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Aumentano le autostrade dei capitalisti bollettari

Gli auguri di nuovo anno arrivano sempre puntuali e con la stessa formula: le tariffe autostradali aumentano dal primo gennaio. Ricordiamo – è necessario per gli smemorati – che le autostrade italiane sono state costruite con soldi pubblici (ovvero “nostri”, con le tasse), ma ad un certo punto sono state date in “concessione” a società private. In nome della “concorrenza” che avrebbe dunque dovuto anche far abbassare le tariffe.

Ideologia spicciola per regalare un business facile facile a imprenditori senza voglia di richiare (capofila è naturalmente Benetton, che gestisce la tratta più lunga e importante con “Autostrade per l’Italia”). Quale concorrenza è mai possibile tra tratte autostradali? Avete forse mai visto un “privato” costru.uire un’autostrada alternativa a quella esistente? Mica sono matti: costi altissimi, lievitazione delle perdite assicurata, tempi di ammortamento infiniti…

Bene. Questo carico negatio è lasciato ancora adesso allo Stato – con i nostri soldi – mentre ai “privati” è lasciato il privilegio di riscuotere al casello, senza aver investito una lira.

Siccome “c’è la concorrenza”, ma le autostrade sono anche un servizio di interesse pubblico, ogni anno i concessionari chiedono l’aumento delle tariffe. E l’ottengono.

La maggior parte delle società ha ottenuto un incremento dell’1,5%, più dell’inflazione 2014 ed anche di quella attesa nel 2015. Il ministero dei trasporti ha giustificato la decisione parlando di misura necessaria «in attuazione di quanto previsto nei vigenti atti convenzionali stipulati da Anas ora ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le Società Concessionarie di autostrade, nonché dalla vigente normativa, maturano specifici adeguamenti dei pedaggi autostradali, da determinarsi in applicazione delle formule tariffarie previste negli atti convenzionali approvati e vigenti».

Non manca un tocco di presa per i fondelli. I. l ministero delle Infrastrutture “unitamente al ministero dell’Economia” .«hanno ritenuto obiettivo prioritario di interesse pubblico l’adozione di ogni misura idonea a consentire il superamento dell’attuale negativa congiuntura economico-finanziaria e considera la calmierizzazione degli adeguamenti tariffari per l’anno 2015, entro l’1,5%, una misura necessaria al conseguimento di tale obiettivo. Tale misura, peraltro, per non ostacolare il completamento degli investimenti previsti, deve necessariamente inserirsi nel contesto dei rapporti di concessione così come oggi sottoscritti e vincolanti per le parti».

Insomma: siate contenti, perché abbiamo limitato gli aumenti all’1,5%. Loro avevano chiesto naturalmente di più, ma noi pensiamo al vostro bene… Soprattutto a quello dei concessionari, però, che hanno promesso misteriosi “investimenti” da realizzarsi soltanto se c’era l’aumento. Tenuto conto che gli unici investimenti dei concessionari riguardano l’ordinaria manutenzione della rete autostradale, si può facilmente capire anche il margine di guadagno realizzato anno dopo anno. Della questione – e della sollecitudine delgoverno nei loro confronti – ci eravamo occupati già diversi giorni fa: https://contropiano.org/politica/item/28310-autostrade-di-governo.

lL’elenco degli aumenti: Asti-Cuneo 0,00%; ATIVA 1,50%; Autostrade per l’Italia 1,46%; Autostrada del Brennero 0,00%; Autovie Venete 1,50%; Brescia-Padova 1,50%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV 1,50%; Centro Padane 0,00%; Autocamionale della Cisa 1,50%; Autostrada dei Fiori 1,50%; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,50%; Tangenziale di Napoli 1,50%; RAV 1,50%; SALT 1,50%; SAT 1,50%; Autostrade Meridionali (SAM) 0,00%; SATAP Tronco A4 1,50%; SATAP Tronco A21 1,50%; SAV 1,50%; SITAF 1,50%; Torino – Savona 1,50%; Strada dei Parchi 1,50%.

Buon anno dal governo Renzi! Ci sono altri 364 giorni così che ci attendono…

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