Nuova contestazione nei confronti del segretario della Lega Nord che spesso ad accoglierlo trova platee non sempre entusiaste.
Lancio di uova, pomodori e bottiglie hanno infatti accolto questa mattina Matteo Salvini in piazza Roma ad Ancona, dai manifestanti dei centri sociali e di alcune realtà politiche della sinistra che hanno anche acceso un fumogeno per ravvivare l’atmosfera.
Poco dopo l’arrivo di Salvini ad Ancona, i contestatori hanno premuto sul cordone approntato dalle forze di polizia in assetto antisommossa nel tentativo di avvicinarsi al leader nazileghista. C’è stato un contatto dei dimostranti con gli agenti, che li hanno respinti a manganellate. Ma gli antirazzisti e gli antirazzisti non si sono dati per vinti ed hanno continuato la contestazione.
Mentre Salvini, felpa blu e scritta gialla “Marche”, visitava brevemente il banchetto della Lega per la raccolta di firme per la presentazione delle liste per le regionali, dall’altra parte del cordone di sicurezza, i manifestanti urlavano slogan come “vattene, vergogna, fascisti”. Secondo i media locali, gli agenti avrebbero identificato una ragazza di Porto Recanati che avrebbe lanciato delle uova contro il leader della Lega, all’indirizzo del quale sarebbe volata anche una patata…
Dopo la breve comparsata Salvini è stato scortato via dal servizio di sicurezza e i leghisti, rimasti soli e abbandonati, hanno deciso di smobilitare in fretta e furia il banchetto per timore che le contestazioni diventassero più “convincenti”.
Lo stesso scenario si è ripetuto nel pomeriggio di oggi a Macerata, anche qui con lancio di uova contro il segretario della Lega Matteo Salvini protetto da un fitto cordone di poliziotti in assetto antisommossa. Un centinaio di manifestanti antifascisti e antirazzisti lo ha contestato tentando di sfondare il cordone di polizia, gli agenti hanno caricato e due giovani sono rimasti feriti: uno ha perso sangue dalla testa, l’altro ha riportato contusioni.
Poco prima Salvini era andato a provocare a Porto Recanati dove però la contestazione non gli ha permesso di entrare all’interno dell’Hotel House, un edificio di 17 piani e con circa 500 appartamenti occupati dai senza casa.
Un gruppo di immigrati, manifestanti e contestatori, infatti, gli ha impedito l’accesso al palazzone multietnico dove Salvini aveva annunciato la sua visita anticipando che, secondo lui, sarebbe da sgomberare esproriando gli appartamenti. Protetto dai poliziotti il segretario leghista è stato affrontato dai contestatori che gli hanno gridato di tutto prima che il prode Salvini decidesse di allontanarsi e cambiare aria.
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