Il giornalismo spazzatura è la norma,in tempi di guerra. Questa convinzione sarebbe solo ideologica se non fosse purtroppo e quotidianamente confermata da articoli o post di "giornalisti famosi" autori di falsi facilmente riconoscibili come tali. Perlomeno da chi si prende la briga di andare a verificare.
Dobbiamo perciò ringraziare Vittorio Zucconi per averci dato questo esempio ecomiabile:
L'animo del lettore occasionale delle sue sparate su Facebook dovrebbe fremere di indignazione. Ed effettivamente ci saremmo indignati anche noi, comunisti in genere diffidenti, se qualcuno non si fosse ricordato di aver già visto questa foto.
Era parte di un filmato di propaganda dell'Isis, apparso peraltro ieri anche su Il Corriere della Sera (http://www.corriere.it/esteri/16_dicembre_10/siria-attivisti-isis-rientrato-palmira-9bc071bc-befb-11e6-b7f0-2f6636f68ecb.shtml), in cui i jihadisti rivendicano la distruzione di alcuni dei monumenti più importanti del sito archeologico.
Anche il sito mentale di Zucconi deve essere altrettanto archeologico, forgiato ai tempi della guerra fredda, visto che scambia disinvoltamente l'identità del distruttore, cancellando l'Isis e chiamando in causa "i russi". Con tanto di citazione classica, ovviamente, che ben si attaglierebbe ai numerosi "interventi umanitari" difesi strenuamente dallo stesso Zucconi.
Un tipo di giornalismo che deve essere propedeutico per il casting dell'Isola dei famosi…
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