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Monginevro, arresti dopo il corteo da parte della gendarmerie: un’accusa politica

Nelle prossime ore sapremo quali sono le accuse che gravano su i quattro italiani che da ieri sera sono in stato di fermo nel commissariato di Briançon: se verranno rilasciati o trasferiti a Grenoble e sottoposti a processo per direttissima.

Il reato di cui sembra potrebbero essere accusati è “aide à l’entrée de personnes en situation irrégulière en bande organisée” (favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso).
Un’accusa gravissima e, ci sembra, tutta politica.

La ritorsione che la polizia d’oltralpe ha messo in opera fermando arbitrariamente alcuni manifestanti quando ormai il corteo era concluso è il modo di sfogare la propria frustrazione nel non essere stata in grado di gestire una situazione imprevista: alcune centinaia di persone che si aiutano, chi resta e chi va, alla faccia dei governi italiano e francese (e anche di quei pagliacci di Generation Identitaire).
Al contempo, l’operazione rivela il tentativo di delegittimare la conflittualità della giornata e la libertà di scelta dei e delle migranti, trattando persone generose alla stregua di passeurs che lucrano sulle vite degli altri. Un modo di procedere già visto nel caso di Benoit e verso cui probabilmente tenderà sempre più la politica transalpina di contrasto a chi dà una mano alle persone che vogliono entrare in Francia.

Se quello di cui ci accusano è di non volerci girare dall’altra parte mentre sul nostro territorio piovono xenofobi e sciacalli, di non voler vedere morire nessuno sulle nostre montagne nel tentativo di attraversale, diciamo con forza che questo per noi non è un reato.
Contro questi attacchi la valsusa dovrà saper rispondere compatta: in un territorio dove tutti e tutte hanno saputo riconoscersi black bloc, quando la giustizia italiana tentava di isolare alcuni attraverso l’accusa ridicola di terrorismo, tutte e tutti sapremo essere quella bande organisée con cui ora lo stato francese tenta di far pagare ai 4 italiani arrestati le sue incapacità.
Continueremo ad aiutare con tutti mezzi possibili chi vuole passare illegalmente la frontiera, la libertà si conquista a spinta! Liberi tutti liberi subito.

Da Notav.info

Aggiornamento 24/04: 

AGGIORNAMENTO DA BRIANCON SUGLI ARRESTI

Ieri sera hanno rilasciato tre dei quattro fermati italiani in seguito alla manifestazione sul confine italo-francese. La discrezionalità di questi arresti è talmente evidente da aver costretto la gendarmerie a rilasciarli dal momento che è risultato che i tre si sono conguinti al corteo solo una volta arrivato a Briancon e , quindi, il fatto di cui venivano accusati non poteva sussistere!

Per Eleonora e i due compagni svizzeri – Théo e Bastien – il fermo è invece stato confermato e questo pomeriggio dovranno comparire di fronte al guidice nella cittadina di Gap. Il capo di accusa è il delitto di solidarietà in tutta la sua vergognosa chiarezza: aiuto all’imigrazione clandestina con l’aggravante di averlo fatto in maniera collettiva (“bande organisée”).

Contro l’infame accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, non lasciamo soli gli arrestati! Le montagne sono spazio di libertà!

ELEONORA, THEO E BASTIEN LIBERI SUBITO!

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