“Contro il razzismo d’importazione… respingi chi ti chiama terrone. Fascisti e Lega fuori da Casteddu”. E’ dietro questo striscione che questa mattina gli antifascisti e gli antirazzisti arrivati a Cagliari dal capoluogo sardo e da altre località hanno inteso contestare la provocatoria visita in città del leader leghista Matteo Salvini.
Circa trecentocinquanta persone – aderenti a diverse realtà politiche e sociali antagoniste, di sinistra e indipendentiste, ai collettivi territoriali e studenteschi – si sono riunite in presidio in viale Trento, davanti al Palazzo della Regione, circondate da una asfissiante barriera di transenne e da un muro di blindati piazzati per impedire ai manifestanti di sconfinare nella zona della città interdetta ai contestatori. In particolare in un tratto di Viale Sant’Avendrace, dove stamattina il leader della Lega ha inaugurato una sede di “Noi con Salvini”.
Nonostante le continue minacce da parte dei rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidio si è comunque trasformato in manifestazione: gli antifascisti sono infatti partiti in corteo sfilando in Viale Sant’Avendrace, controllati a vista da un fitto schieramento di polizia dispiegato dalla locale questura a difesa del leader leghista.
Quando intorno alle 11 i manifestanti sono arrivati a ridosso delle transenne ed hanno cominciato a premere e a lanciare slogan, i celerini hanno caricato il corteo e lanciato alcuni lacrimogeni contro i manifestanti, alcuni dei quali ad altezza d’uomo. Secondo quanto riporta il Coordinamento Antifascista Cagliaritano, la polizia ha fermato tre persone: uno è stato rilasciato quasi immediatamente questa mattina, mentre altri due sono rimasti a lungo in stato di fermo per poi essere liberati nel primo pomeriggio.
Già prima della manifestazione le forze dell’ordine avevano bloccato un furgone diretto al luogo dell’appuntamento: la Questura afferma che a bordo c’erano “mazze, fumogeni e uno striscione rinforzato” e che i due occupanti sono stati denunciati. Ma una foto diffusa dagli antifascisti sui social network mostra che il materiale sequestrato si limita a uno striscione che recita “Respingiamo Salvini”, ad alcune bandiere, e a una decina di cassette piene di pericolosissime … arance.
Intanto, forte della protezione offerta dalle forze dell’ordine, che al contempo impediscono agli antifascisti e agli antirazzisti di protestare, il leader dell’estrema destra Salvini ha commentato soddisfatto: “In piazza le zecche rosse che impediscono a polizia e carabinieri di fare il proprio mestiere, ovvero pulire la città dagli spacciatori”.
Nonostante le cariche, il corteo si è ricompattato e, raggiunto da altri manifestanti richiamati dal tam tam sui social network e dal passaparola, ha ripreso a sfilare verso Viale Trieste, sostenuto da molti cittadini di Cagliari che hanno dimostrato la loro solidarietà agli antifascisti, e poi verso Viale Diaz, a poca distanza dall’Hotel Panorama dove Salvini ha tenuto una sorta di ‘comizio’ in versione ridotta e al chiuso impossibilitato a tenerlo in strada a causa delle contestazioni. Terminato il comizietto di Salvini il corteo si è diretto verso la sede della Questura in via Amat per richiedere il rilascio dei manifestanti fermati stamattina dalle forze dell’ordine.
Si è così sviluppata finora la mobilitazione annunciata nei giorni scorsi da vari appelli, tra cui uno degli studenti che spiegava: “L’11 febbraio il leader della Lega Nord arriverà a Cagliari per inaugurare una sede elettorale che darà la possibilità di organizzarsi ai gruppi neofascisti cittadini. (…) Il razzismo e il fascismo non sono idee politiche, ma sono in profonda antitesi con ogni tipo di libertà, concedere la libertà di espressione a Salvini significa quindi negare la libertà di tutti coloro che sono quotidianamente attaccati dalla Lega e dalle destre xenofobe. Col fascismo non si discute”.
Dello stesso tenore il documento diffuso dal Coordinamento Antifascista Cagliaritano: “Attraverso incontri e assemblee, di cui l’ultima il 3 febbraio, il Coordinamento ha espresso la volontà di voler respingere Salvini, respingere il fascio-leghismo che lui rappresenta e respingere chiunque si voglia affiancare al suo modo di pensare razzista e xenofobo. Con noi le realtà in movimento, associazioni, le singole e i singoli che hanno partecipato a un incontro al Magistero, hanno ritenuto doveroso sottolineare come il fascismo e il razzismo siano fenomeni che debbono essere contrastati con una scelta di parte netta e soprattutto concreta, attraverso la pratica. Le condanne sui social network o una contrapposizione ideologica sul piano dialettico non possono bastare a contrastare movimenti reazionari che per quanto possano sembrare insulsi nelle loro rivendicazioni, in momenti di crisi economica e tensioni sociali tendono ad acquisire forza e consenso. Salvini, i fascio-leghisti e tutti i vecchi e nuovi residui della destra italiana (e sarda) sono protagonisti da anni di campagne mediatiche demagogiche e populiste. Il leader della Lega Nord fomenta una guerra tra poveri, una repressione del conflitto sociale e il mantenimento dei privilegi di quelle classi che meno hanno sofferto della crisi”.
Dopo il suo intervento all’Hotel Panorama di Cagliari, nel pomeriggio Matteo Salvini si trasferirà ad Alghero – dove dovrebbe incontrare i lavoratori del locale aeroporto – e poi in serata ad Olbia. Anche in queste due città del nord della Sardegna sono annunciate contestazioni.
Di seguito alcuni video della manifestazione e delle cariche tratti www.sardiniapost.it
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