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Profughi, no all’Europa Fortezza: un appello di 160 ricercatori

Noi ricercatori, personale docente, ex-alunni e membri dello staff dell’Istituto Universitario Europeo firmatari di questa lettera vogliamo esprimere il nostro forte rammarico per la morte di migliaia di persone nel loro viaggio verso l’Europa. Facciamo appello all’Unione Europea e agli stati membri affinché mettano in campo azioni immediate per gestire il disastro umanitario che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Allo stesso tempo, non possiamo non denunciare il bisogno urgente di un radicale cambiamento delle politiche occidentali in Medio oriente e in Africa, che sono la vera origine dell’attuale crisi. Con questa lettera intendiamo prendere parte all’ondata di solidarietà popolare che sta attraversando l’Europa e sta imponendo agli stati dell’Unione Europea di adottare azioni immediate per far fronte a questa drammatica crisi.
Le dimensioni dello spostamento di uomini e donne al quale assistiamo è di per se scioccante: finora sono almeno 4 milioni i siriani che hanno abbandonato le loro case per dirigersi soprattutto verso i paesi confinanti. Coloro che stanno cercando di raggiungere l’Europa via terra attraverso la Turchia e dalle coste dell’Africa settentrionale sono persone spesso in fuga da conflitti armati e dalle loro perduranti conseguenze: povertà, guerre civili, miseria, governi dispotici, etc. Le politiche estere e sull’immigrazione dell’Unione Europea hanno costretto migliaia di migranti a cercare modi alternativi e molto pericolosi per tentare di entrare in Europa. Lo spettacolo inumano di navi affollate che colano a picco in mezzo al mare e di corpi di uomini e donne morti annegati che giacciono sulle spiagge delle coste europee non può essere separato dall’attuale assetto politico e legale che impedisce o rende molto difficoltoso il soccorso dei migranti e la loro integrazione all’interno dei paesi membri.
L’Europa non può essere pensata in isolamento dalle sue relazioni con il resto del mondo. È ormai evidente che alla libertà di movimento per i cittadini europei nell’ambito dell’area Schengen corrisponde un controllo serrato dei confini dell’Unione Europea con il mondo esterno. Ad un’Europa interna senza confini si oppone l’Europa-fortezza chiusa in se stessa, militarizzata e violenta. Proprio mentre ai vari “Sud” del mondo viene imposta la rimozione dei confini per permettere la libera circolazione di merci e capitali occidentali, si cerca di impedire il movimento dei loro abitanti stabilendo un numero crescente di barriere. Noi ci opponiamo alle politiche estere dei governi occidentali, considerandole alla base dell’instabilità politica e del sottosviluppo economico che da lungo tempo caratterizza alcune aree del Medio Oriente e dell’Africa, e dunque causa primaria della migrazione di milioni di persone alla quale assistiamo oggi. Riteniamo, inoltre, che la risposta alle recenti difficoltà di centinaia di migliaia di rifugiati sia stata inadeguata nel migliore dei casi, e disastrosa nei peggiori. Allo stesso tempo, i governi europei hanno cercato di diffondere panico e sentimenti xenofobi fra le popolazioni europee, rendendo più difficile la possibilità di ripensare la gestione dei flussi migratori sulla base del rispetto della dignità delle persone, anziché su logiche di mero sfruttamento economico.
Innanzitutto, i rifugiati dovrebbero essere suddivisivi più equamente fra gli stati membri dell’Unione. Questo implicherebbe una politica migratoria di livello europeo che preveda l’obbligo per ogni stato di ospitare un numero di rifugiati proporzionale al proprio livello di benessere interno e all’ampiezza della popolazione. Grazie all’attuale sistema di accoglienza su base volontaria approvato dalla Commissione Europea in maggio, i governi sono vergognosamente riusciti ad eludere le proprie responsabilità. Questa modalità ha anche permesso che alcuni paesi assumessero il ruolo di rifugio sicuro, mentre altri, come la Gran Bretagna, hanno potuto mostrare un volto repressivo o fintamente compassionevole. Stando ai dati di alcuni sondaggi, oltre due terzi dei cittadini europei sarebbero disposti ad appoggiare una politica migratoria unitaria, che introduca una soluzione rapida e realistica alla crisi attuale.
È per queste ragioni che gli stati europei, e l’Unione Europea nel suo insieme, devono ammettere le proprie responsabilità, storiche e attuali, nella devastazione della vita umana in Africa e Medio Oriente. Invochiamo un’immediata risposta alla crisi odierna e un progetto politico di lungo periodo, che escluda interventi armati o di sfruttamento finanziario, ma abbia come priorità i bisogni delle persone.
Sulla base di questa richiesta, proponiamo una serie di misure concrete per affrontare sia la crisi umanitaria sia la crisi politica:

1.                  Fornire cibo, un tetto e assistenza medica alle migliaia di uomini, donne e bambini che stanno giungendo in Europa in questi mesi;

2.                  Una politica europea dell’accoglienza comune proporzionale al livello di benessere e all’ampiezza della popolazione dello stato ospite;

3.                  La revoca immediata del Regolamento Dublino III per il quale i richiedenti asilo sono forzatamente ritrasferiti nel luogo da cui sono entrati all’interno dell’Europa-fortezza. Una politica giusta e onesta dovrebbe fondarsi sulla condivisione delle responsabilità fra tutte i paesi membri.

4.                  La ferma condanna di tutti gli atti di xenofobia, razzismo e violenza contro rifugiati e migranti a qualsiasi livello: individuale, di gruppo, di stato. Ci rivolgiamo in particolare alle autorità ungheresi, intimandogli: “Signor Orban, butti giù quel muro della vergogna!”. La nostra Europa non è una gabbia d’acciaio!

5.                  Indire una conferenza internazionale, sotto la supervisione dell’ONU, al fine d’implementare un programma di assistenza umanitaria ed economica nei paesi d’origine dei rifugiati e nelle aree limitrofe. 

FIRMATARI

1.  Diego Acosta
2.  Siobhan Airey
3.  Guy Aitchison
4.  Daniela Alaattinoglu
5.  Matteo Albanese
6.  Xavi Alcalde
7.  Hannah al-Hassan Ali
8.  Francisco Alonso
9.  Chiara Altafin
10.  Argyrios Altiparmakis
11.  Brais Alvarez-Pereira
12.  Aurelie Andry
13.  Albert Arcarons
14.  Nicholas Barrett
15.  Laura Bartolini
16.  Emily Baughan
17.  Margot Béal
18.  María Inés Berniell
19.  Federiga Bindi
20.  Thibaud Boncourt
21.  Oscar Lema Bouza
22.  Dorit Brixius
23.  Jelle Bruinsma
24.  Luc Brunet
25.  Anita Buhin
26.  Kateryna Burkush
27.  Reto Bürgisser
28.  Pietro Castelli
29.  Semih Çelik
30.  Matteo Cernison
31.  Anna Elizabeth Chadwick
32.  Leiry Cornejo Chavez
33.  Daniela Chironi
34.  Lorenzo Cini
35.  Miguel Serra Coelho
36.  Iftah Cohen
37.  Chiara Ludovica Comolli
38.  Federica Copola
39.  Guillemette Crouzet
40.  Donagh Davis
41.  François Delerue
42.  Donatella Della Porta
43.  Chares Demetriou
44.  Koen Docter
45.  David Do Paço
46.  Alexis Drach
47.  Eliska Drapalova
48.  Vedran Duančić
49.  Konstantinos Eleftheriadis
50.  Miguel Palou Espinosa
51.  Irene Otero Fernandez
52.  Roel Frakking
53.  Caterina Froio
54.  Martín Portos García
55.  Grigol Gegelia
56.  Johanna Gereke
57.  Theresa Gessler
58.  Rosa Gilbert
59.  Tommaso Giordani
60.  Itzea Goicolea-Amiano
61.  Alexander Golovlev
62.  Christelle Gomis
63.  Pablo Gracia
64.  Ieva Grumbinaitė
65.  Lola Guyot
66.  Lucrecia Rubio Grundell
67.  Caterina Francesca Guidi
68.  Sandra Hagman
69.  Bogumila Hall
70.  Emily Hancox
71.  Mari Torsdotter Hauge
72.  John-Erik Hansson
73.  Dónal Hassett
74.  Florian Hertel
75.  Masaaki Higashijima
76.  Christine Hobden
77.  Bram Hoonhout
78.  Dr. Neil Howard
79.  Pavlina Hubkova
80.  Swen Hutter
81.  Haakon Andreas Ikonomou
82.  Ola Morris Innset
83.  Johannes Jüde
84.  Jennie Sejr Junghans
85.  Kirsten Kamphuis
86.  Anna Kandyla
87.  Marianna Karttunen
88.  Kateryna Kolesnyk
89.  Hara Kouki
90.  Johanne Kuebler
91.  Katharina Kuffner
92.  Matthijs Kuipers
93.  Joldon Kutmanaliev
94.  Joseph Lacey
95.  Hugo Leal
96.  Katharina Lenner
97.  Ludvig Lundstedt
98.  Sabrina Marchetti
99.  Kimon Markatos
100. Bruno Andre Casal Nunes Martinho
101. Tiago (Manuel) Matos
102. Alfredo Mazzamauro
103. Patrick McDonagh
104. Liam McHugh-Russell
105. Mariana Mendes
106. Elie Michel
107. Chiara Milan
108. Ismay Milford
109. Debora Milito
110. Pierre Monforte
111. Mayo Fuster Morell
112. Jotte Mulder
113. Thuc Linh Nguyen Vu
114. Emma Ní Niatháin
115. Frank O’Connor
116. Didem Oral
117. Stefano Osella
118. Virginia Passalacqua 
119. Marie Petersmann
120. Bilyana Petkova
121. Zane Rasnaca
122. Dieter Reinisch
123. Anna Subirats Ribas
124. Noelle Richardson
125. Marco Rizzi
126. Arturo Rodríguez
127. Jerome Roos
128. Julia Rone
129. Suzan Meryem Rosita
130. Jan Rybak
131. Julija Sardelić
132. Pablo Hernández Sau
133. Grazia Sciacchitano
134. Francesca Scrinzi
135. Frederico Ferreira da Silva
136. Nagwan Soliman
137. George Souvlis
138. Maja Spanu
139. Maria Luisa Stasi
140. Ivan Stefanovski 
141. Elias Steinhilper
142. Olivia Arigho Stiles
143. Trond Ove Tøllefsen 
144. Anna Triandafyllidou
145. Milla Vaha
146. Dimitri Van Der Meersche
147. Guido van Meersbergen
148. Sasa Vejzagic
149. Ilaria Vianello
150. Markos Vogiatzoglou
151. Esther Wahlen
152. Solongo Wandan
153. Patrice Wangen
154. Manès Weisskircher
155. Karin Westerbeek
156. Raphaële Xenidis
157. Olga Yakushenko
158. Musab Younis 
159. Lorenzo Zamponi 
160. Uros Zver

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