Valutazione del rischio e controlli (quanti ispettori in più?) sono i nodi cruciali della prevenzione
Ancora due morti sul lavoro (a Crotone: Giuseppe Grieco e Chiriac Dragos Petru) e il ministro Poletti convoca un incontro. E’ invitato anche l’Inail – certo non sarebbe congruo escluderlo – che è un ente fino ad ora sempre distintosi per un atteggiamento acritico nei confronti delle valutazioni del rischio fatte dal datore di lavoro.
Ma LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO è uno dei nodi cruciali della prevenzione. Il problema è DUNQUE potenziare i servizi ispettivi, in particolare delle Asl che hanno una visione sistemica della prevenzione e assieme all’ispettorato devono validare le valutazioni che sono spesso evasive e inutili.
In Toscana – dopo una strage sul lavoro – sono stati assunti 70 ispettori Asl per la vigilanza nel comparto tessile. Quanti sono invece (in tutto) in Calabria? Certo si possono adottare metodi tecnologici come la videosorveglianza dei cantieri più pericolosi, visto che non possono essere sorvegliati fisicamente tutti; altro che braccialetti modello detenuti. Il cantiere deve partire DOPO che siano state garantite le condizioni minime di sicurezza! Ma le istituzioni fino ad oggi hanno preferito rimuovere la questione.
Il 21 aprile 2002 a Bologna moriva “sepolto vivo” Reuf Islami un operaio albanese di vent’anni; “quasi nessuno” al recente anniversario ha voluto ricordarlo. Ricordare vuol dire riflettere su cose persino semplici: che gli scavi se non sono puntellati crollano e uccidono!
Questo è noto da sempre, cioè da millenni, da prima dell’ obbligo di redigere la valutazione del rischio che deve essere realistica, attendibile, validata dalla vigilanza pubblica. Ovviamente la prevenzione deve raggiungere anche chi non è sotto l’ombrello del documento di valutazione: i tanti anziani (anche 80enni) che muoiono su trattori, per non parlare dei lavoratori in nero sono morti evitabili.
La riunione del 10 aprile indetta dal ministro dovrebbe essere trasformata in un forum permanente e aperto a idee e proposte concrete.
Aspettiamo di sapere: quanti ispettori in più, che tipo di gestione della vigilanza potrebbero essere messi in campo a partire dall’11 aprile? Quale effettiva autonomia si intende garantire ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Evitiamo l’ennesima dichiarazione di buoni propositi non realizzati.
(*) Vito Totire è medico del lavoro a Bologna
Il 1° Maggio i Sindacati l’hanno dedicato alla Sicurezza. Io quel giorno porterò il lutto al braccio, fallo anche tu, postati come me, fai sentire la tua vicinanza agli oltre 14000 lavoratori morti in questi dieci anni per infortuni sul lavoro. Fermiamo la strage
DAL 1 GENNAIO SONO 162 I MORTI SUL LAVORO
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro (**)
Speriamo finalmente in un nuovo governo che metta i morti sul lavoro tra le priorità e non sia indifferente come nell’ ultima legislatura
Dal 1° gennaio 162 morti sui luoghi di lavoro in Italia. Almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere
Non possono esserci differenze tra i morti sul lavoro, noi monitoriamo tutti quelli che muoiono lavorando, qualsiasi lavoro svolgono, e non ci interessa se dispongono di assicurazioni diverse da quelle dell’INAIL o che non ne hanno nessuno.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2018 per ordine decrescente
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province non sono conteggiati i morti sulle autostrade
VENETO 21: Venezia (2), Belluno (1), Padova (), Rovigo (1), Treviso (7), Verona (7), Vicenza (2). LOMBARDIA 20: Milano (8), Bergamo (2), Brescia (1), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (4), Monza Brianza (1), Pavia (1), Sondrio (2), Varese (). PIEMONTE 12: Torino (5), Alessandria (), Asti (1), Biella (), Cuneo (4), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (). CAMPANIA 10: Napoli (5), Avellino (1), Benevento (), Caserta (), Salerno (4). TOSCANA 10: Firenze (1), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno (2), Lucca (1), Massa Carrara (2), Pisa (1), Pistoia (), Siena (2) Prato (). EMILIA ROMAGNA 9: Bologna (), Rimini (1). Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (3) Parma (1) Ravenna (2) Reggio Emilia () Piacenza (). ABRUZZO 8: L’Aquila (4), Chieti (2), Pescara (1) Teramo. LAZIO 8: Roma (4), Viterbo (1) Frosinone (1) Latina (2) Rieti (). SICILIA 8: Palermo (1), Agrigento (1), Caltanissetta (1), Catania (5), Enna (), Messina (), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani (). CALABRIA 9: Catanzaro (2), Cosenza (2), Crotone (3), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1). MARCHE 5: Ancona (), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). LIGURIA 4: Genova (3), Imperia (), La Spezia (1), Savona (). SARDEGNA 5: Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (), Sassari (2). Sulcis Iglesiente (). UMBRIA 2: Perugia (1) Terni (1). PUGLIA 2: Bari (), BAT (1), Brindisi (), Foggia (), Lecce () Taranto (1). FRIULI VENEZIA GIULIA 2: Trieste (), Gorizia (), Pordenone (), Udine (1). Molise 2: Campobasso (2), Isernia (). BASILICATA 2: Potenza (2) Matera (). TRENTINO ALTO ADIGE: Trento (), Bolzano (). VALLE D’AOSTA().
(**) L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro ha compiuto dieci anni. Aperto il 1° gennaio 2008 dal metalmeccanico in pensione e artista sociale Carlo Soricelli per ricordare i sette lavoratori della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima bruciati vivi.
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