E’ da ritenersi inaccettabile il divieto opposto dalla Questura di Roma alla richiesta di potere tenere un sit in di solidarietà con i lavoratori francesi in occasione dello sciopero generale di martedi 12 settembre in Francia. La richiesta presentata da Eurostop chiedeva di poter tenere un presidio nei pressi dell’Ambasciata Francese. Come in altre occasioni il presidio si sarebbe tenuto in via dei Baullari angolo Campo de’ Fiori.
Ma la richiesta è stata respinta con il pretesto della sicurezza e delle nuove disposizioni in materia. L’unica alternativa sarebbe stata piazzetta Vidoni, completamente fuori contesto dall’obiettivo della manifestazione a sostegno dello sciopero generale in Francia. Il simbolo e il luogo di una manifestazione ne indicano l’obiettivo e sostanza.
Eurostop ha rifiutato la soluzione indicata dalla Questura e intende denunciare un clima ormai irrespirabile a Roma sul piano dell’agibilità democratica e dell’ordine pubblico: manifestazioni circondate e con filtri all’ingresso, ingenti spiegamenti di polizia anche per manifestazioni autorizzate, negazione di piazze dove storicamente si è sempre manifestato.
E’ fin troppo evidente che si sta utilizzando strumentalmente il clima generale, “i fatti di Torino”, la minaccia dell’Isis e il dogma della sicurezza, per negare agibilità politica ai sindacati di base e ai movimenti sociali. Eurostop non intende accettare questo clima senza reagire e chiama al confronto sabato 23 settembre a Bologna per il convegno “Stop a Minniti. Ordine pubblico contro giustizia sociale”.
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