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Burattini senza fili. Il circolo Prc che dice: “indietro non si torna”

Si sceglie di militare in un partito, si sceglie di avere delle posizioni, ma pur sempre all’interno di un contesto unitario, si ricerca il dialogo, certo a volte è difficile, è dura, ci si scontra, poi si trova il modo di superare quell’ostacolo.

Costruire un qualcosa di nuovo, partendo dalla base, dai fabbisogni dei territori, dal cosiddetto “basso”, non è impresa facile anzi. Strutture già esistenti possono appoggiare, aiutare, ma non sempre comprendono quanto accade. I territori più piccoli risentono di situazioni completamente opposte a quanto accade nelle grandi metropoli, ogni situazione non è mai né uguale né semplice.

Come compagni di Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo di Paderno Dugnano, abbiamo creduto e continuiamo a credere che quanto è stato costruito finora non vada perso. Le ultime vicende nazionali pongono un quesito che per noi provenienti da realtà minori possono essere sinonimo di devastazione totale.

Potere al Popolo ha rappresentato e tuttora rappresenta l’unico soggetto nuovo nato a sinistra, nato per includere, per condividere e per avvicinare persone che sentono il bisogno di esprimere realtà esistenti mai prese in considerazione, problematiche difficili che piano piano vengono  analizzate alla ricerca di una valida soluzione.

Abbiamo con entusiasmo fatto nostre  questioni di lavoro, confronti sindacali, affiancando le lotte dei lavoratori stessi, concedendo lo spazio  per discussioni importanti come  l’appoggio ad uno sportello LGBTQI,  eppure l’oggi proclama l’ennesima divisione, l’ennesimo sogno infranto a causa di problemi burocratici, si propongono divisioni, ci sono soggetti che scelgono di andarsene, ci sono critiche, ci sono colpevolizzazioni, ma in tutto questo la famosa BASE, chi ha lavorato come si sente?

Un burattino in mano ad altri… Ma veramente si può dire a compagne e compagni  che si sono avvicinate, che sono ritornate a far politica: “scusate il progetto è fallito poiché mancava la pubblicazione di uno statuto, oppure il progetto non ci interessa più e quindi Potere al Popolo da domani non esiste?”

Infantilismo, superego, supremazia non appartengono al nostro circolo padernese Si intrecciano rapporti umani con le persone, non sono robot da gettare via; il nostro spirito comunitario continuerà a primeggiare lasciando la porta aperta, senza divieti per nessuno, associazioni movimenti e partiti della sinistra radicale per continuare a lavorare con il fine ultimo di quel socialismo che ha come unico nemico il capitale.

I burattini senza fili dicono: “indietro non si deve e non si può tornare”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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7 Commenti


  • miche

    Sono d’accordo con i compagni. È da anni che si cerca di ri annodare i rapporti di una sinistra devastata dai giochi di bottega. Gioco che facilita e spiana la sta da a una destra di stato. “In dietro non si torna “


  • Romeo Cerri

    Posso essere d’accordo su tutto ma non sulla frase: “scusate il progetto è fallito poiché mancava la pubblicazione di uno statuto, oppure il progetto non ci interessa più e quindi Potere al Popolo da domani non esiste?” perché ignora il comportamento della maggioranza del coordinamento nazionale che ha scatenato la reazione (che può sembrare al di sopra delle righe) del PRC (e non solo). Peraltro il PRC ha da dire sulle modalità e sui contenuti della votazione sullo statuto e non sulla sua permanenza in PaP che ha contribuito largamente a far nascere.
    Comunque il 20 ottobre ci sarà l’Assemblea nazionale e la possibilità di sciogliere i nodi che ad oggi esistono oppure, ma non è la mia opinione, di stringerli.
    Romeo Cerri (segreteria del PRC di Monza e Brianza))


  • Antonio Liguori

    La base!
    Condivido questo articolo sul mio blog e lo invio alla mia, piccola, rete di compagni.
    Indietro non si torna !


  • Francesco Carlucci

    Un mio commento del giorno 10-10 non appare ancora non vorrei che ci fosse una censura da parte dei compagnl. Abbraccio fraterno. Franco


    • Redazione Contropiano

      Salve, abbiamo verificato ma il tuo commento il 10 ottobre non risulta proprio arrivato, ciao


  • Francesco Carlucci

    Vi ringrazio per la velocità, forse sono stato io a commettere l’errore. Comunque quello che in sintesi volevo dire è questo: io sono un italo-argentino emigrato in Argentina all’eta di tre anni. Ho vissuto dittature de tutti i tipi, l’ultima, la più atroce di tutte mi ha torturato, incarcerato per anni e dopo mandato in esilio per altrattanti anni. Nella mia militanza política nella sinistra rivoluzionaria come membro del Prt (partito rivoluzionario dei lavoratori) ho vissuto in prima persona la tragica vicenda della sinistra argentina, le divisioni, le frazioni, le piccole guerre tra compagni, ect. ect., sia fuori che dentro il carcere, anche nei momenti in cui ci venivano a prendere per ucciderci col pretesto della presunta fuga. Ho appoggiato rifondazione dalla sua nascita, ma adesso non comprendo perchè cerca lo scontro con Potere al Popolo di cui mi sento parte, mi dispiace dover costatare che cosi facendo aiutiamo il nemico a vincere. Credo si potrebbe trovare una soluzione, se cosi non fosse pregerei (ai compagni di rifondazione) di non continuare a buttare m…., ognuno per la sua strada, nel rispetto e nella tolleranza.Franco


  • Vincenzo Massaro

    Sono di RC si dalla sua nascita dopo la distruzione del PCI del quale ho fatto parte fino a quel momento. Quindi non sono uno di primo pelo visto i miei 70 anni sempre contro il capitalismo unico ns vero nemico, per cui concordo pienamente con i Compagni di Paderno Dugnano per la loro scelta di non tornare indietro sulla lotta al capitalismo per il Comunismo che ha visto nella creazione di Potere al Popolo, alla cui nascita noi come RC abbiamo dato tanto, la possibilità di creare un soggetto politico unitario,non una somma di sigle e apparati, anticapitalista,antimperialista, antifascista, ambientalista,solidale e pacifista. Questo spirito che,forse mi sbaglio, è forte più nella base che nei gruppi dirigenti a tutti i livelli con una connotazione di questi ultimi marcatamente di strutture del centro/ nord del paese, forse perchè il tutto è partito dall’ex opg di Napoli che sta in quel Sud del paese che vive la parte più grande delle politiche c economiche e sociali tanto care al capitalismo. Spero di essermi sbagiato su quest’ultima parte vivendo al sud, e fortunatamente pur non vivendolo sulla mia pelle, vedo l’assenza di speranze di figli e nipoti/e e specie queste/i ultimi.

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