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Terremoto, dopo l’emergenza l’abbandono. Lo vuole l’UE

Mentre scrivo queste note, ho negli occhi i volti dei sopravvissuti all’ennesima strage da terremoto, in un paese notoriamente sottoposto a tragedie simili e che, per indolenza ma più spesso per scelte politiche precise, non risolve alla radice problemi facilmente affrontabili.

A tutti loro va primo pensiero, la vicinanza, la solidarietà concreta, che in queste ore vede impegnati molti di noi.

Tornando indietro con la memoria, ricordo i tanti volontari che accorsero a sostenere le popolazioni colpite dal sisma prima in Friuli nel 1976, poi in Irpinia nel 1980. In quelle terre devastate incontrammo la stessa disperazione, le stesse facce, le tante case distrutte.

Diversi furono i modi di affrontare il dramma delle migliaia di persone diseredate dal sisma.

La Protezione Civile vide la sua nascita proprio dopo il terremoto dell’80, per regolare / impedire quel vero e proprio moto di popolo che si determinò nel paese per sostenere le popolazioni friulane ed irpine. Tra i volontari moltissimi militanti politici e sindacali, studenti e lavoratori, impegnati nei soccorsi e contro i tanti speculatori locali, per difendere i quali volarono centinaia di allontanamenti forzati e fogli di via, inflitti da solerti e conniventi forze dell’ordine locali.

In quegli anni vigevano norme e leggi che imponevano allo Stato di intervenire con fondi pubblici, a garanzia della ricostruzione e della vita di chi era colpito da calamità naturali.

Norme e leggi che, messe nelle mani di personaggi come Giuseppe Zamberletti e Ciriaco De Mita, si trasformavano in fonti di speculazione, sciacallaggio dall’alto, guadagni miliardari. Il primo, Commissario straordinario per il terremoto friulano, implicato nello storno di risorse per i terremotati a favore di boss democristiani milanesi e del Nord. Il secondo, arricchitosi con i fondi per la ricostruzione versati nell’Istituto di credito di famiglia, la Banca Popolare dell’Irpinia.

Grazie ai recenti governi turbo – liberisti le vecchie leggi, sulle quali inciampavano troppo spesso i boss del pentapartito che governavano durante la prima Repubblica, sono state progressivamente cancellate.

Durante il breve e devastante esecutivo Monti sono state riscritte le regole della Protezione Civile. Nel 2012 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legge n. 59 e la successiva Legge n. 100 che corregge e integra in forma più sibillina la precedente, decretando la fine sostanziale dell’intervento pubblico in caso di calamità naturali, in termini di risarcimenti, aprendo la strada alle assicurazioni private. I successivi esecutivi Letta e Renzi hanno lasciato intatte queste leggi, peggiorandole attraverso la privatizzazione della CRI e l'attacco sistematico alle condizioni di lavoro dei Vigili del Fuoco.

Oggi dobbiamo stare concretamente al fianco dei superstiti al devastante terremoto che ha colpito il centro Italia. Ma se vogliamo evitare che il genuino e salutare moto di solidarietà si spenga con il passare del tempo, relegando queste come altre centinaia di migliaia di vittime di terremoti e calamità “naturali” nel cono di silenzio e d’ombra che rischia di lasciarli di nuovo da soli, occorre chiedere con forza l’abolizione delle Leggi 59 e 100 del 2012.

Lo Stato centrale deve tornare a intervenire in caso di calamità naturali di ogni genere, accollandosi tutti gli oneri di una ricostruzione completa delle zone devastate e del risarcimento per le vittime e i familiari. Le risorse ci sono, basta stornarle dai finanziamenti a pioggia per le banche e per le spese militari.

Questa è la migliore risposta alla retorica del contafrottole di Rignano, che in queste ore si batte ipocritamente il petto raccontando l’ennesima bugia: “I terremotati non saranno lasciati soli”.

Il testo integrale del DL 15 maggio 2012, n.59

http://www.gazzettaufficiale.it/gunewsletter/dettaglio.jsp?service=1&datagu=2012-05-16&task=dettaglio&numgu=113&redaz=012G0081&tmstp=1337242292515

Articolo di approfondimento de Il Sole 24 ORE sull’argomento

http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/primiPiani/2012/05/protezione-civile-con-la-riforma-lo-stato-non-risarcira-piu-per-le-calamita-naturali.html

Il testo integrale della legge 100/2012

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp?contentId=LEG34883 

 

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