Le ruspe che martedì 30 settembre sono entrate nel campo Rom della Bigattiera, a Pisa, per eseguire violentemente l’ordinanza di sgombero, hanno svelato la ferocia e la barbarie di un’amministrazione comunale targata Partito Democratico.
Amministrazione che già un anno fa, attraverso le esternazioni infami dell’assessore al sociale Sandra Capuzzi, aveva avvertito: “I nomadi censiti sono 860 e il nostro obiettivo è arrivare alla metà”. Settanta persone, delle quali quaranta minori, sono state abbandonate senza un tetto, mentre il sindaco Filippeschi si fa forte di una relazione dell’Asl sulle cattive condizioni igienico sanitarie della Bigattiera, provando a nascondere le responsabilità della stessa amministrazione, che nel 2012 staccò gli allacci di luce ed acqua, rispetto a quelle condizioni. L’accanimento contro la popolazione Rom (ricordiamo che molti di loro, proprio come i migranti che fuggono dagli scenari di guerra africani e mediorientali scatenati dall’Unione Europea e dalla Nato, arrivarono in Italia fuggendo dalla distruzione portata in Ex Jugoslavia dai bombardieri della Nato) risponde ad una precisa logica volta a fomentare nel nostro Paese l’odio razziale, la guerra fra poveri e a dare una valvola di sfogo alla rabbia di fasce sempre più larghe di popolazione stremate dalla crisi e prive di una rappresentanza politica che difenda i loro interessi materiali.
Amministrazione che già un anno fa, attraverso le esternazioni infami dell’assessore al sociale Sandra Capuzzi, aveva avvertito: “I nomadi censiti sono 860 e il nostro obiettivo è arrivare alla metà”. Settanta persone, delle quali quaranta minori, sono state abbandonate senza un tetto, mentre il sindaco Filippeschi si fa forte di una relazione dell’Asl sulle cattive condizioni igienico sanitarie della Bigattiera, provando a nascondere le responsabilità della stessa amministrazione, che nel 2012 staccò gli allacci di luce ed acqua, rispetto a quelle condizioni. L’accanimento contro la popolazione Rom (ricordiamo che molti di loro, proprio come i migranti che fuggono dagli scenari di guerra africani e mediorientali scatenati dall’Unione Europea e dalla Nato, arrivarono in Italia fuggendo dalla distruzione portata in Ex Jugoslavia dai bombardieri della Nato) risponde ad una precisa logica volta a fomentare nel nostro Paese l’odio razziale, la guerra fra poveri e a dare una valvola di sfogo alla rabbia di fasce sempre più larghe di popolazione stremate dalla crisi e prive di una rappresentanza politica che difenda i loro interessi materiali.
Fino a ieri sarebbe stato facile parlare di ruspe “democratiche” per indicare l’agire del Partito Democratico, che dopo mesi di retorica fascioleghista mette in pratica ciò che Salvini e i suoi sodali, che ora plaudono giustamente allo sgombero, avevano invocato, ma oggi sono arrivate le dichiarazioni sconcertanti del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, a rivendicare la stessa espressione di “ruspe democratiche”.
Ecco quindi che gli avvenimenti di questi giorni smascherano il gioco delle parti che vede la canea fascioleghista funzionale al sistema di potere di un PD ormai partito-regime, esecutore in Italia dei diktat dell’Unione Europea ed espressione diretta degli interessi del grande capitale, incluso quello legato alla criminalità organizzata.
Un sistema di potere che già da tempo, a livello nazionale come a livello locale, è passato all’attacco frontale nei confronti di ogni tipo di opposizione alle sue politiche, in questo caso arrivando ad attribuire “responsabilità” alle associazioni e alle realtà politiche e sindacali che hanno difeso e continueranno a difendere i diritti della popolazione Rom e dei migranti, silenziando ogni voce critica.
Rete dei Comunisti – Pisa
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