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Mense chiuse alla Sapienza, studenti e lavoratori: “le vogliamo riaperte!”

Il 7 settembre le mense delle facoltà di Economia(via del Castro Laurenziano) e di Ingegneria (via delle Sette Sale) della Sapienza non hanno riaperto come da programma. Queste due mense, la prima da 1000 posti e la seconda da 800, il cui servizio è esternalizzato e non direttamente rispondente all’amministrazione della Sapienza, erano state assegnate tramite gare d’appalto a ribasso alla cooperativa Vivenda di proprietà della Cascina, titolare del passato appalto e di quello attuale vinto a maggio 2015. A giugno però, è partita l’interdittiva del Prefetto nell’ambito dell’inchiesta di Mafia Capitale che ha bloccato l’assegnazione dell’appalto in quanto la Cascina era coinvolta nell’affare Cara di Mineo e dunque indagata. Questo fino al 30 settembre quando è stata riassegnato l’appalto proprio alla Vivenda! Come conseguenza la cooperativa, in teoria obbligata a ricollocare i lavoratori e le lavoratrici delle mense, ha piuttosto deciso di lasciare questi a casa senza stipendio in attesa di nuovo ordine. Gli studenti e le studentesse invece, come tutti possono osservare con i loro occhi affacciandosi in questi giorni alla mensa in via De Lollis, sono costretti a file chilometriche per avere accesso a questa mensa, unica rimasta funzionante nella zona universitaria in una situazione di diffuso disagio per loro e per gli addetti che si ritrovano dimezzati nel numero a dover fare il doppio del lavoro. Ovviamente questo disservizio, malagestione ed ennesimo schiaffo in faccia alla comunità studentesca non è passato inosservato.. Gli studenti insieme ai lavoratori si sono incontrati in più momenti culminati nell’assemblea pubblica e molto partecipata di giovedì 5 novembre sul piazzale davanti alla mensa di via De Lollis. In concomitanza la Lazio Adisu (ente Regionale per il Diritto allo studio) ha richiesto un incontro con lavoratori e studenti dichiarando il suo totale non coinvolgimento nella faccenda, lavandosene le mani e garantendo la riapertura della mensa di Economia il 16 novembre e quella di ingegneria in data da destinarsi. Studenti e lavoratori delle mense saranno perciò mobilitati il 17 novembre per protestare davanti alla mensa di Ingegneria per protestare contro la gestione mafiosa delle cooperative e per il diritto allo studio.

Qui il volantino degli studenti contro il nuovo Isee e lavoratori delle mense

LE MENSE CHIUDONO E LE TASSE AUMENTANO. Un nuovo anno accademico è appena iniziato e per gli studenti e le studentesse (e non solo) del nostro ateneo alcune novità rendono più amaro l’inizio dei corsi. LE MENSE SONO CHIUSE. PERCHE’? Le mense di via del Castro Laurenziano e di via delle Sette Sale a Settembre sono rimaste chiuse. I ritardi sarebbero connessi al coinvolgimento di Vivenda, l’azienda vincitrice del bando d’appalto di maggio scorso, nelle inchieste di mafia capitale. L’inderdittiva prefettizia su La Cascina, proprietaria di Vivenda, ha ritardato fino a settembre l’assegnazione dell’appalto e altri mesi sono passati per dare la possibilità di fare ricorso agli altri partecipanti alla gara d’appalto. Intanto le mense sono rimaste chiuse lasciando i lavoratori a casa senza stipendio e gli studenti senza pasto. Eppure basterebbe ad esempio che la laziodisu assumesse in proprio la gestione del servizio, internalizzando i lavoratori per risparmiare un bel po’ di soldi da poter essere impiegati per quelle provvidenze di cui si dichiara garante! LE TASSE SONO AUMENTATE. PERCHE? I parametri per il calcolo dell’ISEE sono cambiati da febbraio 2015: la stessa situazione patrimoniale viene valutata diversamente, ad esempio per la casa si passa dal valore ICI all’IMU, indennità e assegni al nucleo familiare prima esenti adesso vengono inseriti nel conteggio. Per effetto del nuovo sistema di calcolo ISEE, senza che neanche un euro in più sia realmente entrato nelle nostre tasche, ci siamo ritrovati improvvisamente più ricchi e conseguentemente costretti a farci carico di un amento delle tasse e dell’esclusione dall’assegnazione di borse di studio. Il servizio di erogazione di borse e posti alloggio infatti non aumenta, ma rimane il solito, scadente. La chiusura delle mense e la riforma del calcolo Isee non rappresentano altro che ulteriori tasselli di quel processo di affossamento dell’università di massa in atto già da diversi anni: diminuzione dei finanziamenti a favore delle università private e di pochi poli di eccellenza, costi delle tasse universitarie in aumento a fronte di una sempre più drammatica riduzione dei servizi. Quello che ci stanno dicendo è che bisogna diminuire i laureati e accelerare il più possibile i tempi della formazione professionale perché il mercato economico ha bisogno di manodopera docile, ricattabile, pronta a farsi sfruttare e accettare di vivere nella precarietà. In questo senso la distruzione dell’università pubblica, Il sistema degli appalti pubblici ai privati che diventa un’occasione ghiotta per fare profitti, licenziare e peggiorare le condizioni di lavoro sono questioni che riguardano tutti e non soltanto i lavoratori e gli studenti della Sapienza. Per questo MARTEDI 17 NOVEMBRE CI MOBILITEREMO NELLA GIORNATA DEL DIRITTO ALLO STUDIO, per fare chiarezza ancora una volta sulla situazione delle mense, l’attacco che sta subendo il diritto allo studio, rivendicare i nostri diritti mancati e attaccare il nuovo calcolo ISEE!

Lavoratori delle mense
Studenti contro il nuovo ISEE

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