Con un blitz della USB al Forum della Pubblica Amministrazione, questa mattina a Roma una delegazione ha raggiunto sul palco il Ministro Madia e le ha consegnato un simbolico Pinocchio. Guarda il video
I manifestanti sono stati poi bloccati dalle forze di polizia che ne ha avviato l’identificazione. “Esattamente un anno fa, qui al Forum P.A., il Ministro Madia, da noi contestato per il pluriennale blocco dei contratti, negava che il Documento di Economia e Finanza prorogasse il blocco fino al 2020”, spiega dopo la protesta Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo Nazionale USB P.I. . “Ma venne successivamente smentita dallo stesso Presidente del Consiglio, che in ottobre confermò il blocco dei contratti. Il DEF, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso aprile, prolunga di un altro anno lo stop al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, trascinandolo fino al 2021. E il Ministro Madia parla di possibile sblocco dei contratti se si attueranno le riforme promosse dal Governo”.
Prosegue Mencarelli: “Dovremmo quindi accettare i processi di mobilità obbligatoria, il demansionamento, la privatizzazione del sistema scolastico pubblico; la riforma della P.A., che renderà i dirigenti ancora più succubi del potere politico; la chiusura degli uffici nei territori e la cancellazione o privatizzazione dei servizi pubblici? Al Ministro Madia tutto questo può apparire come il paese dei balocchi. Noi riteniamo invece che rappresenti la distruzione dello Stato Sociale e la cancellazione delle tutele dei lavoratori pubblici, al pari di quanto è stato fatto nel lavoro privato con il Jobs Act”, conclude la dirigente USB.
Per queste ragioni, l’USB ha proclamato oggi una giornata nazionale di mobilitazione: per respingere la riforma della P.A. e il ddl “la buona scuola”; per imporre l’immediato rinnovo dei contratti collettivi nazionali; per pretendere un piano generalizzato di stabilizzazione di tutti i precari e un piano pluriennale di assunzioni per un rapido ricambio generazionale; per rivendicare la cancellazione della legge Fornero e il ripristino di un sistema previdenziale pubblico che assicuri pensioni dignitose; per ribadire un fermo no alla mobilita coatta. Numerose iniziative si sono svolte in diverse città, fra cui: Bologna, dove l’USB porta la propria protesta sotto la sede della Città Metropolitana, denunciando l’inaccettabile incertezza lavorativa in cui sono sprofondati i dipendenti di tutte le Province; a Napoli un sit in si è svolto in mattinata presso gli uffici della Provincia, in via don Bosco. A Catanzaro, c’è stato un volantinaggio davanti alla Prefettura; a Firenze, un presidio in piazza Duomo 10, Presidenza Regione Toscana; a Genova ci sarà un presidio in via Cesarea di fronte agli uffici della Provincia e del Centro per l’Impiego oggi ore 16.30.
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