Menu

Corteo contro Trident Juncture e basi, dure cariche della polizia a Cagliari

“Nessuna pace per chi vive di guerra” recitava lo striscione di apertura del piccolo ma combattivo corteo che ieri pomeriggio, intorno alle 18.30, si è mosso da Piazza d’Armi provenienti dall’ex zona militare di Monte Urpino, dove due giorni prima era stato allestito un campeggio antimilitarista e anti Nato. 

La manifestazione, convocata da alcune realtà antimilitariste e antagoniste contro le esercitazioni della Nato, la guerra, la colonizzazione militare della Sardegna, non era stata autorizzata dalla Questura. Che ha quindi schierato un gran numero di forze dell’ordine nel capoluogo sardo già nei giorni precedenti mentre ben 12 attivisti arrivati sull’isola per partecipare alla mobilitazione sono stati fermati e obbligati con un foglio di via a rinunciare.
Fino ad un certo punto il corteo ha sfilato gridando slogan contro la guerra e le servitù militari, mentre alcuni manifestanti tracciavano scritte sui muri – il che, insieme ai problemi creati al traffico automobilistico, ha destato l’indignazione dei giornali locali – e acceso alcuni fumogeni per richiamare l’attenzione della città sui temi denunciati dalla mobilitazione, a partire dalle continue esercitazioni condotte dagli eserciti della Nato nei numerosi poligoni militari che sottraggono alla popolazione una parte importante del proprio territorio, avvelenando l’ambiente e la vita civile. Nel mirino della contestazione, in particolare, la Trident Juncture 2015, in corso nel Mediterraneo, la più massiccia esercitazione mai condotta dalla Nato in un contesto di militarizzazione dei territori e di tensione con la Russia mai tanto grave negli ultimi decenni. Nonostante la promessa da parte delle autorità di evitare alla Sardegna l’ennesima ferita, il Ministero della Difesa ha autorizzato le manovre nei poligoni di Teulada, Capo Frasca e Salto di Quirra e nella base aerea di Decimomannu fino al prossimo 6 novembre. E questo nonostante le ripetute e partecipate manifestazioni antimilitariste degli ultimi mesi ed anni in diverse località dell’isola.
Ieri pomeriggio i manifestanti hanno imboccato Corso Vittorio Emanuele e viale Merello nel tentativo di raggiungere Largo Carlo Felice. Qualche uovo riempito con vernice rossa è stato lanciato all’indirizzo della sede della Deutsche Bank e poi contro i celerini che sbarravano il passo al corteo. A quel punto i reparti antisommossa hanno duramente caricato i manifestanti nei confronti dei quali gli agenti si sono accaniti per alcuni minuti, anche quando questi erano ormai finiti a terra o si erano allontanati per sfuggire alle manganellate.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *