Il capo del governo Matteo Salvini, in uno dei suoi tanti roboanti annunci che costituiscono la sua pressoché unica attività, ha promesso di annullare tutto il contenzioso fiscale sotto i 100.000 euro.
Lasciamo per un momento perdere l’indeterminatezza dell’annuncio che è elemento fondante della propaganda salviniana, e prendiamolo sul serio nella sua forma più radicale ed estesa: chiunque debba fino a 100.000 euro al fisco non pagherà più nulla.
Vi sembrano pochi soldi, vi pare una misura per i poveri? Quella cifra sono quasi quattro anni di salario di un operaio FIAT, per doverla al fisco vuol dire che il guadagno reale di chi l’ha maturata può anche essere stato di una cifra molto, molto superiore.
Senza neanche fare i conti su quanti soldi mancherebbero alle casse dello stato per questo condono generalizzato, vediamo la questione da un punto di vista totalmente estraneo a Salvini, quello della giustizia. Vi pare giusto che lo stato regali fino a 100.000 euro a chi l’ha derubato, facendo marameo ai poveri fessi che hanno pagato tutto?
Certo nei contenziosi con Equitalia e con l’Agenzia delle Entrate ve ne sono molti per poche centinaia di euro. Sono i disguidi di una liquidazione, di una cassa integrazione, di un salario o di una pensione che al fisco risultano differenti da come denunciati. Sicuramente qui sarebbe sacrosanta una sanatoria, anche perché chi ha un reddito fisso già paga tutto alla fonte.
Inoltre da tempo la nostra giustizia fiscale opera come un robin hood alla rovescia. Se un riccone o una multinazionale evadono il fisco, spesso lo stato considera un successo una transazione nella quale l’evasore paghi un terzo del dovuto. Questo se si tratta di milioni o miliardi di euro. Ma se un lavoratore o un pensionato devono al fisco centinaia o poche migliaia di euro, allora li pagano tutti con gli interessi. Il povero paga al fisco la sua evasione al 120% il ricco al 30% . È la progressività alla rovescia della lotta all’evasione fiscale da parte dello stato italiano.
Giustizia vorrebbe allora che una sanatoria fiscale dovrebbe riguardare solo le cifre basse, ad esempio da 5000 euro in giù. Così si aiuterebbe davvero chi ha un basso reddito. Ma una sanatoria di 100.000 euro a testa, quando la grande maggioranza del popolo italiano un cifra di questo genere la vede solo se può e riesce a fare un mutuo, beh questo é solo uno scandaloso regalo agli evasori. Che fa il paio con la flat tax, che compensa i più ricchi.
Quindi l’evasore fiscale medio-alto guadagnerebbe con il condono, quello più ricco non avrebbe il condono, ma si vedrebbe abbassare di milioni le tasse. In fondo Salvini è coerente nel voler dare più soldi a chi ne ha già di piu. Le sue idee sono solo un bel regalo al trenta per cento della società a danno del restante settanta, che pagherebbe tutto con ancor meno servizi e stato sociale.
Per questo il capo del governo circonda le sue scelte di classe con una martellante campagna fascistoide, xenofoba e poliziesca: solo così spera di convincere i poveri a farsi danno nel suo nome, mentre la cresce la pacchia dei ricchi.
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