Esito scontato. Il Manchurian Candidate, Matteo Renzi, è stato rieletto segretario del Pd con circa il 70% dei voti scrutinate nelle primarie del suo partito . L’affluenza ha sfiorato ma non raggiunto i due milioni. Erano stati 2,8 milioni nelle ultime primarie, quelle del 2013.
In Lombardia hanno votato circa 210 mila persone, qui Matteo Renzi ha vinto con circa 76,5% dei voti. Risultato quasi analogo in Emilia Romagna dove l’affluenza è stata di 216.220 persone e Renzi ha vinto con il 74%. Crollo invece nel Lazio dove sono andate a votare solo settantasettemila persone, molte nei municipi centrali della Capitale . Renzi ha ottenuto il 71,82% dei voti. Qualche problema si è registrato nei seggi delle primarie nel Meridione. Dalla Sicilia alla Puglia, passando per la Calabria, i rappresentanti delle mozioni dei tre candidati non si sono risparmiati accuse di irregolarità, violazioni delle norme e brogli. Accuse che alla fine hanno portato la Commissione nazionale per il congresso a chiudere tre seggi – a Cariati (Cosenza), Nardò (Lecce) e Gela (Caltanissetta) – e ad annullare i voti già espressi. A Ercolano un gruppo di immigrati africani e richiedenti asilo, ospiti al Centro di Accoglienza di Ercolano, si è messo in fila e ha votato al seggio allestito in località San Vito per le primarie. “Tutto regolare” dicono dal Pd.
“Le primarie chiudono un percorso fatto di tanti litigi, forse per colpa di tutti. Ha vinto tutto il Pd e prima di tutto il Pd che non si è vergognato di quello che abbiamo fatto in questi anni” ha detto Renzi, unico tra i tre candidati, ad essere presente alla sede nazionale del Pd al Nazareno. Dall’entourage di Renzi, a smentire per ora voglie di elezioni anticipate, arrivano messaggi rassicuranti nei confronti del governo Paolo Gentiloni. "L'orizzonte del governo è il 2018. Da domani lavoreremo con il premier Gentiloni. Il governo Gentiloni è il nostro governo", dice Martina, uomo di Renzi ma anche ministro.
Le primarie del Pd si sono concluse così, con Renzi nuovamente alla guida del partito, e ancora più saldamente di prima, stando ai numeri che arrivano dai gazebo. Si conferma così che in questo paese, per trasformarlo in senso progressista e ridurre le disuguaglianze sociali, il nemico da battere sarà il Pd. Un'altra illusione della "sinistra" è definitivamente svanita.
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Ivaldi
Parole sante. Il PD è una struttura reazionaria. Ma le pecore votanti non riescono a intenderlo e, felici come agnelli sacrificali, votano e "danno l'obolo" al padrone. Ma sempre più (anche se lentamente) la gente lo abbandona, sia per la speranza nell'M5S (unica opposizione 'in aula'), sia per aver inteso che ….non se può più.. Peggio di Berlusconi !