di Noi Restiamo Torino
Questa mattina è scattata a Torino un’operazione di polizia a seguito della quale sei studenti sono stati posti agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di comunicare con l’esterno, e una studentessa è stata sottoposta all’obbligo di firma quotidiana in commissariato. Oggetto dei provvedimenti imposti ai compagni sono diversi episodi di contestazione antifascista e antirazzista avvenuti a marzo e novembre 2015 al Campus Einaudi, quando decine di studenti si mobilitarono per respingere l’inaccettabile propaganda razzista del Mup (giovanile della Lega Nord) e del Fuan, organizzazione neofascista vicina a Fratelli d’Italia e attivamente supportata dal consigliere comunale Maurizio Marrone.
Questa nuova operazione repressiva della polizia da una parte è l’ennesima conferma del clima generale di militarizzazione e repressione del conflitto che si respira nella nostra società, in un momento in cui il governo Renzi prepara l’ennesimo intervento militare in una guerra che le potenze occidentali combattono da 25 anni in giro per il mondo a tutela dei propri interessi imperialistici. Vitale diventa quindi, per le classi dominanti, compattare la propria popolazione dietro i propri interessi rappresentati dal PD e dall’Unione Europea, e silenziare in tutti i modi il ‘nemico interno’.
D’altra parte, essa conferma anche la strumentalità della finta opposizione rappresentata dai fascio-leghisti, formalmente contrastati ma in fin dei conti tollerati perché ‘distrattori di massa’, catalizzatori del malcontento popolare non contro i veri nemici, che colpiscono le proprie e le altrui popolazioni con politiche di austerità in casa e guerra alle porte, ma verso una divisione degli sfruttati e una guerra tra poveri.
In questo quadro, un’arma ideologica che viene costantemente utilizzata è quella della difesa della cosiddetta ‘libertà di espressione’, che viene impugnata contro chi contesta un professore apertamente guerrafondaio come Panebianco, oppure viene utilizzata per negare la concessione di un’aula universitaria agli studenti impegnati a contestare l’apartheid israeliano.
Non possiamo che esprimere ancora una volta tutta la nostra solidarietà alle vittime di una repressione feroce che colpisce chi si batte contro fascisti, razzisti e simili guardiani degli interessi delle classi dominanti!
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