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Insegnanti come marines. Il delirio dei presidi-sceriffo

Il governo delle balle si rivela per quel che è a ogni passaggio concreto. Un team di mentitogori seriali, assolutamente privi di ogni scrupolo, esecutori feroci di “direttive” che probabilmente non sono neanche in grado di padroneggiare.

Tutta la retorica sulla “buona scuola”, che avrebbe dovuto sviluppare “le magnifiche sorti e progressive” di un sistema portato al collasso da menefreghismo e taglio dei fondi, crolla davanti a una banale serie di slide (com’è moderno, tutto ciò…) con cui l’Associazione nazionale dei presidi illustra ai suoi iscritti i “benefici” (per loro) della “riforma” voluta da Giannini e Renzi. E siccome i presidi non sempre sono dei docenti – anzi, semmai lo fossero stati devono oggi trasformarsi di dirigenti d’azienda – ecco che anche il modo di parlare diventa improvvisamente da caserma.

E giù frasi prese di peso dai film poliziotteschi di quart’ordine, come la benedizione per le norme che consentono ai presidi di “non avere le mani legate rispetto a docenti contrastivi”. “Contrastivo”? E che lingua è? Burocratese stretto, con forti ascendenze marchionnesche… In pratica, si capisce che in questo caso i presidi – o meglio: il gruppo di “istruttori” che si rivolge alla platea dei presidi – si riferiscono a quegli insegnanti che ragionano con la propria testa (che dovrebbe essere tra l’altro lo scopo della formazione scolastica), non si limitano a dire signorsì a ogni pensata anche balzana del loro preside, e che magari – orrore! – hanno un loro modo di svolgere il programma, impostare la didattica, rapportarsi con gli studenti e i colleghi, difendere le proprie prerogative, ecc.

Insomma, persone dotate di cervello, cultura, autonomia di giudizio.

Non è un’interpretazione malevola, perché quella retorica delle “mani legate” è tipica di ogni burocrate incapace di essere autorevole e quindi immediatamente tentato di diventare autoritario. E infatti nelle slide è tutto uno sbocciare di frasi-principio dello stesso genere. Per esempio quando si evoca “il principio dei Marines: don’t ask don’t tell (non chiedere, non dire)”. A un insegnante normale, anche “non contrastivo”, dovrebbe apparire già folle nominare i marines per illustrare le funzioni di un docente (la “formazione” intellettuale appare ontologicamente diversa dall’”addestramento” di truppe d’assalto), ma si potrebbe anche pensare che si tratti solo di una scivolata inconsapevole. Il problema è che quel “principio” da marines si riferisce alla politica tenuta dai militari Usa nei confronti dei soldati omosessuali comunque presenti anche in un corpo notoriamente associato all’icona del vero macho. Non chiedere, non dire… un po’ come il mitico “amico mio, fatte li cazz’ toi” del Razzi rifatto da Crozza.

Ce ne sarebbe abbastanza per sfanculare le “linee guida del piano di offerta formativa” immaginato da questi “istruttori di presidi” come il delirio di un neonazi che si è sentito troppo a lungo represso (“con le mani legate”)…

E infatti i docenti riuniti nell’associazione “Partigiani della scuola pubblica” – ottimo nome per una visione costituzionalmente coerente – ha preso l’iniziativa di denunciare pubblicamente lettera e logica del documento.

 

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Questo il testo dell’esposto che è stato messo in circolazione nei giorni scorsi:

DOCENTI CONTRASTIVI? ESPOSTO/DENUNCIA AL MIUR! ——– Condividete nelle vostre pagine!

*** COMUNICATO STAMPA – PSP-Partigiani della Scuola Pubblica ***

I Partigiani della Scuola Pubblica denunciano formalmente al MIUR i contenuti del PDF prodotto, diffuso ed utilizzato dall’ANP (Associazione Nazionale Presidi) durante i seminari di aggiornamento dei Dirigenti scolastici sulle linee-guida del PTOF ( Piano Triennale dell’Offerta Formativa) , una innovazione introdotta dalla Riforma Renzi-Giannini.
In questo documento rivolto ai Dirigenti, infatti, sono contenute delle aperte istigazioni alla violazione di diritti costituzionali ai danni dei docenti, riferibili agli articoli 1-21-33-98.
In particolare si indirizzano i Presidi ad utilizzare l’arbitrio di “vita o di morte” professionale sui docenti loro conferito dalla norma per inibire in questi posizioni che si trovino in contrasto con le loro, attraverso la frase “non avere le mani legate nei riguardi dei docenti contrastivi “.
Come mai non “lavativi” o “incapaci” o “inefficienti”, se l’intento della Riforma doveva essere quello di premiare il merito e migliorare l’efficienza delle scuole?
I Partigiani chiedono al MIUR, tramite PEC inviata il 21 dicembre 2015, di prendere ufficialmente le distanze dal documento procedendo alla immediata revoca di accredito alla formazione dell’ANP e all’individuazione e al sanzionamento dei responsabili materiali dei contenuti.
La posizione che il MIUR prenderà chiarirà una volta per tutte se il Ministero condivide o meno l’impostazione data dall’ANP e quindi paleserà inequivocabilmente se l’intento che si cela dietro l’inedito strapotere conferito ai Dirigenti scolastici dalla legge 107/2015 sia effettivamente quello incostituzionale e disfunzionale di asservire e controllare la classe docente.
Il prossimo passo dei Partigiani della Scuola Pubblica, in caso di mancato seguito alla denuncia, sarà il ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Sottoscrivono l’iniziativa anche i seguenti movimenti di docenti:

Assemblea Difesa Scuola Pubblica di Vicenza
Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori
AZIONE CIVILE-AREA SCUOLA
Azione Scuola
Cobas Bologna
Comitato Genovese a Sostegno della LIP
Comitato LIP – Viterbo
Comitato LIP Lamezia
Comitato LIP Latina
Comitato LIP San Giovanni Rotondo
Comitato Locale Lamezia Associazione Nazionale per la scuola della Repubblica
Coordinamento ITP-Sicilia
Coordinamento Scuole Viterbo
CSL Coordinamento docenti Provincia di Latina
DAT- Docenti Autorganizzati
Docenti Consapevoli
Docenti per la scuola statale pubblica
Esercito di Docenti
Gilda Unams di Catanzaro
ILLUMIN’ITALIA Associazione Nazionale
Insegnanti calabresi
Insegnanti Liberi
MSP- Movimento per la Scuola Pubblica
No INVALSI
NON SINDACATO SCUOLA
Professione insegnante
Scuola, tutti uniti per resistere
Usb Scuola
USI SURF scuola università
Waterloo Scuola
21/12/2015

Cittadino Luigi Gallo, deputato del Movimento 5 Stelle

Hanno inviato adesione anche:
Educatori Uniti Contro i Tagli (Bologna)
Confederazione Cobas Pistoia

Invitiamo i gruppi scuola di FB a sostenere il ricorso al MIUR contro il documento dell’ANP. Comunicateci la vostra adesione e inseriremo il vostro gruppo nel comunicato. Tutte le nuove adesioni verranno comunicate al MIUR

https://www.facebook.com/Psp-Partigiani-Della-Scuola-Pubb…/…

 

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