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Bari. Aggressione fascista, due compagni feriti

“Stavamo tornando dalla manifestazione quando abbiamo incontrato una donna eritrea con un passeggino spaventata perché in via Eritrea, dove c’è la sede di CasaPound, era bloccata da un gruppo di persone, spaventata perché in questo quartiere non è facile avere la pelle scura. A quel punto ci siamo allontanati e ci hanno rincorso e ci hanno aggredito con cinghie e cazzottiere: una squadraccia fascista che ci ha inseguito e picchiato, tra passeggini e bambini. Eravamo inermi abbiamo cercato di scansare i colpi”. E’ questa la testimonianza dell’eurodeputata Eleonora Forenza su quanto accaduto a Bari, nel quartiere Libertà, ieri sera.

Nel pestaggio sono rimasti feriti in due compagni Antonio Perillo, trasportato in ospedale con una grave ferita alla testa, e Claudio Riccio.

Nel pomeriggio un corteo antirazzista di 500 persone aveva sfilato per le vie del centro di Bari per protestare contro le politiche del Governo. Alla manifestazione hanno aderito comitati e associazioni cittadine riunite nella rete “Mai con Salvini”. Il corteo, era partito da piazza Umberto e si era diretto a piazza Redentore attraversando le strade del rione Libertà, in cui più tardi è avvenuta l’aggressione fascista e che, oltre ad ospitare una sede di Casa Pound, era stato il teatro di una manifestazione con Salvini una settimana fa.

La polizia, che da tempo sapeva della presenza fascista, invece di bloccare gli aggressori, ha circondato i compagni prontamente accorsi e li ha manganellati a sua volta… Poi, di fronte all’evidente problema politico (un europarlamentare aggredito non è cosa che si possa tenere sotto silenzio nelle camere di un commissariato…), avrebbe proceduto al fermo di alcuni dei picchiatori.

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La testimonianza di Dafne:

Ieri sera le strade di Bari sono state invase da una manifestazione antifascista e antirazzista. Una marea di persone ha detto che Bari non accetta l’intolleranza e l’odio. Una marea festosa.

Finito il corteo stavamo tornando a casa per le strade del libertà.
Sono le stesse strade in cui la scorsa settimana Salvini e i suoi amici neofascisti e ex missini hanno denunciato un grave problema di sicurezza: dicono sia pericoloso camminare per strada di sera per colpa degli immigrati. Hanno raccolto firme e urlato slogan.
In tanti anni in quelle strade non ho mai avuto problemi se non a causa di italianissimi concittadini, criminali e fascisti.

In questo caso stavo tornando a prendere la mia bici contento della riuscita del corteo quando insieme all’europarlamentare Eleonora V Forenza e Antonio Perillo abbiamo incontrato una ragazza molto preoccupata, era di ritorno dalla manifestazione con il suo bambino nel passeggino. Tempo fa in via Eritrea nella strada di casa sua e della moschea ha aperto la sede di Casa Pound e un gruppo di trenta fascisti era schierato con mazze e catene davanti alla sede.
Non c’era traccia di alcun poliziotto. Eppure nel pacifico corteo antirazzista i poliziotti erano tantissimi e ben attrezzati.
Possibile che si lascino così indisturbati i fascisti armati e violenti?

Abbiamo atteso con lei pacificamente e senza provocazioni che scendessero di casa le sue amiche, anche loro con figli nel passeggino per evitare di lasciarle da sole in quel contesto vergognosamente lasciato scoperto dalla polizia.
Non pensavamo che si sarebbero lanciati su di noi che eravamo lì con diversi bambini piccoli. Ma a quel punto il gruppo di neofascisti è arrivato su di noi con mazze, cinghie e catene.
Io sono stato colpito da una cinghiata con una fibbia da palestra di quelle belle pesanti, ma sono riuscito a parare il colpo e me la cavo con qualche acciacco e dolore (7 giorni di prognosi). Agli altri non è andata così bene e le condizioni di Giacomo e Antonio sono peggiori delle mie con parecchi punti in testa e diverse ferite. Sono lucidi e stanno bene, ma la violenza con cui si sono accaniti su di loro è stata davvero brutale.

La polizia è arrivata solo tempo dopo quando le aggressioni si erano moltiplicate e i passanti scappavano terrorizzati.
All’arrivo della Polizia però il cordone e le cariche sono state riservate ai manifestanti antifascisti e non agli aggressori.

Leggo su alcuni giornali che si tratterebbe di uno scontro tra bande. Una banda con un europarlamentare, donne e bambini nel passeggino..? È stata un’aggressione premeditata e vergognosa.

Una vergogna indicibile in un paese in cui l’emergenza fascismo è sempre più preoccupante e impone a tutti noi l’esigenza di organizzarci, non arretrare, continuare a mobilitarci in migliaia in tutt’Italia contro l’odio è la violenza di queste carogne.

 

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