Dopo la Grecia, la Spagna. E dopo la Spagna? L’alleanza delle forze di classe nei paesi Pigs europei e la costruzione di una alternativa credibile al’Unione Europea, sono ormai oggetto di un confronto serio. Una delegazione della Rete dei Comunisti è stata recentente in Spagna per rafforzare le relazioni politiche con partiti, organizzazioni e movimenti sociali e per dare concretezza internazionalista ai percorsi di lotta contro il polo imperialista europeo, per l’uscita dall’Unione Europea e dall’euro e per la costruzione dell’Alba come area di classe euro-afro-mediterranea.
La delegazione composta dai compagni Rita Martufi e Luciano Vasapollo, a Barcellona e Madrid ha presentato in quattro incontri pubblici i libri tradotti in spagnolo De Sur a Sur. La estrategia del caracol, Barcelona, El Viejo Topo, 2014 e, El despertar de los cerdos, Madrid, Editorial Maia, 2014.
Questa campagna di presentazione dell’elaborazione dei compagni italiani, è stata anche l’occasione per una serie di incontri bilaterali con varie esperienze politiche della sinistra antagonista spagnola e catalana.
Il 20 gennaio a Barcellona la delegazione della RdC si è riunita con i dirigenti di Comunistes.cat (Salvador Torres e Lluís Juberías). Comunistes.cat è un’organizzazione nata dall’unificazione dell’antico Partito dei Comunisti di Catalogna (PCC) con una parte significativa del Partito Socialista Unificato di Catalunya-Viu. Il congresso dell’unificazione si è tenuto lo scorso 1° novembre 2014. Comunistes.cat è il partito maggioritario nell’organizzazione catalana di Izquierda Unida che si denomina Esquerra Unida e Alternativa. EUIA ha tre deputati nel Parlamento di Catalogna nella coalizione ICV-EUiA e di questi tre, due sono di Comunistes.cat
Comunistes.cat si definisce come un partito nazionale e di classe. Pensa che le sue relazioni con il PCE debbano basarsi sul federalismo comunista e che il partito catalano deve mantener rapporti internazionali. Da parte sua, il PSUC-Viu ha tenuto il suo congresso nei giorni 17 e 18 gennaio 2015 .
Salvador Torres e Luís Juberías hanno relazionato sul congresso di unificazione del 1° novembre e hanno spiegato che la nuova organizzazione non è ancora un partito: si sono dati un tempo di 2 anni per cercare di concludere l’unificazione con il PSUC-Viu e con i numerosi comunisti che non militano in alcun partito, molti di loro, attivi nei movimenti sociali. Le difficoltà nell’unificazione comunista sono dovute all’esistenza di un problema generazionale nel comunismo spagnolo, soprattutto nel PCE. Si tratta di un obiettivo che va molto oltre il tentativo di ottenere l’unità organica dei vecchi pezzi e delle vecchie rotture. Da parte sua, la delegazione italiana ha illustrato l’esperienza politica storica della Rete dei Comunisti e il lavoro politico attuale sul piano nazionale e internazionale anche in relazione alle prospettive che la RdC si è data nella sua IV Assemblea Nazionale.
Il 21 gennaio, sempre a Barcellona, la delegazione RdC ha tenuto una riunione con due organizzazioni della Sinistra indipendentista catalana: le Candidatures d’Unitat Popular (CUP) rappresentata da Quim Solé, segretario di relazioni politiche e l’organizzazione internazionalista Ítaca rapresentata da Arnau Carné. Le due delegazioni hanno scambiato informazioni sulla situazione politica nei rispettivi paesi, incentrata sui temi dell’imperialismo, dell’Unione europea, l’uscita dall’euro, la solidarietà e la collaborazione tra i popoli del sud d’Europa. La CUP ha espresso una complessiva critica all’Unione Europea in quanto meccanismo imperialista che liquida le sovranità nazionali. La CUP deve ancora elaborare la sua posizione rispetto all’euro. Si è d’accordo sulla necessità di una collaborazione sul piano dell’internazionalismo di classe e tra i popoli del sud d’Europa e anche di tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo. Entrambe le delegazioni sono concordi nel cercare di trovare proposte di lavoro che aiutino a consolidare questa collaborazione. Entrambe le delegazioni concordano sull’appoggio alle rivoluzioni della transizione socialista nei paesi dell’ALBA e sulla necessità di realizzare azioni di solidarietà con queste. La Rete dei Comunisti ha offerto ogni tipo di collaborazione su questo argomento e l’invio di pubblicazioni ( Nuestra América, libri vari…) alla CUP e a Itaca.
E’ seguito a Barcellona un incontro con Endavant, rappresentato dal suo coordinatore Joan Sebastià Colomer. Le due delegazioni si sono mostrate concordi nella valutazione del carattere imperialista dell’Unione Europea, come pure sulla necessità di uscire dall’euro sul terreno dell’internazionalismo di classe. Concordano anche nel collaborare tra loro nell’interscambio organico e continuativo. Si è concordato inoltre sulla necessità di rilanciare la campagna politica contro l’euro e l’Unione europea anche in Catalogna.
Nella riunione con Front Cívic Som Majoria rappresentato da Ramon Franquesa , e Albert Escofet si è deciso di approfondire le reciproche relazioni politiche e lo scambio d’informazioni sulle rispettive campagne per l’uscita dall’euro. Il Front Cívic Som Majoria è l’organizzazione catalana del Frente Cívico Somos Mayoría, organizzazione la cui figura di maggior spicco è Julio Anguita.
A Madrid la delegazione RdC ha tenuto vari incontri. Di particolare rilevanza politica la Riunione con Red Roja con Nines Ángeles Maestro e due rappresentanti della loro organizzazione dei giovani. Entrambe le delegazioni si sono scambiate posizioni e informazioni sulle diverse attività svolte e sulla situazione politica nei rispettivi paesi e sulle proposte politiche delle due organizzazioni. I punti d’incontro tra le due organizzazioni sono molto significativi e forti nell’analisi della crisi sistemica del capitalismo e nella previsione di un acutizzarsi della lotta di classe in tutta l’area europea.
Per Red Roja la priorità deve essere il non pagamento del debito e il no alla Troika, ed anche l’uscita dall’euro, in cui esprimono un pieno accordo. Hanno una posizione critica rispetto al PCE, a Julio Anguita, a IU e a Podemos. Però, riconoscono che il fenomeno Podemos ha le caratteristiche di uno tsunami politico. Il prevedibile acutizzarsi della lotta di classe spazzerà molte delle illusioni e chiarirà i campi in lotta. Red Roja difende una proposta di unità popolare della base e dà priorità ai processi di organizzazione popolare.
La Rete dei Comunisti ha illustrato il percorso della propria organizzazione e il suo attuale impegno, approvato nella IV Assemblea Nazionale, di sviluppare il lavoro politico sia a livello strategico con lo sviluppo dell’organizzazione politica; sia rafforzando la presenza e lo sviluppo del lavoro di massa ( sindacalismo, lotte sul territorio); avendo attenzione alle dinamiche e lo sviluppo della rappresentanza politica, in particolare nell’esperienza di Ross@.
Importante anche l’incontro con la Plataforma contro la guerra e la NATO con la presenza di Ángeles Diez e Ángeles Maestro. Le compagne spagnole hanno informanto sulle attività di questa piattaforma sottolineando la necessità di unire le lotte a livello internazionale contro le prossime manovre della NATO che ci saranno a Gibilterra il prossimo ottobre 2015. Particolarmente importante è stato anche capire come si sono sviluppate le giornate di dibattito organizzate dal Foro contro la guerra imperialista e la NATO, organizzate dall’Alianza de Intelectuales Antiimperialistas con la collaborazione del Colectivo Anemoi e della Plataforma Global contra las Guerras.
E’ certamente di rilievo politico poter riattivare i rapporti tra la Plataforma contra la guerra y la Natoe le piattaforme italiane in particolare con Disarmiamoli! e i Comitati anti-NATO e fare in modo che qualche rappresentante di questi movimenti italiani partecipi ai dibattiti del Forum contro la guerra imperialista che si terranno a Madrid durante quest’anno.
La delegazione della RdC ha avuto anche un importante contatto con il nuovo segretario del PC della Regione di Madrid, Alvaro Aguilera, che ha poi tenuto una relazione durante la presentazione del libro El despertar de los cerdos. Rilevante politicamente è stata la forte concordanza sulle questioni dell’inconciliabilità con le politiche economiche del capitale della borghesia europea mettendo direttamente sul tappeto la questione della rottura e fuoriuscita dall’Unione Europea e dell’Euro.
Si è potuta constatare una forte concordanza anche con il membro della commissione dei rapporti con l’estero di Izquierda Unida federale Fran Pérez, anche nel suo discorso durante la presentazione del libro De Sur a Sur.
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