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Insostenibile servilismo del Quirinale verso gli Stati Uniti. Graziati gli agenti della Cia

Cambiano i presidenti ma non cambia il servilismo delle autorità italiane verso gli Stati Uniti. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato oggi tre decreti di concessione di grazia rispettivamente a Massimo Romani, Betnie Medero e Robert Seldon Lady. Ma se nel primo caso si tratta di un classico caso giudiziario (arrestato in Thailandia per traffico di droga e poi detenuto in Italia), nel secondo e nel terzo caso si tratta di una decisione prettamente politica e servile nei confronti delle autorità statunitensi, in totale continuità con quanto già fatto da Napolitano – la grazia concessa ad un agente della Cia – verso la fine del suo mandato. Si tratta di tre casi in cui sono stati “graziati” degli alti funzionari e agenti della Cia condannati in Italia dal tribunale di Milano per il sequestro illegale di Abu Omar, avvenuto sul territorio italiano nel tristissimo periodo delle “rendition” seguite agli attentati dell’11 settembre.

Betnie Madero all’epoca del sequestro in Italia di Abu Omar, era la seconda segretaria all’ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Ma era anche un agente della Cia ed è stata condannata a sei anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Milano per sequestro dell’imam Abu Omar avvenuto il 17 febbraio nel capoluogo lombardo. L’operazione – illecita per il diritto italiano, ma lecita per quello americano – era un caso di ‘extraordinary rendition’ nei confronti un sospetto terrorista disposto dall’amministrazione Usa e per il quale sono stati condannati 23 agenti dell’agenzia di intelligence americana. La donna, secondo i giudici, ha preso parte alla fase preparatoria ed esecutiva del rapimento, fino al trasferimento di Abu Omar nella base aerea di Aviano. La Corte ha negato l’immunità diplomatica per la donna, che era stata invece riconosciuta in primo grado, perché, ha evidenziato la Cassazione che ha confermato il verdetto di secondo grado, Madero agì “non già nell’esercizio delle funzioni di membro della missione diplomatica, bensì nelle vesti di responsabile ad alto livello dell’organizzazione in Italia della Cia”.

Robert Seldon Lady era il capo centro della Cia a Milano. A Seldon Lady fu inflitta la condanna più alta, 9 anni di reclusione. Considerato la ‘mente’ del sequestro di Abu Omar, fu l’agente della Cia che tenne anche i contatti con gli uomini del Sismi. Risulta presente in Egitto quando venne trasportato l’imam prelevato da Milano. Nel luglio del 2013, l’uomo è stato arrestato a Panama sulla base di un mandato di cattura internazionale firmato dal ministro della Giustizia italiano. Ma, invece di essere estradato nel nostro Paese, fu rispedito negli Usa. Nel settembre del 2013 Seldon Lady ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendo la grazia, già concessa dallo stesso capo dello Stato ad un altro degli agenti della Cia partecipanti alla ‘rendition’, il colonnello Joseph Romano. Una grazia, no una vergogna.

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