Non ci sono orecchie disposte a dare ascolto a due ipocriti senza misure. Matteo Renzi e Francois Hollande hanno deciso di vedersi a Venezia per un bilaterale italo-francese sulla guerra di Libia ormai incombente. C’è da mettersi d’accordo sulle aree di competenza, i giacimenti petroliferi da spartire tra Eni e Total (sapendo bene che ci sono gli inglesi con Bp a prentendere una quota rilevante). E cosa fa il premierotto di Rignano sull’Arno? La solita “operazione di comunicazione”, con la dedica dell’incontro a Valeria Solesin, la vittima veneziana degli attacchi del 13 novembre a Parigi. Una ricercatrice che aveva fatto la scelta di lavorare con Emergency e che quindi sarebbe stata probabilmente insieme ai manifestanti che stamattina hanno ricordato ai due predoni guerrafondai quanto è sgradita la loro presenza.
Tra i temi sul tappeto c’è anche la Tav, che per i costruttori italiani è “un’opera strategica” (dimenticando che sullo stesso tracciato c’è giù una linea ferroviaria fortemente sottoutilizzata per… carenza di traffico). E quindi la manifestazione è stata l’occasione per tenere insieme l’anima No Tav, della Va Susa e non solo, e quella contro le grandi navi turistiche che vengono fatte entrare in laguna col rischio serissimo di mandare presto a pezzi il delicato equilibrio che permette a Venezia di sopravvivere.
“Fuori le navi dalla Laguna” èstato comunque lo slogan principale dei manifestanti lungo il percorso per Venezia, sotto una pioggerellina costante. In molti, a bordo di barchini, hanno cercato di superare il limite della ‘zona rossa’, nello specchio d’acqua davanti al bacino di san Marco, ma sono stati respinti dai getti d’acqua dagli idranti dei mezzi d’acqua di polizia e carabinieri.
QUesto non ha naturalmente fatto cessare la protesta, come riferisce anche il sito di informazione NOTav.Info:
E’ una giornata che scorre via all’insegna dei tentativi quella che stanno vivendo i notav a Venezia, città dove oggi alle 17 si terrà il vertice Italia-Francia tra Renzi e Hollande a Palazzo Ducale.
Fin dal mattino uomini e donne dalla Valsusa, dal Terzo Valico, da Brescia, da Verona, da Venezia e dai paesi limitrofi si sono organizzati per avvicinarsi il più possibile alla zona rossa stabilita dopo giorni di disinformazione da parte dei giornali locali che fomentavano verso chi sarà quale terrore. Ci siamo abituati purtroppo, abbiamo così tante buone ragioni per contestare un vertice del genere, che ogni scusa è lecita per provare a far passare chi lotta in difesa della propria terra e dei beni pubblici come chissà quale mostro pericoloso.
Invece con il solito sorriso sulle labbra e il supporto dei comitati nograndi navi da ore va in scena una manifestazione via terra e via mare per Venezia, dove con coraggio e caparbietà diverse barche stanno tentando di entrare nella zona rossa della Giudecca trovando speronamenti e idranti da parte delle forze dell’ordine.
La giornata prosegue, avanti notav! Da terra e da mare!
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