni bordata di slogan, i giornalisti che accorrevano verso il politicante di turno, facevano “l’onda” spostandosi verso coloro che contestavano. La tensione con alcuni supporter del PD presenti, è salita alle stelle, fino a sfiorare la rissa. Il culmine della provocazione si è raggiunto quando l’ex segretario romano e ora deputato del PD, Miccoli, avvicinandosi minaccioso al portavoce del Comitato lo apostrofava: “voi parlate come Carminati”, secca la risposta: “gli amici dei fascisti e dei mafiosi sono i corrotti del tuo partito come Ozzimo, Patanè e Coratti”. In piazza c’erano anche i militanti di Ross@ che hanno espressamente chiesto con un volantino, le dimissioni del Sindaco e della Giunta, e un gruppo del M5S che gridava “vergogna, tutti a casa”.

Veniamo ora agli interventi : Il Commissario del PD di Roma, Matteo Orfini ha, tra l’altro, dichiarato:“il PD a Roma è stato teatro di un’infinita guerra fra bande, che infeudavano dal parlamentare all’ultimo consigliere comunale”. Poi Orfini ha scomodato perfino la storica scuola di formazione del Pci: “Bisogna costituire una ‘Frattocchie’ dell’anticorruzione, per formare e dare gli strumenti atti a contrastare la corruzione ai consiglieri comunali. Ha concluso: “Un partito non può funzionare così, va raso al suolo e ricostruito”.
E Marino dà la colpa alla precedente Giunta: “Ci sarà qualcuno che nel nostro partito ha sbagliato, ma l’impianto criminale nasce nella destra di Alemanno”
Zingaretti: “evitare lo schifo di chi si chi si comprava pacchi di tessere o pagava la propria sezione.”

Insomma, tra rimpallo delle responsabilità e lo scarico delle colpe perfino ai circoli del PD, questa assemblea non ha parlato alla città, ma è stata fortemente autoreferenziale e contraddittoria, se vogliamo essere buoni.

Difatti, i problemi che strangolano le masse popolari della sterminata periferia metropolitana, sono rimasti fuori da questo contesto. Nemmeno una parola sulle privatizzazioni selvagge dei servizi a partire dal sociale, sulle cementificazioni, sulle nocività delle discariche e degli inceneritori, sulle case vuote e sulla povera gente senza case, sulle devastazioni autostradali, sul costo della vita, sulla disoccupazione e sulla precarietà.

Poco prima della conclusione, alcune attiviste del Comitato No corridoio hanno chiesto a Marino di poter far parlare un loro rappresentante. Nonostante la ritrosia di molti funzionari piddini, il Sindaco ha acconsentito. Nel prendere la parola, lo storico Portavoce del Movimento Nocorridoio, Gualtiero Alunni, ha chiesto un incontro urgente con Marino e Zingaretti, per l’immediato ritiro della grande e inutile opera dell’autostrada a pedaggio, fonte di devastazione, disoccupazione e corruzione. Ha rilanciato un accorato appello all’adeguamento in sicurezza della Via Pontina, che solo negli ultimi 20 anni, ha lasciato sull’asfalto 600 pendolari, morti per incidenti stradali. Marino, ha ripreso la parola, impegnandosi a promuovere un incontro con una delegazione di cittadini del Comitato.

Questo raduno, estraneo al quartiere popolare e lontano dai suoi gravi problemi sociali, con un fare molto depresso e sconsolato, è poi defluito e ha abbandonato l’area del Centro Culturale, con più interrogativi di quanti ne aveva prima dell’incontro. Se si vuole liberare Roma dalla mafia, dalla criminalità e dai fascisti, non saranno certo queste iniziative che lo potranno e lo vorranno fare, ma solo le masse popolari LIBERE, ONESTE E RESISTENTI.

 

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