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Presidio a Montecitorio delle giornaliste Sky in trasferta “punitiva” a Milano

Una vertenza che ha del paradossale, in linea teorica… Qualsiasi iniziativa di lotta sindacale o politica o sociale, vive da sempre il bisogno di “apparire”, di visibilità, nella speranza di esser presa in considerazione, assumere un carattere paradigmatico, ecc; insomma, avere una possibilità di vittoria maggiore.

Da sempre il sistema mediatico, in mano ad editori attenti al profitto dunque anche a non disturbare roppo l’establishment, tratta tutte queste cose come fastidi, da derubricare in spazi invisibili o addirittura nel dimenticatoio. A meno che non sia possibile “narrarle” in un modo utile (tipo “il fallimento dello Stato imprenditore”, ecc).

Il paradosso è che la stessa sorte tocca ora ai… giornalisti!

Non ai mezzibusti famosi, naturalmente, ma a quelli che girano come matti per trovare le notizie e imbastire i servizi che poi vengono usati da qualcun altro, in una divisione del lavoro vecchia quanto i media.

Questo caso delle giornaliste Sky, difese dall’Usb invece che dall’Fnsi – e anche questo è altamente indicativo –  è quindi doppiamente emblematico della situazione in cui versa questo disgraziato mondo.

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Presidio a Montecitorio delle giornaliste Sky in trasferta “punitiva” a Milano

Le redattrici: “È una protesta tabù per i media italiani, perché mette in discussione il sindacato unico della stampa, la FNSI”

Non si ferma la protesta delle giornaliste di Sky Tg24, in sciopero dal 6 settembre dopo la trasferta ‘punitiva’ a Milano, a cui sono state comandate per non aver aderito al “mutamento volontario di sede” proposto loro dall’azienda di Rupert Murdoch.

“Anche nel mondo patinato e hi-tech di Sky” – affermano le redattrici che hanno manifestato giovedì 13 settembre a piazza Montecitorio – “le misure ritorsive dell’azienda colpiscono soprattutto donne e madri, come in quasi tutte le realtà produttive italiane”: sono donne, infatti, le tre giornaliste licenziate a luglio, come noi quattro, spedite all’improvviso a quasi 600 km da casa, in agosto, come pacchi postali.

USB Mass Media, il sindacato di base di settore al quale hanno aderito le redattrici dopo che FNSI e Stampa Romana hanno firmato l’accordo del 6 aprile 2017 a Sky, ha proclamato il primo sciopero di categoria dei giornalisti NON indetto dalla Federazione della Stampa Italiana: per tali ragioni – secondo le giornaliste ‘dissidenti’ – sin dallo scorso anno la loro lotta rappresenta un assoluto tabù nel mondo dei media italiani.

Ecco in dettaglio le motivazioni dello sciopero:

– contro la smisurata arroganza di Sky, al fianco delle redattrici costrette a un trasferimento ‘de facto’ motivato da ragioni chiaramente pretestuose e ritorsive;
– in solidarietà con la battaglia legale dei colleghi tecnici e amministrativi licenziati da Sky;
– in solidarietà con le 3 giornaliste licenziate a luglio (per le quali fino ad ora CDR e redazione di Sky Tg24 non hanno ritenuto di spendere neanche un minuto di sciopero).

Comitato dei Lavoratori Sky in Lotta – USB Mass Media

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