Menu

Torino. La Tav rimane dirimente, in piazza e nelle urne

In Piemonte tra meno di un mese si terranno infatti le elezioni regionali, appuntamento per il quale i candidati più accreditati – il presidente uscente Chiamparino, appoggiato da un arco di forze che include “Liberi Uguali e Verdi” (Sinistra Italiana e Articolo 1-Mdp), e il candidato di Forza Italia e Lega Alberto Cirio – si presentano entrambi compatti nella difesa del Treno ad Alta Velocità come opera indispensabile, da realizzare ad ogni costo, oltre che nella posizione di rigorosa difesa dell’Unione Europea e dei suoi trattati e vincoli di bilancio.

La tradizionale polarizzazione netta del corteo (davanti la parte istituzionale con Partito Democratico e sindacati confederali, dietro lo “spezzone sociale” in aperto conflitto con la testa del corteo), ha trovato così nella questione del Tav un nuovo elemento dirimente, nonostante i maldestri tentativi del sindaco 5 Stelle Appendino di evitare la spaccatura politica, invitando a lasciare da parte la questione. Davanti i Si Tav (non solo PD e sindacati complici, ma anche i promotori delle manifestazioni Si Tav di questi ultimi mesi, a partire da Mino Giachino e dalle cosiddette “madamine”, per arrivare incredibilmente alla delegazione di Forza Italia); dietro i No Tav, con una forte presenza dalla Valsusa e a seguire spezzoni di Potere al Popolo e altre realtà conflittuali.

La gestione del corteo è stata in perfetta linea con la Repressione targata PD/Giallo-Verdi, tanto che perfino alcuni consiglieri della giunta 5stelle di Torino sono costretti a denunciare le “vergognose cariche a freddo della polizia”. E se la polizia non è bastata per innescare lo scontro il PD si è preoccupato di pagare un servizio d’ordine armato di cinghie e provocazione che già all’inizio del corteo ha mostrato segni di nervosismo. Quando lo spezzone No Tav ha cercato di entrare in Piazza San Carlo, mentre era ancora in corso il comizio dei sindacati confederali, la polizia ha iniziato a caricare in modo improvviso e gratuito. Diversi attivisti, anche persone anziane, sono state colpite e alcune sono dovute andare in ospedale. Una volta liberata la piazza, è stato infine concesso alla seconda parte del corteo di entrare e prendere il palco, dove il corteo si è chiuso con numerosi interventi.

Da segnalare un episodio politicamente molto significativo. All’interno della parte No Tav del corteo, lo spezzone di Potere al Popolo si è a un certo punto imbattuto in quello di “Liberi Uguali e Verdi”, come detto parte della coalizione di Chiamparino per le Regionali. I militanti di Potere al Popolo hanno dunque ingaggiato uno scontro verbale molto duro con quelli di Sinistra Italiana, invitandoli ad andare nella parte Si Tav del corteo, coerentemente con le loro scelte elettorali.

Questo il comunicato di Potere al Popolo Torino:

Oggi il corteo del primo maggio aveva confini molto chiari: davanti PD, confederali e tutti coloro che nei fatti appoggiano il TAV e un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, dietro tutti coloro che al Tav e a quel modello di sviluppo (sfruttamento e devastazione) si oppongono.

Come sempre però esistono anche i parolai: quelli che si professano paladino di un mondo più giusto ma che poi alla fine, per proprio tornaconto personale, appoggiano chi questo presente di miseria l’ha sapientemente costruito.

Per questo quando abbiamo visto che vicino allo spezzone NOTAV ci stava Sinistra Italiana, nella forma di Liberi Verdi e Uguali, la formazione di Grimaldi che appoggia Chiamparino alle regionali, siano rimasti davvero increduli. Non potevamo accettare lì un partito che ha dimostrato per l’ennesima volta la sua incoerenza e opportunismo scegliendo di appoggiare alle prossime Elezioni regionali il Pd e Chiamparino, ovvero coloro che hanno fatto proprio del Si al Tav (oltre che delle privatizzazioni e della distruzione dei diritti dei lavoratori) il proprio cavallo di battaglia. 

Ci abbiamo tenuto a dirgli in faccia ciò che pensiamo di loro e li abbiamo ricacciati indietro! 

Non si illudano di poter continuare a dimostrarsi subalterni e funzionali ai progetti dell’avversario di classe facendo finta di stare dalla parte dei lavoratori e degli sfruttati.

Dai giallo-verdi a Chiamparino (e chi lo sostiene), il nemico sfrutta e devasta

Ora e sempre No Tav!

Potere al Popolo!

*****

La testimonianza di un torinese, che illumina sui “mercenari del Pd” (bodyguard da discoteca, pagati per l’occasione…)

Testimonianza da Torino:

1° MAGGIO A TORINO: UNA SCENEGGIATA VERGOGNOSA

Arrivo in Piazza Castello, con Emanuela e Moky, il labrador di Giulia, al guinzaglio, quando il corteo sta già sfilando.
Infilo Via Po e percorro il corteo in senso contrario.
Vedo sfilare i vari spezzoni dei sindacati e delle associazioni. Ogni tanto mi fermo a chiacchierare con qualche amico.
Moky pare un po’ infastidito dal rumore e dai molti umani che lo circondano, ma tutto sommato sta tranquillo.
Vedo poi sfilare i partiti: i Comunisti Italiani, Articolo 1, La Sinistra.
E il PD? mi chiedo, dove è finito?
Ah, eccoli, un 150 persone a dire tanto, con un cordone di servizio d’ordine mercenario a chiudere le file (da anni ormai il PD non avendo più un suo servizio d’ordine ricorre “ai mercenari”, ovvero a body guard che fanno servizio davanti alle discoteche o in occasione dei concerti).
Subito dopo il PD lo spezzone dei centri sociali e dei no tav. Molta gente, ma in verità meno di quanta me ne sarei aspettata.
Ai lati, sotto i portici, e agli angoli con le vie laterali, una marea di polizia.

Rimango basito da questa contiguità PD-No Tav. Avvicino un amico e gli chiedo lumi: “Si sono messi qui apposta (quelli del PD) per provocare. C’è già stato un “contatto”: insulti, sputi, lanci di aste di bandiere e poi botte: i mercenari del servizio d’ordine del PD, spalleggiati dalla polizia, hanno iniziato a menare e un compagno è ferito.
Il corteo avanza e dai bordi la situazione risulta allucinante: i due spezzoni sono vicinissimi, la tensione è altissima e non si capisce il perché la polizia anziché stare tutta ai lati, non frapponga tra le due parti un paio di cordoni di sicurezza.
Non si capisce neanche perché gli altri partiti (Comunisti Italiani, Articolo 1, La Sinistra) visto ciò che sta succedendo dietro non lascino passare davanti il microspezzone del PD.

Mi infilo tra i no tav, ma ne esco quasi subito: i due spezzoni sono nuovamente venuti a contatto, il corteo sbanda un po’ e Moky comincia a ringhiare. La polizia non interviene.
Capisco l’antifona e di lì in poi me ne sto ai lati. E’ chiaro come andrà a finire: prima o poi la polizia caricherà i no tav.

Quando arriviamo in Via Roma, alcune traverse prima di Piazza San Carlo, un vigile dal cuore tenero, probabilmente amante dei cani, mi avvicina e mi dice: si sposti con il cane perché all’angolo della prossima via capita casino.
E in effetti, come era immaginabile, all’angolo della traversa prima di Piazza San Carlo appena passati quelli del PD la polizia dai lati si riversa in massa in Via Roma sbarrando la strada allo spezzone no tav.
Il corteo da dietro preme per avanzare, la polizia senza nessun avviso parte in una carica “di alleggerimento” spingendo indietro di una ventina di metri il corteo.
Sarà pure “carica di alleggerimento” ma davanti a me vedo passare un giovane con la testa sanguinante sostenuto da due persone.
Si conteranno poi altri feriti e contusi.
Le persone ai lati e dietro la polizia, me compreso, inveiscono contro la stessa: vergogna, vergogna, vergogna.
Quando Piazza San Carlo è ormai semivuota e quelli del PD, arrotolate le loro bandiere, si sono dileguati, la polizia lascia passare il corteo no tav, che entra in piazza e si prende il palco.
Fine di una giornata assai tribolata.

Su quanto successo c’è poco da farsi delle domande: il PD, in palese accordo con la questura, ha inscenato un’indegna provocazione nei confronti dei no tav: voleva far scontrare polizia e no tav e lo scontro è avvenuto.
Per quanto riguarda la “gestione della piazza” da parte delle forze dell’ordine tale gestione è stata vergognosa, tanto quanto la provocazione orchestrata dal PD.
Pare che il questore in carica sia in via di trasferimento: prima ciò avviene e meglio è.”

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *