Ormai siamo alla vendita della fuffa e all'inganno mediatico di massa. I Tg e i giornali di ieri, in tutte le edizioni, hanno diffuso ampiamente la notizia – falsa – che era stato firmato il contratto tra governo e sindacati del pubblico impiego "congelato" da sette anni a causa dei diktat europei e delle misure di austerità. Ma cosa è successo davvero?
E' successo che tre personaggi screditati – i segretari di Cgil, Cisl, Uil – e senza mandato, hanno fatto una enorme marchetta a Renzi alla vigilia del Referendum sulla deforma costituzionale per consentirgli di provare a raccattare qualche voto favorevole fra i dipendenti pubblici stremati da ben 7 anni senza aumenti salariali. Dopo tutti questi anni all'improvviso, a tre giorni dal referendum, si può parlare di sblocco. Chissà se questo impegno sarà valido anche il 5 dicembre qualora vincessero i Si oppure verrà rivisto alla luce delle pressioni della Commissione Europea sulla Legge di Stabilità?
In secondo luogo è bene sapere come stanno davvero le cose:
– Non è stato firmato alcun contratto. C'è una legge e una normativa precisa che regola la contrattazione nel pubblico impiego e la Ministra MADIABUGIA sa bene che l'accordo raggiunto stasera non ha valore di contratto che dovrà invece essere discusso e stipulato all'ARAN.
– L'"entente cordiale" raggiunto stasera non da neanche lontanamente risposte sulla questione economica – 85 euro medi e lordi a fine 2018 dopo 7 anni di blocco contrattuale sono un insulto inaccettabile. Così come la mezza marcia indietro sulla Legge Brunetta. Aver accettato anche solo politicamente il piatto di lenticchie promesso dal governo la dice lunga sulla schiena dritta dei tre segretari dei sindacati gialli.
Ma il dato più grave è sicuramente la disponibilità ad introdurre il cosiddetto welfare aziendale cioè un robusto sostegno allo smantellamento della sanità e della previdenza come diritto universale. "Chi si illude che la partita sia finita stasera non ha fatto i conti con la dignità dei lavoratori pubblici" fanno sapere dall'Usb che era stata tenuta fuori dalla trattativa facendo schierare e intervenire la polizia sotto Palazzo Vidoni.
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