C’è un modo sicuro di verificare se la politica di palazzo – anche locale – ha il fiato corto e cerca diversivi: le polemiche sugli “anni di piombo”.
Tocca a Torino, questa volta, e ad alcuni consiglieri di Fatelli d’Italia – con in testa tal Maurizio Marrone – che evidentemente non trovano ancora una ragione per giustificare lo stipendio che prendono. E che, tra l’altro, ignorano le leggi esistenti, secondo cui se una persona ha scontato per intero la sua condanna è libero di andare ovunque, a discutere di qualsiasi tema.
L’occasione è data dall’invito rivolto a Sante Notarnicola a partecipare al “festival” organizzato da Infoaut, venerdì 16, alla Cavallerizza. Tema dell’incontro i fatti di Piazza Statuto, nel 1962. Il motivo è assolutamente semplice e quasi “giornalistico”: Sante c’era.
Non crediamo di dover qui ancora una volta riepilogare la sua biiografia, consegnata del resto alle stampe decenni fa con “L’evasione impossibile”, pubblicata allora da Feltrinelli e poi riproposta da Odradek con un’intervista di “aggiornamento”. Nè di ricordare la sua attività poetica, anche questa ben rappresentata da alcuni libri di raccolte e dal positivo giudizio di un torinese decisamente più autorevole degli attuali politicanti locali: Primo Levi.
Non ci sembra ci sia molto da aggiungere, se non l’augurio che questa involontaria pubblicità aiuti a riempire la Cavallerizza, venerdì prossimo.
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