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Roma. “Non siamo spariti”. Migliaia in piazza contro gli sgomberi e per i diritti di tutti

Roma ha smentito clamorosamente le parole e il disegno di chi vorrebbe “far sparire” gli uomini e le donne e le contraddizioni sociali che rappresentano. Ieri nella Capitale migliaia di persone sono scese in piazza per dare una risposta alla logica degli sgomberi, del decoro urbano e del razzismo sociale insito nelle direttive del ministro Minniti e nella catena di comando che arriva alle amministrazioni delle città.

Arrivando in una piazza Esquilino circondata dai filtri messi in campo dalla Questura, era evidente come l’appello a respingere il portato dello sgombero del palazzone in piazza Indipendenza fosse stato raccolto e sentito a livello di massa.

Una volta partito, il corteo si è visibilmente ingrossato. Fitto fitto, con pochi ma significativi striscioni, ha visto almeno diecimila persone sfilare fino a piazza Madonna di Loreto dove è stato bloccato da un imponente schieramento di polizia, inclusa la polizia a cavallo. Avrebbe voluto concludersi in piazza SS Apostoli dove da settimane sono accampate nella chiesa le famiglie sgomberate dall’occupazione in via Quintavalle. E’ stato concesso invece un presidio fino a lunedi  in piazza Madonna di Loreto, a metà strada tra Comune e Prefettura.

E’ abbastanza evidente come queste due istituzioni portino gran parte delle responsabilità sullo sgombero di piazza Indipedenza. L’inerzia e la sciatteria dell’amministrazione comunale in questa vicenda hanno brillato, contribuendo obiettivamente a costruire la trappola con cui le istituzioni in mano al Pd (governo e regione) hanno buttato una enorme patata bollente tra i piedi dell’amministrazione comunale del M5S. Fino ad arrivare al paradosso per cui il Ministero dell’Interno (del quale appare difficile immaginare che nulla sapesse dei problemi e delle conseguenze di uno sgombero di rifugiati come quello in piazza Indipendenzz) adesso può svolgere il ruolo di mediatore e di gestore sapiente dei problemi innescati dalla logica degli sgomberi delle occupazione abitative di necessità.

Le agenzie riportano di un documento del Viminale che parla di sgomberi solo qualora ci siano soluzioni alternative. Un guizzo di lucidità richiamato nell’intervista dal Capo della Polizia Gabrielli, smentito dai blitz e dagli sgomberi di questi mesi in una città dove, all’emergenza sociale abitativa, l’unica risposta concreta è stata quella delle occupazioni che hanno dato un tetto sulla testa a persone, italiani o immigrati che siano, che sarebbero state lasciate semplicemente in mezzo alla strada.

Foto di Patrizia Cortellessa

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