La piazza di Montecitorio è come al solito animata da qualche protesta, stamattina era il turno dei lavoratori socialmente utili, gli ex Lsu di cui nessuno sa più che fare.
Qui, a mezzogiorno, si è tenuta la conferenza stampa di Eurostop per presentare della manifestazione contro la Ue, l’euro e la Nato, che si terrà a Roma il 25 marzo, in occasione del vertice dei 27 paesi per il 60° anniversario dei Trattati di Roma.
Una troupe di Mediaset, un paio di agenzie stampa, un redattore de il manifesto, oltre ovviamente a noi di Contropiano e Radio Città Aperta. Una troupe Rai si era intanto persa per la piazza, tra capannelli di sindacalisti e lavoratori.
Due i temi affrontati da Giorgio Cremaschi: le ragioni della manifestazione e la protesta per il rifiuto – opposto dalla questura di Roma – al percorso richiesto (da Piazza Esedra a Piazza del Popolo, passando per piazza Barberini).
Un rapido excursus tra il furto di democrazia rappresentato dalle istituzioni sovranazionali, gli sconquassi sociali delle politiche di austerità che sono andate a sommarsi alla crisi globale, il rifiuto di massa – per quanto ancora confuso – mostrato con il referendum del 4 dicembre. Soprattutto, l’idea di “uscire dalla crisi” puntando su un’ulteriore centralizzazione verso Bruxelles, a partire dal riarmo e dall’aumento della spesa militare.
Quel giorno, a Roma, ci saranno altre tre manifestazioni. Una degli “europeisti entusiasti”, una seconda della “sinistra europeista critica”, e poi quella della “destra sovranista” che per decenni ha contribuito a costruire la gabbia che ora finge di criticare.
Tutte iniziative che accettano di fatto, in tutto o in parte, l’attuale assetto dell’Unione Europea, proponendosi al massimo di modificarne alcuni dettagli.
La manifestazione convocata dalla Piattaforma Sociale Eurostop – insieme ai Movimenti e Territori per il No Sociale e agli Studenti in Lotta – è l’unica che pone apertamente in campo l’idea della rottura di questa gabbia istituzionale sottratta a qualsiasi influenza delle volontà popolari, ma apertissima al lavoro delle lobby e degli interessi multinazionali.
E soltanto a questo corteo la questura pretende di impedire l’accesso al centro storico nei pressi dei palazzi dove i 27 si incontrano, offrendo un percorso inaccettabile tra gli alberi di Villa Borghese. Una sorta di “zona rossa a geometrie politiche variabili”, pensata per distinguere le forze in varia misura collaborative o inoffensive, da quelle conflittuali e legate ai bisogni popolari. E’ stato annunciato un altro incontro per domattina, per ottenere un percorso diverso. Domani, appena se ne saprà qualcosa, verrà immediatamente comunicato.
Franco Russo ha poi ricordato che l’iniziativa della Piattaforma Sociale Eurostop non si limita affatto alla sola manifestazione, ma prevede anche una assemblea pubblica con Paolo Maddalena il 23 marzo su Costituzione e Trattati Europei (via Galilei), l’incontro di diversi sindacati europei aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale (il 24 marzo, alla Galleria Sordi) e un’assemblea nazionale in cui precisare la “carta dei valori” di Eurostop (domenica 26, in via Galilei).
Sono state ricordate le organizzazioni politiche e sindacali promotrici della manifestazione (Unione Sindacale di Base, Unicobas, Movimento No TAV Val di Susa, Forum Diritti Lavoro, Contropiano, Carovana delle periferie Roma, Noi Restiamo, Militant Roma, Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Rossa, Rete dei Comunisti, Partito Comunista Italiano, FGCI, Collettivo Genova City Strike, ecc), così come alcune delle tante adesioni individuali (Giorgio Cremaschi, Nicoletta Dosio, Dino Greco, Franco Russo, Aboubakar Soumahoro, Fabrizio Tomaselli, Stefano D'Errico, Luciano Vasapollo, Carlo Formenti, Ernesto Screpanti, Ugo Boghetta, Sergio Cararo, Manuela Palermi, Mauro Casadio, Paolo Leonardi, Emiddia Papi, Paola Palmieri, Stefano D’Errico, Guido Lutrario, Carlo Guglielmi, Bruno Steri, Walter Tucci, Francesco Della Croce, Stefano Zai, Ferdinando Imposimato, Mimmo Porcaro, Ezio Gallori, Sergio Cesaratto,Nico Vox, Giuseppe Aragno, ecc).
Foto di Patrizia Cortellessa
Il video:
L'appello di Eurostop per il 25 marzo
APPELLO
per manifestare il 25 marzo contro il vertice romano per i 60 anni della UE.
Il prossimo 25 Marzo verranno "festeggiati" al Campidoglio i 6o anni dalla firma del "Patto di Roma" del '57, con la partecipazione di 28 capi di Stato, che ha dato vita al processo che ha condotto nel tempo alla nascita della Unione Europea. In realtà questa non è affatto una ricorrenza da festeggiare in quanto la nascita della UE e l'introduzione dell'euro come moneta continentale hanno prodotto:
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Un peggioramento netto e diffuso delle condizioni di reddito e di vita dei lavoratori, dei settori popolari e dei ceti medi spesso portati a livelli di povertà, soprattutto nei paesi dell'Europa meridionale.
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Una restrizione degli spazi di democrazia con l'applicazione di trattati che centralizzano le decisioni economiche e politiche più rilevanti riducendo la sovranità dei popoli europei. La riforma costituzionale proposta da Renzi, sottoposta a referendum e bocciata dagli italiani andava esattamente in questa direzione.
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Un interventismo militare che ha moltiplicato i conflitti dall'Ucraina fino alla sponda sud del Mediterraneo, in particolare in Siria e Libia, ed amplificato le drammatiche migrazioni dei popoli coinvolti dalle guerre.
Questi sono gli effetti di una costruzione istituzionale che oggi si sta dimostrando per di più incapace di fare i conti con una profonda crisi economica e sociale dimostrando l'inadeguatezza delle classi dirigenti del continente.
Tutto ciò avviene in un clima di crescente competizione economica e militare internazionale che oggi viene sostenuta dalla presidenza Trump negli USA, che si impegna nel riarmo nucleare, alla quale l'UE risponde da un rinnovato protagonismo anche militare, come è stato rivendicato nella 53ma edizione della Conferenza sulla Sicurezza tenutasi in Germania dall'Alto Rappresentante per la sicurezza Federica Mogherini.
Per questo pensiamo che il 25 Marzo non sia una giornata di festa ma deve divenire una giornata di lotta e mobilitazione contro il vertice che si terrà nella città di Roma.
Per questo il 25 marzo manifesteremo a Roma per ribadire il nostro NO sociale a Euro, UE e NATO, per la democrazia e i diritti sociali.
Primi firmatari:
Piattaforma Sociale Eurostop, USB, UNICOBAS, Movimento No TAV Val di Susa, Forum Diritti Lavoro, Contropiano, Carovana delle periferie Roma, Noi Restiamo, Militant Roma, Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Rossa, Rete dei Comunisti, Partito Comunista Italiano, FGCI, Circolo Agorà Pisa, Fronte Popolare, Economia Per I Cittadini, Collettivo Genova City Strike, Collettivo Putilov, Collettivo Politico Porco Rosso (Siena), Collettivo Comunista (marxista-leninista) Nuoro, CS Corto Circuito, CS Spartaco, Piattaforma Comunista, Scintilla Onlus, Circolo ARCI "Best" Osimo (AN),Movimento "Noi mediterranei", Confederazione per la Liberazione Nazionale, P101,
Nicoletta Dosio, Dino Greco, Franco Russo, Giorgio Cremaschi, Aboubakar Soumahoro, Fabrizio Tomaselli, Luciano Vasapollo, Carlo Formenti, Ernesto Screpanti, Ugo Boghetta, Sergio Cararo, Manuela Palermi, Mauro Casadio, Paolo Leonardi, Emiddia Papi, Paola Palmieri, Guido Lutrario, Carlo Guglielmi, Ferdinando Imposimato, Stefano d’Errico, Bruno Steri, Walter Tucci, Francesco della Croce, Stefano Zai, Francesco Piccioni, Mimmo Porcaro, Luigi di Giacomo, Ezio Gallori, Claudia Candeloro, Sergio Cesaratto, Giovanni Bacciardi, Massimo Grandi, Simone Grecu, Nico Vox, Beppe De Santis, Giuseppe Aragno, Alfonso Gambardella, Nello De Bellis Maurizio del Grippo e Francesco Maggio, Angela Matteucci, Paolo Loconte, Roberto Garaffa, Salvatore Mannina, Renzo Scalia, Vito Matranga, Gaetano Santoro, Giuseppe Di Martino, Giuseppe Lo Verde,Guido Sorge, Fabio Giovannini, Cataldo Godano, Pietro Attinasi,
Giuseppe Rampulla, Simone Gimona, Sandro Targetti, Edoardo Biancalana, Carlo Candi, Maria GraziaDaCosta, MatteoBortolon, Leonardo Mazzei, Moreno Pasquinelli
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