Per le famiglie di viale Palmiro Togliatti si avvicina lo sfratto per finita locazione. I processi di dismissione di patrimonio pubblico e semi-pubblico, continuano a mettere sotto pressione la città.
A Roma, in piena quarta ondata di Covid, alle migliaia di sfratti in corso si stanno per aggiungere quelle degli inquilini dell’ex-Sara Assicurazioni.
Da quando il fondo Helios, in seguito divenuto Investire Immobiliare sgr (controllato da Banca Finnat), ha preso il posto della compagnia assicurativa (affiliata Aci, Ente Pubblico) la gestione del patrimonio immobiliare è stata votata all’indirizzo della speculazione, con l’inserimento di quote consistenti di patrimonio in piani di dismissione, non curanti delle reali possibilità dell’inquilinato o della loro composizione sociale e del fatto che negli anni ’70 era stato assegnato a famiglie sotto sfratto.
Fra queste le case di via Palmiro Togliatti, ove 25 famiglie si ritrovano a dover lasciare gli alloggi, che abitano da decenni, per finita locazione sopraggiunta, in seguito alla prima ondata speculativa di dieci anni fa.
Quasi tutte le famiglie sono composte da anziani, disabili, persone che non hanno acquistato per difficoltà ad accedere al credito bancario.
Il fatto che a Roma, i cosiddetti Fondi di investimento (in realtà fondi di speculazione) possano decidere indisturbati, a prescindere dalla storia e della provenienza del Patrimonio immobiliare di cui dispongano, di buttare in mezzo alla strada 25 famiglie è sintomatico di come l’emergenza abitativa sia radicata nelle scelte che sono sempre state fatte dalla classe politica di turno (di tutti i colori politici) con un occhio ammiccante nei confronti dei grandi gruppi economici.
Anziché perseguire politiche in grado di calmierare il mercato e contrastare la pressione abitativa, nei decenni., si è preferito dare mano libera ai vampiri dei mercati, che adesso sono in grado di fare il bello e il cattivo tempo nell’incompetenza generale.
Come è possibile che ai 4.500 sfratti in esecuzione se ne debbano aggiungere altri, ai danni di inquilini che hanno sempre pagato i canoni e che abitano gli immobili da anni?
È per caso Investire Immobiliare un piccolo proprietario, anch’esso messo in ginocchio dalla crisi, o si tratta di un attore che si muove sui mercati senza vincoli e con mano totalmente libera in nome del profitto, del guadagno e della speculazione?
L’assenza di strumenti atti a contrastare tali fenomeni ne è la prova, così come le ripetute promesse dell’Assessore Regionale alle Politiche Abitative di interessarsi alla vicenda e trovare delle soluzioni, si siano rivelate finora solo fiato al vento, al posto delle quali sarebbe stato meglio progettare misure di intervento urgente in grado di assicurare la continuità abitativa agli inquilini, facendo intervenire l’Ater per l’acquisto degli alloggi inoptati, scalando però dal valore chiesto i canoni pagati dagli inquilini, o attraverso la concessione di mutui agevolati, garantiti dalla regione anche per chi è anziano nell’ottica che il patrimonio rimanga pubblico, ad esempio.
Il nostro Sindacato, da sempre contro i processi di dismissione della rendita parassitaria e speculatrice, chiede alla Regione e al Comune di Roma, enti competenti in materia abitativa, di intervenire al più presto per evitare l’ennesima ingiustizia ai danni di quel ceto che più di tutti ha pagato le crisi economiche degli ultimi venti anni.
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calcaterra
anche i fondi immobiliari di tipo chiuso come Cicerone gestito da Fabrica immobiliare SGR persegue una politica di affitti incomprensibile. attualemte in via albertario a Roma le quattro palazzine site ai civici 18, 19, 20 21 hanno oltre il 70% delle unità immobiliari sfitte – alcune da diversi anni. perchè questa rinuncia ad affitare e questa scelta di perdita di introiti da affitti che per cert versi sembra una mala gestione?