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Caro Ivano Marescotti, almeno vieni a conoscerci!

Caro Ivano, abbiamo letto il tuo post come uno sfogo sincero di disaffezione da una serie di partiti che negli ultimi anni hanno totalmente disatteso le loro promesse e le attese di tantissimi Italiani, soprattutto tra le fasce meno fortunate della popolazione.

Non serve ripetercelo, anche (o soprattutto) in Italia le disuguaglianze aumentano, i poveri diventano sempre di più e sempre più poveri, la disoccupazione non cala e ai giovani se sono fortunati rimangono dei lavoretti sempre più precari, grazie alle politiche di austerità e del lavoro degli ultimi governi. Questo disagio sociale si esprime come noti giustamente in un distacco delle persone dalla politica che non è solo “lontana” dai problemi reali della gente, ma è diventata proprio nemica!

Solo fino a poco più di un mese fa moltissimi di noi si trovavano esattamente nella tua condizione, di una rabbia difficile da esprimere attraverso un voto politico. Certo, potrebbe esserci il voto al M5S come estrema protesta, ma ovunque stanno governando, o anche solo nelle dichiarazioni, cosa hanno fatto e cosa stanno dicendo per affrontare i problemi di cui sopra? Il loro programma assomiglia sempre di più a quello del PD: privatizzazioni dei servizi pubblici, liberalizzazioni, deregolamentazione del mercato del lavoro… Ma dall’assenza di un qualsivoglia progetto di sinistra realmente alternativo al PD, ai compagni di Napoli, per i quali garantisce il loro impegno politico-sociale nell’attività dell’ex-OPG, è venuta fuori la “pazzia” di creare una lista per le prossime elezioni, per non lasciare senza rappresentanza tutti gli arrabbiati di cui sopra.

A questa sfida hanno risposta tantissimi attivisti politici e sociali, collettivi e associazioni da tutta Italia, che nel giro di un mese hanno organizzato più di cento assemblee su tutto il territorio. Questo percorso sta continuando e si sta così formando Potere al Popolo, la cui sincerità popolare la vedremo a brevissimo, quando saremo (solo noi) obbligati da una legge elettorale assurda a raccogliere decine di migliaia di firme nel giro di dieci giorni. E siamo molto fiduciosi che ci riusciremo comunque, nonostante la legge e nonostante la difficoltà di bucare la stampa senza avere grandi nomi. E Rifondazione? Rifondazione ha risposto alla sfida, così come hanno fatto altre organizzazioni, il PCI, Eurostop, Sinistra Anticapitalista…

Il solito accrocchio elettorale? Noi pensiamo di no, e faremo di tutto perché non sia così. Da anni si parla di riunire i partiti politici di sinistra con il mondo dell’associazionismo, dei movimenti sociali e territoriali, e questo è proprio quello che stiamo facendo oggi dentro a Potere al Popolo. Quello che è successo in passato erano i partiti che cooptavano questa o quell’associazione… Quello che sta succedendo oggi è che i partiti e le organizzazioni hanno risposto a una spinta dal basso, a una chiamata che nasceva dal bisogno reale di tante persone che reclamano una rappresentanza politica totalmente diversa da tutto ciò che esiste oggi.

I dubbi e le divergenze sono perfettamente ragionevoli quando ci si conosce. Di Potere al Popolo si scrive più all’estero che in Italia (su Repubblica e Corriere la prima volta che siamo stati nominati è “grazie” a te!), non ci invitano in tv, e questo porta al fatto che il progetto venga conosciuto con molta difficoltà (e un po’ di superficialità): sì, c’è Rifondazione, ma ci sono anche tantissime altre persone a cui sta tornando pure l’entusiasmo di fare politica, c’è un “capo politico” (come imposto dalla legge elettorale) lontanissima dai giochini politici che è una ricercatrice precaria di Napoli. E, ripetiamo, ci sono centinaia di assemblee pubbliche in tutte le città italiane.

La prossima Potere al Popolo – Seconda assemblea Bologna (dopo quella del mese scorso con più di duecento persone) si terrà questo venerdì, dentro una palestra popolare, la Gino Milli, in via Gandusio 6, nella periferia cittadina. Una prima asesmblea si terrà anche a Granarolo, giovedì 11 e a Zola, sabato 13. Caro Ivano, perché non vieni a conoscerci? Non possiamo prometterti di offrirti quello che cerchi dalla politica, ma sicuramente potremo darti un’immagine più reale di quello che siamo e di quello che vogliamo diventare.

È un invito, come si dice, senza impegno: non vendiamo niente, non chiediamo il tuo voto e nemmeno la tua firma (visto che non possiamo ancora raccoglierle), ma ti chiediamo soltanto un paio d’ore per conoscerci.
Che dici, accetti la sfida?

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