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Tre date, un unico messaggio: mai con Salvini, mai coi fascisti, mai col PD

Venerdì 13 Marzo alle 14.00 gli attivisti e le attiviste della Campagna Noi Restiamo – Torino hanno partecipato ad un presidio sotto la Regione Piemonte indetto insieme all’USB. Il presidio è il primo passo per chiedere che i fondi strutturali europei destinati alle regioni vengano usati come risposta all’enorme disoccupazione (giovanile e non) che affligge l’Italia, conseguenza della crisi strutturale ancora in corso e aggravata dalle politiche di austerità imposte dall’UE. Come recita la chiosa finale del comunicato dell’USB Piemonte: “i soldi ci sono. Vadano a chi ne ha veramente bisogno!”.
Sabato 14 parteciperemo al corteo che partirà alle ore 15 da Piazza Carlo Felice (Porta Nuova) per dire NO allo sgombero dell’exMOI, nelle cui palazzine vivono da mesi 750 uomini, donne e bambini rifugiati, provenienti da paesi in guerra e finiti a vivere per strada prima di trovarvi una sistemazione. Dopo mesi di provocazioni fascio-leghiste (anche Matteo Salvini aveva provato, senza successo, a visitare le occupazioni), il 14 gennaio è stata pubblicata la notizia della richiesta di sgombero. Per chiedere chiarezza e per opporsi allo sgombero è stato convocato il corteo di sabato.
Sabato 28 Marzo, ad un mese esatto dalla manifestazione di Roma, anche Torino riceverà la visita di Matteo Salvini e la sua Lega, insieme ai fascisti di CasaPound. Il pretesto è la richiesta dello scioglimento della giunta regionale a guida PD, ma questa manifestazione non è che l’ennesimo atto di questa alleanza fra forze politiche reazionarie.
Come a Roma, Salvini troverà la risposta degli antifascisti e antirazzisti torinesi. E come accaduto il 28 febbraio, i vari nodi della Campagna Noi Restiamo porteranno supporto alla mobilitazione indetta dai compagni torinesi.
Le motivazioni della nostra adesione a questi 3 appuntamenti sono le stesse che ci hanno portato a partecipare alle manifestazioni di Milano e Roma del 28 febbraio. A fronte di un attacco senza precedenti alle classi popolari a causa delle politiche di austerità imposte dai governi Monti, Letta e Renzi sotto l’egida dell’Unione Europea, la risposta non può essere quella razzista e reazionaria portata avanti da Salvini e suoi.
Si tratta invece di unire i piani di conflitto e delle rivendicazioni che attraversano le nostre città, per  pensare ad una uscita di sinistra dalla tremenda crisi ancora in corso.
Mai con Salvini, mai coi fascisti, mai col PD.

Noi Restiamo – Torino

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