Ale’, il governo del “pacato” Gentiloni ha inserito un emendamento alla manovra di bilancio che dichiara il #TAP “opera di interesse nazionale” e prevede, pertanto, l’arresto immediato per chiunque manifesti nei pressi dei cantieri del costruendo gasdotto.
Dopo la truffa a marchio #UE della “Xilella” ed il conseguente espianto di migliaia di ulivi secolari, arriva ora il bastone contro la popolazione che non accetta la devastazione del proprio territorio e dell’economia locale.
E’ un film già visto con la #TAV, la musica non cambia. E allora occorre rompere con questo governo che ha goduto di ampie complicità anche da chi oggi cerca frettolosamente
Ma soprattutto occorre rompere con un’#UnioneEuropea che ha scelto di stare nella competizione globale calpestando popoli, territori, democrazia e di affidare ai governi nazionali mere funzioni di polizia e di repressione del dissenso e di chiunque si frapponga alla costruzione di “grandi opere” che fanno solo grandi i profitti di quei grandi gruppi finanziari che praticano il lobbismo selvaggio a Bruxelles.
#NoTAP
p.s.
L’emendamento, “al fine di garantire il regolare svolgimento dei lavori e tutelare la sicurezza del personale impegnato per la realizzazione dell’infrastruttura”, avrebbe applicato le pene previste dal codice penale a chi senza autorizzazione avesse travalicato i confini del cantiere o ne avesse impedito l’accesso: il Codice prevede anche l’arresto, da tre mesi a un anno.
Non è poi passato, in Commissione Bilancio della Camera, per l’opposizione dei Cinque Stelle e dei bersaniani. Ma per qualificare la “statura democratica” del governo targato Pd-Verdini-Berlusconi… basta l’intenzione.
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