Via il Giro d’Italia da Israele!
Tra le tante vergognose complicità, connivenze e sostegni del sistema di potere occidentale con il regime israeliano c’è anche quella delle istituzioni sportive. Da tempo Israele dovrebbe essere al bando delle competizioni internazionali, come lo era il SudAfrica prima della vittoria di Mandela, durante il regime razzista bianco dell’Apartheid.
Oggi Israele rinnova quel regime nei confronti del popolo palestinese, colonialismo e discriminazione razziale sono sempre più pesanti e sotto il governo terrorista di Netanyahu hanno raggiunto una ferocia inaudita.
Come si è visto con il massacro di Gaza dove soldati israeliani vigliacchi e assassini sparavano da lontano per uccidere i manifestanti palestinesi. Una strage che a noi ricorda quella di Portella della Ginestra, quando i banditi mafiosi di Salvatore Giuliano spararono da lontano sui manifestanti venuti a celebrare il 1 maggio 1947.
La regola fondamentale dello sport è che non si fanno manifestazioni che legittimino guerre e discriminazione razziali. Invece l’Occidente, che fa guerra diplomatica sul nulla alla Russia, con il ministro degli esteri britannico che paragona i prossimi campionati mondiali in quel paese ai giochi olimpici di Hitler, per Israele ha una dispensa speciale.
La Gazzetta dello Sport ed il CONI hanno così deciso di far partire il Giro d’Italia da Israele. Sono state ignorate e respinte le proteste delle autorità palestinesi, che avevano chiesto di non fare il Giro scortato dai carri armati e dai killer israeliani.
In tutto il mondo si è protestato contro questa vergognosa decisione delle autorità sportive italiane e del signor Cairo, proprietario di Gazzetta, Corriere, La7. Non sappiamo quali affari abbiano spinto a questa decisione, ma ora essa rivela tutta la sua arrogante stupidità.
Ora il Giro che parte da Israele coinvolge nella maniera più irresponsabile l’Italia nella guerra israeliana. La maglia rosa rischia di correre macchiata di sangue palestinese. Bisogna fermare questa infamia, il Giro deve lasciare Israele per non tornarci più fino a che non ci sarà la libertà per la Palestina.
Ritirate il Giro dalla guerra, non rendete un evento sportivo una macchia permanente per il nostro paese.
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maria gabriella
In Palestrina ho pianto con i palestinesi e gli israeliani che lottano contro l’odio che tiene prigionieri questi due popoli. Quei soldati che vedete sparare sui palestinesi di Gaza sono turtti ragazzi di 18 19 20 anni. I giovani israeliani maschi hanno 3 anni di leva obbligatoria e le ragazze 2 e mi ha sconvolto fra l’altro sapere che alta è la percetuale fra di loro di suicidi.
Redazione Contropiano
L’odio è un sentimento che può essere provato sia dagli oppressi che dagli oppressori. E dunque non cancella né attenua il giudizio su chi siano gli uni e chi gli altri.
In tutti gli eserciti del mondo i soldati di prima linea sono ragazzi intorno ai venti anni, guidati da ufficiali appena un po’ più anziani e da veterani con molto pelo sullo stomaco.
In nessuna strage di uomini disarmati, operata da cecchini, la giovane età dei killer può essere un’attenuante, dunque.
yak
Credo che Maria Gabriella non intendesse assolvere i killer “ragazzi”, ma è d’uopo far notare come ai giovani cittadini dello stato sionista venga inculcato fin da piccoli il razzismo e il disprezzo verso i palestinesi, in modo da farne più facilmente, a 20 anni, degli assassini, senza tante remore e problemi di coscienza