Stamattina a Malta si tiene il vertice tra Unione Europea e Unione Africana per cercare di dare soluzione all’emergenza dei flussi migratori che arrivano in Europa. Gli stati europei si confronteranno con gli stati africani, mentre nel pomeriggio si consulteranno solo tra loro sulla Siria, o più precisamente sulla Turchia, intenzionati a definire una posizione comune nei confronti del paese da dove parte la maggioranza dei profughi siriani e con cui bisogna trovare un modo di concordare come gestire la fuga di migliaia e migliaia di profughi. Sulla gestione dei flussi di migranti, gli stati europei sono profondamente divisi, quelli africani parecchio inquieti e la Turchia sembra godersi la scena per trarne il massimo vantaggio dopo le ultime e contestate elezioni. La Commissione Europea parla di uno stanziamento di circa 1 miliardo e 800 milioni di euro e invitando però i paesi membri dell’Unione ad aggiungere ulteriori risorse. Con questi fondi, da una parte, i governi interessati – quelli africani – dovrebbero finanziare sul proprio territorio, iniziative economiche e sul piano della sicurezza per bloccare ulteriori esodi, dall’altra dovrebbero finanziare il reinsediamento di quei loro cittadini che, entrati in Europa affermando di avere diritto all’asilo politico, siano stati invece respinti perché giudicati persone che migrano per motivi esclusivamente economici. Nella misura in cui verranno davvero messe in atto, tali operazioni avranno come principale effetto quello di riempire le tasche di molti politici africani nonché delle aziende e delle organizzazioni europee, e occidentali in genere, che lavorano su loro incarico. “Come emerge dal vertice da oggi in corso a Malta, siamo davanti ad una vera messa all’asta dei migranti da parte dell’Unione Europea in quanto merce di scambio con i capi di Stato e di governo africani”, è la denuncia di Aboubakar Soumahoro, portavoce della CISPM (Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo) e membro dell’Esecutivo nazionale USB. Prosegue Soumahoro: “La creazione da parte della UE di un Fondo Fiduciario d’urgenza per l’Africa, con una dotazione di 1,8 miliardi in cambio delle deportazioni dei migranti africani, è l’emblema della nuova politica diplomatica anti migranti a carattere colonialista dell’Europa”. “L’attivismo del Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, esprime tutta la decadenza e l’ipocrisia della politica del governo italiano – attacca Soumahoro – perché dell’accordo che si prefigura a Malta ci saranno ricadute drammaticamente pericolose sul piano dell’incolumità fisica dei migranti e le persone verranno rimandate nelle mani dei loro boia dai quali sono fuggite. Inoltre, con queste deportazioni, i migranti saranno rimandati nell’inferno prodotto dalle guerre e le politiche del Fondo Monetario Internazionale”. Annuncia il portavoce CISPM: “Siamo lavorando proprio in queste ore con le associazioni e movimenti in Africa per la condivisione di azioni contro queste politiche anti umane. Perché solo la generalizzazione e l’internalizzazione della lotta, attraverso una campagna di informazione diffusa, consentirà di smascherare i veri responsabili politici e morali del crimine in corso”, conclude Soumahoro.
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