“Non ricordo il giorno della votazione delle commissioni – scrive Giampiero Trizzino sul suo profilo FB – non sono bravo con le date, però ricordo il trambusto poco dopo lo spoglio dell’ultima scheda che confermò l’elezione del presidente.
Ricordo anche le mie gambe che tremavano sotto il tavolo. Non per la gioia, per la paura. Non avevo idea di cosa volesse dire fare il presidente di una Commissione. Di una cosa ero certo, di non essere all’altezza. E allora ho fatto l’unica cosa che ogni ambientalista avrebbe fatto al mio posto, mi sono fatto guidare dalla passione..”
Ed è così che lo abbiamo conosciuto, Giampiero Trizzino, come giovane e preparatissimo avvocato oltre che appassionato “consulente ambientale”. Dottore di ricerca in gestione integrata dei rifiuti, eletto nelle liste del M5S per la circoscrizione di Palermo, è stato nominato componente della Commissione Regolamento il 12 dicembre del 2012: una settimana dopo, veniva eletto Presidente della Commissione IV Ambiente e Territorio. Cofirmatario di 1.295 fra Disegni di Legge, Mozioni, Ordini del giorno, Interrogazioni e Interpellanze parlamentari, 78 dei quali lo hanno visto primo firmatario, Giampiero Trizzino, dal 1° dicembre scorso, non è più Presidente della IV Commissione – Territorio e Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Estromesso dalla Presidenza, e sostituito da Mariella Maggio (Pd).
Lo avevamo incontrato, per la prima volta, già il 22 gennaio del 2013, qualche settimana dopo la sua elezione, quando l’intera IV Commissione dell’ARS si era recata a Niscemi per incontrare le amministrazioni locali, i cittadini e i Comitati No Muos
E poi ancora il successivo 5 febbraio, quando la IV Commissione Ambiente e Territorio e la VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’ARS si erano riunite in un’ audizione congiunta aperta ai portavoce degli attivisti No Muos e a tutte le parti in causa nella faccenda MUOS. Grandi assenti il presidente Crocetta e la US Navy, durante quella audizione, furono ascoltate testimonianze e acquisiti agli atti importanti documenti prodotti dai “convocati” dalle due Commissioni. Dai dirigenti ASP di tre province, ai dirigenti Arpa ed Enav, dal dirigente generale del Dipartimento Regionale Ambiente, il dott. Arnone ai due ingegneri dell’Università di Palermo (proff.ri Livreri e Zanforlin) che avevano giocato un ruolo “decisivo” nel rilascio delle prime autorizzazioni, ancora oggi al vaglio della Giustizia Amministrativa di secondo grado (CGA). Furono ascoltate anche associazioni come l’A.D.A.S. e Legambiente; il sig. La Rosa (sindaco del Comune di Niscemi), e tanti altri ancora.
Quel giorno da Trizzino e da Di Giacomo, oltre che da tutti i presenti, furono “ascoltati”con particolare attenzione, soprattutto gli esperti come la prof.ssa Brai (esperta di fisica medica, Università di Palermo); il dott. Cottone (chimico, Consiglio Nazionale dei Chimici); il dr Strano (consulente scientifico del Movimento No Muos Sicilia); il prof. Levis (biologo esperto di mutagenesi, Università di Padova); il prof. Monorchio (ingegnere, Università di Pisa); il dott. Coraddu (fisico, consulente del Politecnico di Torino) e il prof. Zucchetti (fisico, Politecnico di Torino). Gran parte di quegli esperti si riunirà, successivamente, in una Commissione che, nei mesi successivi, presenterà relazioni e studi attestanti la gravità del nocumento che le onde elettromagnetiche del MUOS provocherebbero alla popolazione di Niscemi e all’ambiente circostante.
Il Muos ha fortemente impegnato, in questi tre anni, Giampiero Trizzino e la sua presenza sul territorio niscemese non è mai mancata.
Ma il suo impegno si è rivolto anche a molto altro ancora come: “aprire le porte a Greenpeace durante le trattative sulle trivellazioni petrolifere, oppure, ancora, ad intavolare progetti di riforma con l’associazione Rifiuti Zero”, così ha affermato egli stesso nel messaggio di saluto ai suoi amici e sostenitori.
Ma cos’è successo?
Difficile da dire, a metà ottobre il “piano rifiuti” del governo della Regione Siciliana, fa infuriare il M5S e lo stesso Trizzino ha parole durissime nei confronti del “progetto” che prevede la creazione di sei inceneritori in tutta l’isola. “Sei impianti più piccoli (dei due imposti dal diktat di Renzi) ma che, in pratica, non risparmieranno nessun angolo della Sicilia – afferma l’allora “ancora presidente” della Commissione Ambiente – I luoghi precisi sono ancora da definire, ma non è peregrina l’idea che possano essere realizzati nei pressi delle discariche, a Bellolampo, per esempio, per quanto riguarda Palermo e a Motta per quanto riguarda Catania. Di certo c’è che corriamo il rischio di veder puntellata l’isola di impianti che guardano al passato e che rischiano di avvelenare il futuro. Crocetta disconosce le parole recupero dei materiali. Dovunque i rifiuti vengono valorizzati con la raccolta differenziata, in Sicilia si segue la strada opposta“.
Sarà stato questo l’elemento che ha inciso sul rinnovo della presidenza delle Commissioni? Oppure le polemiche seguite al voto negativo che il Pd siciliano ha espresso, riguardo alla proposta di referendum contro il piano di trivellazioni in Italia? Che cosa ha fatto decidere questo passaggio di consegne da un Giampiero Trizzino (M5S) ad una Mariella Maggio (PD)? Lo sapremo mai?
I deputati del M5S hanno le idee molto chiare a proposito:
“Ha vinto la spartitocrazia – scrivono in un loro comunicato – la meschina divisione dei posti di potere tra i partiti, a prescindere da competenze e meritocrazia. Punto”. “Dentro queste mura –dicono i pentastellati – non esiste altra regola che occupare tutti i posti di potere, a dispetto del bene della Sicilia e dei siciliani. Ci conforta il fatto che per questa gente sono gli ultimi giri di giostra. I siciliani, anche col Crocetta quater, hanno visto abbastanza e alla prossima scadenza elettorale sapranno come dargli il benservito”.
“Chi parlava di inciuci e manovre orchestrati dal M5S – continuano i parlamentari M5S – è servito. Queste elezioni dimostrano, ove ce ne fosse stato bisogno, che queste prassi sono totalmente estranee al nostro Dna. Il più grande rammarico, ora, è che il prezioso lavoro portato avanti in tre anni verrà distrutto. Perché è questo quello che succederà. Tutti i disegni di legge in corso si bloccheranno e ce n’erano alcuni quasi al capolinea, attesi da oltre trent’anni, come quello dell’edilizia. La nostra presidenza della quarta commissione evidentemente era scomoda e l’aver bloccato diverse sanatorie, sicuramente non ci avrà favohttp://www.tgvallesusa.it/rito. Noi, comunque, andiamo avanti per la nostra strada, certi che le regole e i principi e non gli interessi personali, prima o poi avranno la meglio”. A Trizzino va il grazie di tutto il gruppo parlamentare, degli attivisti e simpatizzanti del Movimento. “Ha guidato la commissione con grande competenza e abnegazione, cose che nessuno potrà mai negare. Vedremo cosa saprà fare chi gli succede. Siamo molto curiosi”.
Lo siamo anche noi.
da http://www.tgvallesusa.it/
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