In un crescente e isterico clima da stato di polizia, in cui anche le regioni amministrate dalla destra concorrono a voler colpire le libertà politiche, colpiscono invece le motivazioni del giudice di Torino che ha portato alla scarcerazione di due compagni arrestati la sera della manifestazione contro il vertice del G7 a Torino, arrestati a corteo concluso da tempo e sulla base della “flagranza differita”.
“La semplice presenza alla manifestazione anche durante gli scontri, essendo espressione del libro esercizio di un diritto costituzionalmente garantito, non integra gli estremi di alcun reato”. E’ sulla base di questa valutazione che il gip Irene Gallesio, del tribunale di Torino, ha scagionato Andrea Bonadonna, noto attivista del centro sociale Askatasuna, dall’accusa di violenza a pubblico ufficiale durante gli scontri di Venaria reale in occasione del G7.
Andrea Bonadonna è stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di dimora solo per essersi avvicinato agli agenti che stavano bloccando un dimostrante. E’ accusato di resistenza di lesioni a due poliziotti, la cui prognosi è di 7 e di 8 giorni. Andrea Bonadonna , arrestato la sera di sabato, ha fornito la sua versione sull’accaduto (voleva difendere un dimostrante bloccato a terra da due sconosciuti in borghese, e non ha picchiato nessuno), ha negato di avere preso parte agli scontri o al lancio di petardi contro le forze dell’ordine e il giudice gli ha dato ragione.
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Daniele
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