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Costretti all’uso di strumenti di controllo digitali

Salve,
mi chiamo Francesco Manetti, ho 33 anni, vivo a Livorno.

Vorrei segnalare alla redazione un fatto che ha, a mio modesto avviso, dello scandaloso e che denota e conferma di come stiano costringendoci come bestie ad incolonnarci nella via forzata che porta al controllo (digitale) dell’identità, dunque delle nostre vite. Mi scuso se mi dilungherò un poco nello scrivere, ma credo che questo episodio sia un chiaro segnale di un quadro assai più ampio ed esteso.

Un brevissimo racconto di quello che è successo: la Regione Toscana ha emesso un bando di concorso per residenti in regione (fino all’età di 35 anni) per voucher formativi al fine di sostenere fino all’80% i costi di iscrizione a master universitari di perfezionamento. E fin qui, apparentemente tutto bene.

Cosa scopro una volta letto il bando? Che l’unica modalità consentita agli interessati per effettuare la domanda di concessione del voucher è mediante lettore smart-card con l’utilizzo della tessera sanitaria. Così recita il bando stesso:

“(…) Le domande dovranno essere trasmesse online al DSU Toscana tramite piattaforma web, collegandosi, dopo aver inserito nel lettore smart-card el PC la propria carta sanitaria toscana/carta  nazionale dei servizi, alla pagina del Formulario e selezionando tra le funzioni per il cittadino “Presentazione Formulario on-line per Interventi Individuali” (…)”

Ed infine, la fatidica bacchettata fascista del “o mangi la minestra, o salti dalla finestra”, con il bando che recita:

“(…) Le domande non possono essere consegnate con modalità diverse da quelle indicate, pena l’esclusione (…)”

Allora, senza fare troppi giri di parole, faccio questa semplice constatazione e riflessione: per me tutto questo ha dello scandaloso. Per il semplice fatto che si costringe la cittadinanza ad accettare regole imposte, senza lasciare alcuna variante d’azione. E già questo, in un paese ed in una regione che si dicono democratiche, mi pare abbastanza per avere dimostrazione dell’esatto contrario. Ma la cosa ancor più grave, a mio avviso, è che con la scusa del “la digitalizzazione che facilita la nostra vita” si costringe in realtà la gente a dover accettare un modello di società dove la nostra identità e la possibilità di avere accesso ai servizi, dunque alla vita, è totalmente e letteralmente ridotto ad un microchip, dentro il quale ci sono tutte le nostre credenziali, e tramite il quale avere accesso o meno alla società.

Ritengo questa sia una operazione ad ampio raggio atta al controllo della popolazione. Un discorso, questo appena fatto, che viene tacciato di complottismo se esposto in pubblico. Ma che al contrario ha tutti gli elementi per essere presa seriamente. Una faccenda, questa, che risponde alla logica di controllo delle vite delle persone, tramite la concessione dall’alto di “chiavi invisibili”, senza le quali si è esclusi. Il bando stesso lo dice: “(…) Le domande non possono essere consegnate con modalità diverse da quelle indicate, pena l’esclusione (…)”. In poche parole, segnali forti e chiari di una riduzione radicale della libertà, se non della libertà stessa.

Difatti quale società che si definisce democratica può esser realmente considerata tale difronte ad un atteggiamento così autoritario, per non dire esplicitamente fascista, dove le regole vengono imposte dall’alto, pena l’esclusione?

E se si volesse poter prendere parte al bando in altro modo? Per esempio con la comune, tradizionale e fisica modalità della lettera inviata per posta ordinaria, o consegnata anche a mano come spesso si è fatto fino ad oggi, o anche per via digitale ma tramite posta elettronica?

No. Si obbliga, PENA L’ESCLUSIONE, la cittadinanza ad accettare le catene digitali, ad accettare l’unicità di pensiero e l’unicità d’azione, ovvero quella che i padroni han deciso di dover imporre a tutti. Per avere accesso ai servizi ed all’elemosina di quattro spiccioli, bisogna piegarsi all’imposizione voluta dall’alto. E non si tratta di regole, si tratta di costringere le persone al sottostare a canali d’accesso alla vita imposti. Senza opzione di scelta. Fatto che risponde alla logica dell’accettare, o morire. Del mangiare la minestra, o saltare dalla finestra, e dunque nuovamente morire. Qualsiasi altra forma metaforica si voglia usare, la sostanza è questa.

E’ la dittatura mondiale che si affaccia, nella fattispecie in una regione, quella Toscana, a forte stampo massonico, e saldamente in mano a quel partito, il PD, attuale cerchia preferita dall’elite globalista della massonico-finanza, col benestare dei vari Enrico Rossi (pres. reg. Toscana) e Matteo Renzi (ex sindaco di Firenze, ed attuale illegittimo pres. del consiglio) di turno. Personaggi completamente nelle mani di chi li comanda, i quali impongono alla cittadinanza regole vincolanti, anzi, esclusive (nel senso che escludono!!!) e che modificheranno tremendamente il vivere di tutti noi.

Da notare tra l’altro il curioso fatto che le uniche regioni le quali attualmente stanno applicando questo tipo di modalità mediante smart-card e annessa tessera sanitaria sono la Regione Lombardia e la Regione Toscana. Due centri dove il potere ha un canale preferenziale d’influenza. E la Toscana in particolare, dove appunto ha avuto dimora l’attuale nucleo dirigenziale nazionale con la setta renziana: i pargoli a smantellare la nazione e la costituzione nata dalla Resistenza, e i padri rimasti in città (a Firenze) a fare i loschi affari e ad ordinare ai pargoli come salvare banche a danno dei cittadini, come privatizzare i patrimoni pubblici a favore di questa o quella lobby, e Denis Verdini a fare da cerniera a questa sinfonia della morte.
Adesso i bandi per i voucher per quattro spicci da spendere in formazione. Una formazione che tra l’altro, con il contesto sempre più precario e senza diritti in piena regola neoliberista, è sempre meno accessibile alla maggioranza delle persone, e che non potrà mantenere le promesse d’un futuro dignitoso (se non la possibilità, che è indubbiamente già tanto oggi come oggi, di disporre d’un bagaglio culturale ed un cervello pensante). Domani sarà lo stesso per il denaro, che sarà totalmente digitalizzato. E a chi dice: “ma cosa c’è di male?”, risponderei dicendo di farci su una riflessione, e di domandarsi a chi è in mano la finanza, come questi la usano, e con quale scopo.

Informazioni personali solo digitali e denaro solo digitale sono due facce della stessa medaglia.

E se la risposta fosse “a fin di bene”, saremmo tutti contenti e sereni. Ma il fatto è che la risposta è un’altra, ovvero “A FINE DI CONTROLLARE TUTTE E TUTTI NOI”. E quando il danaro non sarà più tangibile, e sarà del tutto volatilizzato in forma d’algoritmo, in mano a pochi fascisti mondialisti che nessuno sa nemmeno chi e dove sono, la dittatura globale si farà sentire definitivamente. E siccome i soldi sono ciò che ci permettono di vivere in questa malefica società, li si che le catene si sentiranno, e le sentiranno anche quelli che avevano a dire “ma cosa c’è di male nella moneta digitalizzata al 100%”?

Il perché credo sia molto semplice: a quel punto chi non starà alle regole, se fino ad oggi aveva degli strumenti per poter operare delle, seppur minime, scelte “antagoniste”, magari chi accetterà di mettersi quel microchip sottocutaneo (che in Svezia attualmente sta venendo già sperimentato in aziende su via volontaria http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/28/svezia-microchip-impiantati-sottopelle-lavoratori-per-entrare-in-ufficio/1463478/, e pubblicizzato in Italia sui TG nazionali https://www.youtube.com/watch?v=Pgt7R20tsdI) con caricato il misero stipendio, sarà bello che morto. Escluso da tutto.

Ecco perché, sinceramente, quando ho appreso questa notizia dal bando della Regione Toscana, mi sono sentito profondamento colpito ed indignato: vi ho letto dietro la medesima logica ed i medesimi fini dell’imporre regole atte al controllo della popolazione, ed alla soggiogazione di queste mediante strumenti che, se rifiutati, ne determinano l’esclusione dal vivere. E concludo il cerchio del discorso tornando dunque allo scandalo di questo bando voucher della regione Toscana: la sostanza non cambia. Dire che “Le domande non possono essere consegnate con modalità diverse da quelle indicate, pena l’esclusione” è un ATTO FASCISTA, una IMPOSIZIONE VERGOGNOSA, un atto che va all’opposto della DEMOCRAZIA, della LIBERTA’, dei DIRITTI d’ogni persona, LA CONCLAMAZIONE ED UN SEGNALE TANGIBILE CHE SE NON STAI ALLE REGOLE, SEI TAGLIATO FUORI. Prima questo veniva detto parzialmente, ma ora è il tempo di accelerare e la voce fascista di chi comanda si fa sentire totalmente, e chi non ci sta, non vive. E’ una svolta autoritaria, questa. O quantomeno, un segnale della svolta autoritaria in corso. Assieme ai vari tentativi di trattati capestro quali TTIP, TISA, CETA, atti a concedere definitivamente il potere assoluto alle multinazionali. Tutti questi sono tasselli di uno stesso mosaico. E personalmente ritengo che anche questo fatto scandaloso del bando esclusivista della regione Toscana non sia da meno.

p.s. dimenticavo: ovviamente lo smart-card te lo devi comprare, alla modica cifra di 4,70euro. Il prezzo per la galera digitale non è nemmen così alto. Ma guarda come son magnanimi i carcerieri globali. E così magari si fan fare anche due quattrini a qualche ditta accreditata con la regione. Complimenti!
Sempre più convinto che con un mondo che va in questa simile direzione, dovremo esser pronti tutti a fare una scelta importante, o dentro, o fuori, o a bordo di questa prigione galleggiante, o giù a bordo di isole felici e solidali,

un sincero grazie per l’attenzione concessami,

i più cordiali saluti

Francesco Manetti, Livorno

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