Questa volta i fascisti non hanno fatto una incursione nei quartieri popolari nel tentativo di soffiare sul fuoco della guerra tra poveri sfruttando il disagio sociale legato alla crisi (soprattutto sulla questione abitativa), ma si sono concentrati nella centralissima Piazza Oberdan con lo scopo di contrastare una fantomatica diffusione della cultura gay nelle scuole. Come? Semplice e abbastanza banale: mettendo all’indice una serie di libri che secondo i fascisti di FN starebbero alla base dell’indottrinamento gay e gender rivolto ai più piccoli.
Forza Nuova se l’è presa in particolar modo con la casa editrice Lo Stampatello, rea di aver prodotto una collana di libri dedicati ai più piccoli in cui la famiglia viene mostrata in tanti modi diversi e possibili.
I solerti difensori della famiglia tradizionale, se cercavano l’attenzione dei media e della cittadinanza sicuramente l’hanno trovata. Peccato che certe dichiarazioni, che ricordano le tristissime immagini dei roghi di libri avvenuti nella Germania nazista nel 1933, hanno probabilmente prodotto un effetto boomerang…
Infatti, se i forzanovisti erano circa una ventina, gli antifascisti confluiti in Oberdan grazie ad un tam tam durato solo alcune ore erano più di 300. Sintomo che Milano, pur in tutte le sue contraddizioni, continua ad essere una città piuttosto ostile ai fascismi.
Dicevamo dell’attivismo di Forza Nuova. Banchetti nei quartieri popolari, aggressioni nelle scuole e iniziative omofobe.
Un evidente tentativo di smarcarsi dall’abbraccio Lega Nord-Casa Pound e di ritagliarsi un nuovo ruolo di protagonismo nella galassia della destra, anche in vista della prevista parata del 29 Aprile per commemorare Sergio Ramelli e Enrico Pedenovi.
Come dicevamo però Milano è una città dove i valori dell’antifascismo sono ancora forti.
Gli occhi resteranno quindi bene aperti in vista del 70° anniversario della Liberazione.
(fonte: Milanoinmovimento.com)
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