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L’Unione Europea vuole il potere di veto sulle autonomie locali

Sul piano politico magari hanno problemi di “convergenza”, ma sulle scelte strategiche i tecnocrati di Bruxelles hanno le idee chiare e procedono in automatico. L’ultima novità europea, nel quadro della famigerata Direttiva Bolkestein, riguarda una sorta di diritto di veto della Commissione Europea sulle decisioni di Comuni, aree metropolitane e Province sui servizi pubblici locali. Lo rende nota la rete Attac in una lettera aperta che riproduciamo qui di seguito.

Con un accordo in fase di trattativa sulla revisione di parte della direttiva Bolkestein, l’UE potrebbe ridurre ulteriormente il potere delle Autonomie Locali e più in generale delle collettività territoriali, di assumere decisioni realmente “progressiste”. In effetti i Comuni, Province ecc  prima di prendere ogni nuova decisione sui servizi quali acqua, energia, rifiuti, edilizia popolare, pianificazione territoriale e urbanistica, ne dovrebbero dare comunicazione – con un anticipo di tre mesi – alla Commissione Europea per approvazione.

Con questa lettera aperta, le organizzazioni e i Comuni firmatari fanno appello alle istituzioni europee e ai governi dei paesi membri affinché respingano tale procedura.

“Noi, rappresentanti di città europee, di organizzazioni della società civile e di sindacati, esprimiamo profonda  preoccupazione circa il progetto di Procedura di Notifica sui Servizi. Essa prevede che, invece di informare semplicemente la Commissione come è finora avvenuto,  le nuove norme e decisioni locali sui servizi debbano essere notificate in precedenza alla Commissione e soggette alla sua preventiva approvazione. Ciò rappresenta una limitazione a politiche progressiste, specie a livello locale.

Come evidenza una Risoluzione del settembre 2018 del Consiglio comunale di Amsterdam, la Procedura di Notifica proposta, produrrà inutili lungaggini e “comporterà grave pregiudizio all’autonomia delle collettività locali, una minaccia alla stessa democrazia locale.”

Creerebbe grossi ostacoli alle politiche municipali progressiste, come quelle miranti a contenere l’aumento del costo della casa. È una proposta sproporzionata e in contrasto con il principio di sussidiarietà, e con lo stesso obbligo da parte della UE – contenuto nel Trattato di Lisbona – di rispettare l’autonomia delle amministrazioni regionali e locali.

nostre città ed è quindi del tutto inaccettabile”.

Firma direttamente qui:

https://www.cognitoforms.com/ODG2/StopTheEUsServicesNotificationProcedureMunicipalismNeedsDemocraticSpaceToProtectTheInterestsOfCitizens

 

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