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Milano divisa in due. Salvini in versione “teocon”

Oggi a Milano da Porta Venezia a Piazza Duomo hanno manifestato le destre europee chiamate a raccolta da Salvini e dalla Lega. A poche centinaia di metri si sono mobilitate le reti antirazziste e antifasciste

A piazza Duomo, Matteo Salvini ha chiuso la sua campagna elettorale per le Europee. Prima di lui dal palco era intervenuta la leader della destra francese Marin Le Pen. Sempre sul palco anche il capo della destra olandese Wilders, tutti i ministri della Lega, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e i quattro governatori leghisti: Fontana, Zaia, Fedriga e Fugatti.

Molte le parole in libertà nel comizio del leader della destra, con un linguaggio dal sapore fortemente “teocon”: “Noi amiamo la Madonnina che ci guarda dall’alto. Qui non ci sono estremisti, razzisti, fascisti. La differenza è tra chi guarda avanti, tra chi parla di futuro e di lavoro e chi fa i processi al passato: hanno paura del passato perché non hanno un’idea di futuro”. Fischiato dalla piazza un passaggio del comizio che citava il Papa ma contestualmente Salvini ha sgranato un rosario invocando i santi patroni dell’Europa: “Ci affidiamo alle donne e agli uomini di buona volontà, ai sei Patroni d’Europa, Benedetto da Norcia, Brigida di Svezia, Caterina da Siena, Cirillo e Metodio, Teresa Benedetta della Croce: affidiamo a loro il nostro destino, il nostro futuro e i nostri popoli. E io personalmente affido la mia e la vostra vita al cuore immacolato di Maria che sono sicuro che ci porterà alla vittoria”. Tra i sostenitori di Salvini è sbucata anche una bandiera israeliana.

Contemporaneamente in un’altra piazza di Milano si erano concentrati antifascisti e oppositori del leader della destra per il controcorteo denominato Gran galà del futuro terminato in piazza Cairoli.

Ma contestazioni ci sono state anche in Piazza Duomo dove Salvini teneva il suo comizio. Dal balcone di un palazzo della piazza è stato srotolato uno striscione di circa cinque metri per uno con la scritta ‘Restiamo umani’ in italiano e in inglese. Dal balcone da cui è stato srotolato è comparso un noto attivista politico milanese travestito da Zorro.

È stato invece fatto rimuovere quello sventolato da due donne fuori dalla fermata della metropolitana in zona Duomo. Le due contestatrici hanno mostrato per qualche minuto il lenzuolo, poi due agenti della Digos le hanno allontanate dopo essersi fatte consegnare l’asta di legno con cui sorreggevano il lenzuolo dove c’era scritto: “Milano città aperta”.

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1 Commento


  • antonio

    sicuramente sarà stato anche un flop – questo almeno si evince dalla foto – comunque sono sempre troppi e, tolto loro il “giocattolino di un rozzo e becero padano” (utile sopratutto i come contenitore delle pulsioni reazionarie di un “popppolo bue”) il rischio consisterebbe , purtroppo, nella crescita e nelle pratiche di un blocco reazionario di massa al quale le gesta e la figura del “rozzo padano” oppure di un non ben definito (?) “cavaliere nero”: tornerà molto utile.
    Stiamo bene attenti a seguire lo sviluppo di queste contraddizioni che emergeranno sicura,ente dopo le “sfuriate reazionarie e qualunquiste” con la possibile perdita di voti e consensi elettorali a casi delle “bestialità” di soggetti, individui e settori sociali sostenitori – se non seguaci – degli attuali leader governativi, politici fascio-grillin-leghisti!

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