Menu

Boicottaggio della Turchia, a sostegno della resistenza

Da oltre un anno in tanti denunciano la collaborazione e l’aiuto che la Turchia fornisce all’ISIS. Ormai le prove di questa collaborazione sono inconfutabili ed è emersa anche sui media: a fronte di questo è arrivato il momento di unire all’opera di denuncia iniziative concrete di Solidarietà con la resistenza del popolo curdo. 

Se da un lato lo Stato turco sta rafforzando la propria funzione di avamposto orientale della Nato, partecipando formalmente alla coalizione anti-Isis, dall’altro sta utilizzando questo ruolo per incrementare gli attacchi nei confronti del popolo curdo. Un attacco che sta assumendo forme sempre più sanguinarie, che vanno dal bombardamento costante di postazioni del PKK, alla pratica dell’assedio delle città attraverso l’imposizione del coprifuoco , al coinvolgimento diretto del governo di Erdogan in micidiali attentati costati la vita a centinaia di persone, ultima la strage di Ankara del 14 ottobre. Oltre a colpire il Kurdistan turco, le azioni militari ed il terrorismo di Stato cercano di distruggere  la straordinaria esperienza del Rojava, nel Kurdistan siriano, dove i tre cantoni di Cizre, Kobane e Afrin si sono dichiarati autonomi, stipulando un diverso “contratto sociale”, la Carta del  Rojava. Il Rojava ha fermato non solo l’avanzata militare dell’ISIS, ma ha anche contribuito a smascherare il sistema di potere globale che ne ha garantito la legittimità, diventando così una minaccia diretta agli interessi della Turchia in tutta la regione. Ancora più vergognosa è la scelta dell’Unione Europea e degli Usa di mantenere il PKK nella “lista nera” delle organizzazioni terroriste. L’UE  non solamente rimane in silenzio di fronte al massacro dei curdi ed all’alleanza tra Stato Islamico e Turchia, ma ha investito quest’ultima del ruolo di “gendarme d’Europa”. Lo scorso 29 novembre è stato infatti siglato un accordo tra Unione Europea e Turchia che prevede lo stanziamento di 3 miliardi di euro ad Ankara in cambio della gestione della “accoglienza” e del rimpatrio per tutti quei migranti che, passando dal territorio turco, sono entrati in Europa  e che non hanno ottenuto il diritto d’asilo. L’accordo ha inoltre accelerato i negoziati tra Ankara e Bruxelles per l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Se gli appelli non bastano più, come anche le manifestazioni in cui si denuncia il terrorismo di Stato di Erdogan bisogna riuscire a colpire l’economia di guerra boicottando  le attività economiche turche. Lo scopo di questa campagna è quello di agire dal basso per colpire gli interessi turchi, persuadendo quante più persone possibili a non comprare merci prodotte in Turchia, ad interrompere i viaggi turistici, a boicottare le aziende italiane che commercializzano prodotti turchi. Il boicottaggio mira a sostenere tutte le battaglie per la libertà e la democrazia in Turchia, come in altri Paesi. Tra le principali ditte italiane che utilizzano materie provenienti dalla Turchia c’è la Fatina, uno dei leader nazionali del confezionamento di frutta secca ed essiccata. In generale il settore della frutta secca (ed in particolare dei fichi secchi) è quello dove maggiormente si concentrano le esportazioni turche.

Le principali aziende che commercializzano prodotti in Italia nel settore agro-alimentare sono: SAWA; GÜLSEN; TALAT ELMAS; AGROBAYS; PEYBA; KEREVITAS, a Catania la ditta Etnatost di Biancavilla commercializza fichi secchi USTA Brand di provenienza turca. La famiglia Averna ha venduto al gruppo SANSET della famiglia turca TOKSOZ lo storico marchio di cioccolatini PERNIGOTTI. In altri settori le principali ditte sono: BEKO (elettrodomestici); KARSAN (autoveicoli); ANADOLU, KALE (ceramiche); ZORLU (energia). Inoltre KOC, YILDIZ e DOGUS sono corporation di livello internazionale che operano in diversi settori e che controllano anche aziende italiane. Non comprate prodotti con il codice a barre 869… No al turismo in Turchia! Blocco della vendita di armi alla Turchia! BOICOTTA LA GUERRA! BOICOTTA LA TURCHIA!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *