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Un’assemblea utile: quella nazionale del Tavolo-Lavoro di Potere al Popolo

E’ pienamente riuscito l’appuntamento di Battipaglia (Salerno) dove Potere al Popolo ha indetto l’Assemblea Nazionale del Tavolo/Lavoro.

Non era semplice far incontrare e discutere delegati sindacali, protagonisti di numerose vertenze aziendali ed attivisti politici e sociali attorno ai temi – centrali e costitutivi per una formazione politica come Potere al Popolo – del lavoro, dei diritti sociali, delle forme del “nuovo e vecchio” sfruttamento e dei problemi inerenti la necessità di costruire un più ampio e diffuso protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori.

Su questi temi si sono ritrovati in una interessante e proficua discussione oltre un centinaio di compagne e compagni, nonché rappresentanti di tante mobilitazioni che, a macchia di leopardo, costellano il territorio nazionale.

L’iniziativa di Potere al Popolo, preparata da incontri locali, scambi di esperienze e di reciproca conoscenza e, soprattutto, da un comune background di conflitti aziendali, territoriali e categoriali è servita ad iniziare a tracciare, con più nettezza, un profilo programmatico della nuova formazione politica anche in relazione all’agenda politica generale del prossimo periodo.

Dopo l’introduzione di Davide Trezza, dell’assemblea territoriale della provincia di Salerno, che ha ripercorso alcuni elementi di linea politica, rintracciabili nel documento di convocazione di questo appuntamento, sono intervenuti, con testimonianze accorate e determinate, delegati delle aziende e/o vertenze che attraversano il territorio della Piana del Sele, dell’area salernitana e dell’agro nocerino-sarnese.

I lavoratori della Treofan, in presidio permanente dallo scorso 21 dicembre, che pongono il sacrosanto obiettivo della Nazionalizzazione, la complessa vertenza delle Acciaierie Pisano, dove si materializza la contraddizione capitale/natura, quella dei lavoratori del quotidiano “La Città” (primo quotidiano nella provincia di Salerno e secondo in Campania) che si stanno scontrando con il “progressista” gruppo editoriale “Espresso/De Benedetti”; e i lavoratori dell’Irisbus di Grottaminarda, in lotta, testardamente, da oltre 7 anni, che sono riusciti a far ripartire un tavolo di “trattative” al MISE. Tutti insieme hanno rappresentato – paradigmaticamente – un territorio ed una composizione sociale che paga i feroci costi dei fallimenti delle famigerate politiche di “industrializzazione del Sud” che, al netto della demagogia imperante, hanno mortificato e violentato socialmente il territorio meridionale nel corso degli ultimi decenni.

Mobilitazioni e vertenze che continuano grazie alla caparbietà ed al sostegno di operai ed onesti delegati ma che sarebbero state già smobilitate ed archiviate se fosse dipeso unicamente dai sindacati complici che – per un lungo arco di tempo – hanno cogestito, concordato e concesso al padronato un ampia libertà di manovra e di nefasta iniziativa antisociale ed antipopolare. Infatti non è un caso che queste vertenze, pur tra mille ostacoli oggettivi e materiali, continuano a tenere un punto di resistenza grazie, anche, al supporto dei militanti di Potere al Popolo che si interfacciano con questi punti di sofferenza sociale.

Nella discussione sviluppata a Battipaglia hanno portato il loro contributo lavoratori di ogni parte d’Italia (dall’Electrolux alla Bekaert, da Terni a Taranto oltre, naturalmente, ai precari dei Progetti APU, di alcuni servizi pubblici a rete e di segmenti del lavoro migrante) testimoniando l’esigenza di riprendere una mobilitazione generale e generalizzata non solo su tutto l’arco delle questioni che attengono alle variegate condizioni di vita e di lavoro della classe ma anche su obiettivi, di medio/lungo periodo, come la Riduzione dell’Orario di Lavoro.

Nel corso del dibattito sono intervenuti l’Unione Sindacale di Base (che, tra l’altro, ha argomentato le ragioni dello Sciopero Generale del prossimo 12 aprile che avrà, come obiettivo prioritario, la denuncia e l’opposizione alla politica economica e sociale dell’Unione Europea) e uno dei due portavoce nazionali di Potere al Popolo – Giorgio Cremaschi – il quale, valorizzando la discussione in corso ha ricordato, non formalisticamente, la rivolta, nell’aprile del 1969 di Battipaglia che costituì un momento topico della lotta e dell’emancipazione delle classi subalterne del Meridione.

Cremaschi ha sollecitato l’urgenza di costruire una nuova stagione di lotta che – al Sud come nel Nord Italia – ponga il tema del riscatto sociale e della battaglia generale contro l’ulteriore svalorizzazione del lavoro e dei diritti anche attraverso la richiesta di “interventi pubblici” a fronte delle politiche predatorie e di rapina sociale consumate in questi anni.

Una auspicabile ripresa della mobilitazione in cui Potere al Popolo deve svolgere la sua, naturale, funzione di connessione organizzativa, di intreccio politico e programmatico e, soprattutto, di rappresentanza, in maniera autonoma ed indipendente, degli interessi specifici e generali, del nostro blocco sociale di riferimento..

La discussione è stata conclusa da Francesco Tirro – uno dei compagni che coordinano il Tavolo/Lavoro nazionale di Potere al Popolo – il quale, ricordando il comune impegno di radicare nei posti di lavoro e nei territori la nuova formazione politica ha richiamato il metodo dell’inchiesta di classe, del supporto organizzativo alle lotte (le Case del Popolo, le Camere del Lavoro, la collaborazione con il sindacalismo conflittuale) prospettando la stesura – in work in progress – di una sorta di Manifesto/Programmatico di Pap, su questi temi, in cui possono trovare sistematizzazione analitica le elaborazioni accumulate e l’articolazione politico/pratica che si sta sperimentando sul terreno del conflitto e delle esperienze in corso.

La discussione avvenuta – quindi – si è configurata come un passaggio utile e di ulteriore rilancio politico che segnala la vitalità sociale di una forza politica, ancora tutta da costruire, ma che sta già muovendo i primi passi dalla parte giusta: tra gli sfruttati, tra la nostra gente!

Infine non è mancato il ringraziamento collettivo ai compagni organizzatori di Salerno di quanti, alla fine dei lavori dell’incontro di Battipaglia, hanno apprezzato alcune tipicità gastronomiche locali consumate, tutti assieme, al termine dei lavori.

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2 Commenti


  • Daniele

    Quanti eravate?


    • Redazione Contropiano

      All’assemblea erano presenti circa 120 persone, in gran parte lavoratori della aziende in crisi e di vertenze in corso. Stiamo parlando di un evento politico tenutosi a Battipaglia e non a Roma, Milano e Napoli. Si va a discutere e confrontarsi dove si lotta, anche nel Meridione, dove i treni fanno ritardi di 13 ore, sic!

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