Che Israele utilizzi artisti e cultura per dare lustro alla sua immagine non è un mistero, anzi. Esistono numerosi siti dedicati proprio a questo tipo di propaganda e personaggi del mondo della cultura che intrattengono rapporti con il governo israeliano proprio per portare avanti una sorta di campagna d’immagine che descriva Israele come un paese all'avanguardia e civilizzato (per esempio tutta la campagna del cosidetto "Pink Washing").
In questa rete rientra la compagnia teatrale 'Batsheva Dance Company', finanziata dal Ministero della Cultura israeliano e da quello degli Affari Esteri, inserita all'interno della campagna di marketing "Brand Israel". La compagnia si esibirà a Torino al Teatro Regio il 6 settembre prossimo nell’ambito del Festival "Torino Danza" (festival dove si esibisce il meglio della danza, della musica e del teatro a livello internazionale).
Ora, se la compagnia Batsheva fosse una qualsiasi compagnia teatrale israeliana non ci sarebbero particolari problemi, ma la faccenda diventa complicata nel momento in cui la compagnia è strumento di propaganda del governo di Tel Aviv che di democratico ha soltanto una facciata.
Le politiche di occupazione del suolo palestinese, i controlli, i bombardamenti e la colonizzazione del territorio della Palestina, e le stesse discriminazioni fra Israeliani Ebrei e i cosiddetti “Arabi israeliani” (cioè i palestinesi con cittadinanza israeliana) rendono Israele uno stato razzista che si ammanta ingiustamente di uno spirito libero e democratico.
Per questo la campagna PACBI (Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele) invita la comunità internazionale a boicottare quegli artisti che intrattengono rapporti istituzionali con il governo israeliano. Ciò nell'ambito della Campagna BDS (Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni), iniziativa nata nel 2005 da numerosi organizzazioni della società civile palestinese come metodo di resistenza nei confronti del regime israeliano.
Vi invitiamo quindi martedì 6 settembre dalle ore 20:00 a partecipare all’iniziativa ‘Torino contro L'Apartheid: Don't Dance with Israel’ in Piazza Castello, per manifestare contro l'apartheid israeliana attraverso musica, danza e ogni altra forma di arte.
Redazione Contropiano Torino
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