Con una nota interna indirizzata a tutte le strutture nazionali e locali, la segreteria generale della Cgil interviene sul tema della regionalizzazione per “dare la linea” (la nota di apre con la classica formula “care compagne e cari compagni”).
Ok alla regionalizzazione, a patto che…
“E’ prioritario – sostiene la Cgil – definire i LEP e le leggi di principio a garanzia dei diritti civili e sociali fondamentali e al fine di assicurare servizi pubblici efficienti su tutto il territorio nazionale, superando le carenze e i divari già oggi esistenti”
“Tali definizioni – aggiunge la segreteria nazionale – sono propedeutiche e, dunque, indispensabili all’identificazione di fabbisogni standard e di fondi perequativi che, con il graduale superamento della spesa storica, assicurino l’uniformità delle prestazioni essenziali in tutto il territorio”.
Per il sindacato di Maurizio Landini, non ci sono dubbi: si tratta infatti di “raggiungere quel federalismo cooperativo e solidale che ci ha sempre visto favorevoli, volto a realizzare un’autonomia che deve essere agita in una cornice normativa unitaria che non permetta deroghe a principi fondamentali e che deve essere finalizzata a consentire, in contesti differenti, il raggiungimento di quegli standard di prestazioni uniformi definiti con la normativa nazionale e a sviluppare modelli di efficienza da mettere a fattor comune”.
Curiosamente il documento non fa il minimo cenno alla mobilitazione nazionale avviata nelle settimane scorse dalla Flc-Cgil insieme con gli altri sindacati del comparto scuola.
La sensazione è che con questa nota la segreteria nazionale intenda in qualche misura disconoscere la posizione dei sindacati del comparto che, almeno fino a oggi, hanno sostenuto che la scuola debba essere esclusa da qualsiasi progetto di regionalizzazione.
* da Tecnica della Scuola
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LA CGIL SOSTIENE L’AUTONOMIA “NORDISTA”. L’USB: “LA CGIL È UN SINDACATO DANNOSO”
È vero che solo gli idoti non cambiano mai idea, ma i cambiamenti di idea della CGIL sono da vero e proprio record. L’ultimo cambio di idea riguarda l’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Eppure, la FLC CGIL aveva indetto insieme a CISL UIL e Company per il 17 maggio uno sciopero anche contro la regionalizzazione “nordista”, sciopero poi revocato.
?Ecco la nota della Cgil pro Autonomia “nordista”: “È prioritario definire i LEP e le leggi di principio a garanzia dei diritti civili e sociali
fondamentali e al fine di assicurare servizi pubblici efficienti su tutto il territorio nazionale, superando le carenze e i divari già oggi esistenti. Tali definizioni sono propedeutiche e, dunque, indispensabili all’identificazione di fabbisogni standard e di fondi perequativi che, con il graduale superamento della spesa storica, assicurino l’uniformità delle prestazioni essenziali in tutto il territorio (…) Si tratta infatti di raggiungere quel federalismo cooperativo e solidale che ci ha sempre visto favorevoli, volto a realizzare un’autonomia che deve essere agita in una cornice normativa unitaria che non permetta deroghe a principi fondamentali e che deve essere finalizzata a consentire, in contesti differenti, il raggiungimento di quegli standard di prestazioni uniformi definiti con la normativa nazionale e a sviluppare modelli di efficienza da mettere a fattor comune”.
Alla deriva capitolazionista della CGIL l”appello dell’USB Scuola agli iscritti del “sindacato dannoso”:
“Cari iscritti e care iscritte alla Flc Cgil il vostro sindacato vi ha abbandonato. Non è solo la svendita del contratto collettivo nazionale, non è solo la resa di diritti nei contratti sulla mobilità. Oggi la Cgil nazionale dopo la revoca dello sciopero annunciato con una nota nazionale inviata agli iscritti rinuncia alla battaglia (che come dicevamo da mesi era solo di facciata) sulla Regionalizzazione. È ora di detesserarsi da questo sindacato dannoso. USB scuola vi aspetta a braccia aperte per lottare davvero, per animare nuove battaglie e riconquistare tutto quello che le contrattazioni al ribasso e i collateralismi politici ci hanno rubato in questi anni. Unitevi a USB vi aspettiamo il 10 maggio davanti al Ministero della Funzione Pubblica dalle 10 alle 13 Corso Vittorio Emanuele II 116.
#10maggio #usb #usbscuola”.
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Sandra Pellegrini
La più grave delle autonomie regionali è già in vigore da anni:: la sanità- Sembra che nessuno si sia accordo di quanta disparità si sia creata tra regione e regione relativamente al trattamento dei malati, ai loro diritti.
I cittadini non sono più uguali di fronte alla legge,
Stessa cosa accadrà con la scuola.
Vergogna per tutta la sinistra e per quelle cariatidi dei sindacati di cui non si capisce più la ragione della loro esistenza.