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Governo e Senato si inchinano alla memoria di Soumaila Sacko. Ma non basta

Martedì 5 giugno, ben tre giorni dopo l’assassinio del nostro compagno Soumaila Sacko, il governo ha finalmente trovato la voce ed è intervenuto ufficialmente su un omicidio pianificato per mettere a tacere le rivendicazioni degli sfruttati di San Ferdinando e, più in generale, dei lavoratori che nelle campagne lottano per i diritti con l’Unione Sindacale di Base.

È importante che Soumaila sia stato ricordato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato, e che l’Aula si sia unita nell’applauso postumo al nostro compagno di lavoro e di lotta.

È importante perché è stato faticosissimo per l’USB, per i braccianti, difendere la memoria di Soumaila Sacko – che si è cercato in tutti i modi di far passare per un comune ladruncolo vittima della rabbia di qualche onesto giustiziere della notte – e rovesciare una pericolosa narrazione che sarebbe stata una seconda condanna a morte.

È importante perché rompe il silenzio tombale di Salvini e Di Maio, un’afasia tanto grave da aver provocato la discesa in campo, in tv e sui giornali, di firme di ogni appartenenza.

È importante che ora si dia un seguito a questi fatti e che si intraprenda la strada per garantire veramente e stabilmente i diritti dei lavoratori dei campi, degli sfruttati e degli invisibili che si dannano per due euro l’ora.

Noi, l’Unione Sindacale di Base, continueremo le nostre battaglie per i braccianti, per i senza diritti, nel nome di Soumaila Sacko e di tutte le altre vittime dello sfruttamento e del caporalato. Lo faremo con le mobilitazioni che si susseguono da ieri in tutta Italia e sfoceranno nella grande manifestazione nazionale del 16 giugno a Roma, convocata contro le disuguaglianze sociali.
A quella manifestazione parteciperanno anche i braccianti USB provenienti dalle baracche di San Ferdinando, dalle campagne lucane e pugliesi. Per i lavoratori dei campi rappresenterà l’occasione per lanciare una grande iniziativa nazionale da tenersi il 23 giugno in Calabria, che l’Unione Sindacale di Base apre a tutte le associazioni.

USB garantisce intanto assistenza legale alla famiglia di Soumaila Sacko e lancia una raccolta fondi, per consentire tra l’altro il trasporto della salma in Mali, attraverso la Cassa di resistenza e solidarietà. L’IBAN sul quale effettuare i versamenti è IT 17 W 0312703201000000001801 (Unipol Banca). Indicare nella causale “Solidarietà a Soumaila Sacko”.

 

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