Stamattina alle sette al Condominio sociale di via Mura di Porta Galliera, l’occupazione abitativa di Social Log attiva ormai dal giugno del 2014, sono iniziate le procedure di sgombero da parte delle forze dell’ordine: un tutto una decina di blindati e un centinaio fra agenti di polizia e Carabinieri.
La celere in assetto antisommossa, dopo aver circondato e militarizzato completamente l’area intorno all’edificio, ha iniziato ad entrare nello stabile coadiuvata dai Vigili del Fuoco. Numerosi occupanti, tra cui alcune famiglie con bambini (in tutto circa 60 persone), hanno resistito per ore piano per piano, grazie alle cancellate sbarrate e difese da famiglie e attivisti.
Una signora settantenne cardiopatica è stata portata via a bordo di una ambulanza appena dopo l’inizio delle operazioni di sgombero insieme al marito.
Molto presto nel piazzale di porta Mascarella si è formato un presidio solidale. Dopo 3 ore dall’inizio dello sgombero gli occupanti all’interno sono rimasti senza acqua e senza luce, staccate in una sorta di assedio medievale da parte delle autorità (oggi è una delle giornate più calde a Bologna dall’inizio dell’estate). Il presidio, determinato a portare l’acqua ai resistenti, si è visto la strada sbarrata dai cordoni in assetto antisommossa ed è stato poi caricato per ben due volte dai Carabinieri. Al termine della seconda carica i militari hanno anche fermato uno dei manifestanti, poi rilasciato nel primo pomeriggio, e si segnalano anche alcuni contusi.
La giunta Pd di Merola, riconfermata a guida della città anche grazie al sostegno di una parte della cosiddetta sinistra radicale che per l’ennesima volta ha preferito scegliere il ‘meno peggio’, riconferma anche i suoi tradizionali e sperimentati metodi per risolvere l’emergenza abitativa: sgomberi violenti, cariche della polizia ai solidali, chiusura totale a qualsiasi trattativa.
Il presidio continua e si infoltisce, mentre scriviamo la polizia è riuscita – ma solo dopo 7 ore – a terminare lo sgombero dell’edificio, e sta identificando uno ad uno gli occupanti che vengono lentamente lasciati uscire dall’ormai ex Condominio Sociale.
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