Ci sarebbe poco da aggiungere, alla notizia stranamente resa nota anche da Repubblica (sempre attenta a non infastidire il partito di riferimento). Il Comune di Milano, ovvero il sindaco Giuseppe Sala, renziano di ferro fino a qualche giorno fa, ha deciso che i collaborazionisti con l'occupazione nazista vanno ricordati con tanto di corona ufficiale.
In questo caso stiamo parlando dei morti, ovviamente. Ovvero dei repubblichini di Salò, caduti nei mesi dell'Italia divisa in due, per mano dgli “Alleati” o della Resistenza.
Sfugge a chiunque la ragione di un omaggio così plateale alla peggiore canaglia nazifascista (tra le tombe ci sono anche quelle dei miliziani che fucilarono 15 partigiani in Piazzale Loreto, che pochi mesi dopo divenne il luogo dell'ultima apparizione in pubblico di Benito Mussolini). Evidentemente, nelle pieghe dell'amministrazione comunale meneghina, ci sono gruppi di nostalgici con grande potere decisionale.
E dire che Sala – ex commissario governatico per quel capolavoro di appalti mafiosi e arresti per corruzione che è stato l'Expo 2015 – nei giorni precedenti le elezioni comunali cercava di accreditarsi come “uomo di sinistra”.
Qualche lingua malevola ha interpretato la sua rinuncia a presenziare alla Leopolda 2016 (la kermesse iper-renziana di Firenze) come il segno certo che molti topi stanno abbandonando la nave del ducetto di Rignano. La corona al “Campo 10” può indicare anche il possibile nuovo approdo?
Lo scopriremo solo vivendo… ma non ci vorrà molto a capirlo.
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Milano, denuncia degli antifascisti: "La corona del Comune per i caduti di Salò. Sconcertati"
di PAOLO BERIZZI
Una corona di fiori, con delle bacche dorate e il nastro bianco e rosso, i colori della città. Un atto formale — per la prima volta così evidente e plasticamente visibile — in memoria dei caduti della Repubblica sociale italiana. È l’omaggio che il Comune ha deposto martedì, giornata di Ognissanti, al Campo 10 del cimitero Maggiore. Il luogo dove sono riuniti i resti di 921 caduti della Rsi e dove sono sepolti nove volontari italiani delle Ss, oltre 150 delle Brigate Nere, più di 100 della Legione Ettore Muti e una quarantina della X Mas. Tra le lapidi figurano anche quelle dei sergenti Renato Griffanti, Lamberto Della Valle e Santo Ragno che all’alba del 10 agosto del 1944 (lo riportano atti e sentenze della corte d’Assise speciale di Milano) parteciparono alla fucilazione in piazzale Loreto dei quindici partigiani, oggi ricordati da un monumento.
La corona di fiori, con appoggio, è stata posizionata proprio accanto all’altarino dedicato ai caduti della Rsi: un crocifisso nero su un basamento di marmo sormontato dall’aquila che spicca sul tricolore. E, sotto, la scritta “Non ti tradiremo mai”. Dall’altra parte, sulla destra, un’altra corona di un’associazione di repubblichini.
Negli ultimi anni al Campo 10 mai si era vista una corona in rappresentanza dell’amministrazione comunale: o comunque mai in modo così manifesto. Per dire: lo scorso anno era stata notata una corona avvolta in un nastro bianco e rosso, ma senza la dicitura “Comune di Milano”. Ed era appesa a un albero vicino alla lapide della Rsi. Quest’anno l’omaggio comunale è decisamente più evidente.
Tanto è bastato a sollevare polemiche. «Un omaggio a chi ha combattuto per negare la libertà della democrazia? Sono sorpreso — dice il presidente Roberto Cenati — . Mi aspetto che diano una spiegazione. A maggior ragione visto che ogni anno il Comune partecipa con noi alla cerimonia al Campo della gloria, sempre lì al Maggiore, in memoria dei partigiani, dei deportati nei campi di sterminio, degli internati militari e combattenti dell’esercito di Liberazione». Alza la voce anche l’Osservatorio sulle nuove destre, impegnato da anni a vigilare sui fenomeni legati a rigurgiti neofascisti: «Esprimiamo sconcerto per questo atto inopportuno dell’amministrazione».
Dal Comune fanno sapere non solo che non c’è stata nessuna cerimonia ufficiale ma anche che la corona è stata deposta al Campo 10 dal servizio funebre del cimitero Maggiore «esattamente così come accade anche per altri campi» (complessivamente sono oltre una sessantina). Nessun omaggio particolare da parte dell’amministrazione, dunque.
Resta inevasa una domanda: una corona di fiori “firmata” dal Comune è da considerarsi un omaggio formale oppure no? Sempre da Palazzo Marino si precisa che la consuetudine delle corone di fiori al Musocco — anche al Campo 10, anche per i caduti della Rsi — va avanti da 20 anni. Malcelato imbarazzo? Forse. Anche perché nessuno ricorda precedenti “floreali” come quello dell’altro giorno. Bisogna andare indietro alle giunte di centrodestra: Albertini prima, e Letizia Moratti poi. Il primo nel ‘97 inaugurò la consuetudine di recarsi al Campo 10 — senza la fascia tricolore — a pregare per i repubblichini. La seconda “sdoganò“ l’omaggio con fascia da sindaco: era novembre del 2007. Anche allora ci furono polemiche. Due giunte e quasi dieci anni dopo, ci risiamo
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