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Bologna, Piazza Maggiore: Sacco e Vanzetti come Sacko e Abdel

Azione comunicativa dal palco del Cinema Sotto Le Stelle, nonostante il favore della piazza la polizia al termine dell’intervento interviene ma viene respinta.
Video in fondo all’articolo.

«In occasione della proiezione in piazza Maggiore dello storico film diretto da Giuliano Montaldo, abbiamo voluto portare quest poche parole per evidenziare una verità troppo spesso volutamente taciuta: c’è un sottile filo rosso che lega ieri come oggi le sorti dei migranti, fatto di sfruttamento e di diritti negati, e che si stringe intorno al loro collo quando le lotte iniziano a far vacillare il sistema di ricatti e violenze contro cui si sono scagliate. Ancora più stretto diventa il cappio quando si aggiunge un colore della pelle diverso, o quando la “paura rossa” o il conflitto sociale in un dato settore sono tali da far vacillare le certezze padronali. Così morivano ieri due anarchici, così muoiono oggi due sindacalisti indomiti.

È nella stessa natura dei soggetti colpiti da questa violenza di classe che si riscontra un primo punto di chiarezza: a pagare il prezzo più caro è chi si mette in gioco lottando, e pertanto la nostra solidarietà non potrà che seguire la strada che questi compagni ci indicano, fatta di lotta e organizzazione.

Praticare il pietismo sarebbe un dono immenso ai vari Salvini e alle elites liberali che ci hanno portato fin qui. Il mutualismo nel conflitto è invece l’unica via per disinnescare le attuali derive, e ci mette spalle al muro di fronte alle nostre responsabilità, qui e ora: vogliamo lavare le nostre coscienze, mantenendo immutati i rapporti sociali in essere che producono ciò contro cui diciamo di volerci battere, o vogliamo ammettere la materialità delle contraddizioni in campo e fare una scelta di parte che consenta a un’ipotesi di cambiamento di entrare davvero in partita?

Le strade di Roma sono state riempite sabato scorso da quasi 20 mila persone che hanno fatto questa scelta, e i prossimi appuntamenti cittadini e nazionali ci chiamano a continuare su questa strada, costruendo l’opposizione sociale e politica al governo gialloverde, senza permettere ai responsabili che hanno governato fino a ieri, e qui ancora amministrano la città, di mettersi alla nostra testa. Nessuno sconto alle forze attualmente al comando del paese, nessuna assoluzione per chi come loro ha sempre portato avanti gli interessi delle classi dirigenti organizzate nelle istituzioni comunitarie.

Sacco era di Foggia, e ben conosciamo la situazione nelle campagne del foggiano oggi, dove in quelle baraccopoli in lamiera si muore come tanti emigranti sono morti la scorsa estate a Londra nel rogo della Grenfell Tower.

È proprio mentre provano a dividerci che creano le condizioni per una oggettiva riunificazione delle mille figure del (non) lavoro. Lavorare in questi spazi e accelerare processi di ricomposizione è il compito di chi vuole ribaltare il tavolo. In tal senso i prossimi appuntamenti di Fight/Right, così come la manifestazione di Piacenza di sabato 23 contro la repressione delle lotte dei facchini in contemporanea alla manifestazione dei braccianti a Reggio Calabria, sono tappe da rilanciare nel segno dell’unità delle lotte!»

#PrimaGliSfruttati

E Naturalmente la polizia ha pensato bene di comportarsi come quella Usa, cercando di “sciogliere l’assembramento”

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