Intorno alle 5.30 di questa mattina è iniziato lo sgombero dello spazio pubblico autogestito Xm24 in via Fioravanti, nella zona della Bolognina.
Uno sgombero che giunge il giorno dopo dell’approvazione del Decreto Salvini-bis, all’alba del 6 agosto, quando la città si sta svuotando della sua parte più attivista e militante ma anche di una parte di quel blocco sociale in cerca di ferie e di un po di evasione dalla canicola.
Carabinieri e polizia hanno aperto un buco nella rete e sono entrati dentro il centro sociale. Altri reparti di agenti e militari in tenuta antisommossa sono fuori dall’edificio dove si sono radunati decine di attivisti che protestano contro lo sgombero.
Le via adiacenti alla struttura sono state chiuse dalla polizia, bloccate una parte di via Bolognese, la rotonda Alex Langer, via Fioravanti e via Tibaldi.
Una parte degli attivisti è ancora all’interno, alcuni sono saliti sul tetto dell’ex mercato ortofrutticolo. Nel cortile del centro sociale, dove ci sono anche i Vigili del fuoco, è stata fatta entrare una ruspa. Quando il mezzo é entrato in azione, gli attivisti all’esterno hanno iniziato a spingere le reti che delimitano l’area esterna dell’edificio.
Nel corso delle operazioni di sgombero è stata abbattuta un’altra porzione delle barricate, usando una ruspa e un altro mezzo più piccolo. Anche i Vigili del Fuoco sono entrati nella struttura.
Al momento alcuni agenti in tenuta anti sommossa hanno raggiunto il tetto del centro sociale-ricreativo-culturale ‘Katia Bertasi’ accanto a quello dell’ex mercato ortofrutticolo occupato e dove sono in presidio, dalle prime ore del mattino, una decina di attivisti.
Lo sgombero dello storico spazio autogestito bolognese, che da quasi 18 anni nel quartiere della Bolognina resiste e porta avanti una serie di attività sociali e politiche in quartiere e in città, rappresenta l’ultimo attacco gravissimo che il sindaco PD Merola e la sua amministrazione lancia contro la r-esistenza in città di spazi sociali, di aggregazione e di autogestione. Una politica iniziata ormai qualche anno fa, quando l’allora neosindaco Merola diede il via all’ondata di sgomberi prima delle occupazioni abitative prima e poi degli spazi sociali di cui abbiamo scritto negli anni su questo giornale.
Lo sgombero dello storico Xm24 rappresenta l’ultimo atto di questa amministrazione, sorda ad ogni compromesso e determinata a trasformare la città e i suoi quartieri in un parco giochi per i sostenitori della turistificazione in centro, e della gentrificazione nelle periferie, tentando di cancellare a suon di repressione tutto il suo bagaglio culturale antifascista solidale e resistente.
Non è una novità che il quartiere della Bolognina sia la punta di diamante di questo processo e che debba diventare, secondo il PD di questa città e di questa regione, il nuovo quartiere smart della città. Negli ultimi anni lo storico quartiere popolare ha visto una serie di trasformazioni epocali, a partire dalle nuove opere di cementificazione e speculazione come la Trilogia Navile, passando per la svendita delle case popolari, l’espulsione di intere fasce popolari dal quartiere a favore di Airbnb e di una nuova ipotetica classe media. In questo contesto, al posto di un centro sociale come Xm24 deve diventare qualcos’altro, di sicuro diverso da uno spazio autogestito che accoglie e sostiene una miriade di attività sociali alternative.
L’ultima ipotesi messa in campo in modo subdolo dal PD per creare “consenso” attorno allo sgombero, è stato quello di ipotizzare la costruzione di 10 mini-appartamenti in cohousing (un paradosso, considerando che tutt’attorno vi sono decine di alloggi Acer lasciati colpevolmente vuoti), un tentativo che comunque non ha riscosso fin ora grande successo. Già infatti il corteo del 29 giugno, che aveva mobilitato l’intera città sotto lo slogan “la storia infinita contro il nulla che avanza” aveva dimostrato la propria opposizione a questo disegno, così come il popolamento del presidio che da questa mattina si è creato fuori e dentro Xm24. Un presidio a cui sono accorsi tutti gli attivisti della città, ma anche molti solidali cittadini del quartiere.
“Forze dell’ordine impegnate fin dall’alba nello sgombero a Bologna del centro sociale Xm24. Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche ruspe!” ghigna sui social il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in relazione allo sgombero del centro sociale.
Sullo sgombero la rete Noi Restiamo così scrive:
#Lega e #PD ancora una volta due facce della stessa medaglia: in aula giocano all’opposizione votando no al decreto Sicurezza bis (con la certezza che sarebbe comunque passato), in piazza ruspe e manganelli. Mentre proprio in questi giorni a #Milano il democratico #Sala modifica il regolamento di polizia urbana estendendo le zone di #daspo.
Marginalizzano le classi popolari e meno abbienti, gentrificano i quartieri in favore dei profitti e tolgono spazi di aggregazione fuori da logiche di mercato.
Chi pensa che questo sia l’argine alla Lega si sbaglia di grosso!
Con questa determinazione saremo anche oggi a resistere per le strade della #Bolognina.
Al momento alcuni compagni stanno praticando una “resistenza creativa” all’interno dello spazio, chi sul tetto, chi in piscina, chi ballando e chi facendo teatro, mentre le ruspe stanno già demolendo parte dello stabile, sotto la attenta supervisione di alcuni ingegneri e protetta dalle forze dell’ordine. Una resistenza passiva e creativa, contro la violenza dei mezzi dispiegati per radere al suolo un’esperienza quasi ventennale di resistenza! L’appello, che lanciamo anche da questo giornale, è quello di dare la massima solidarietà a Xm24 e di raggiungere possibilmente il presidio, per la difesa degli spazi sociali contro la distruzione dei nostri territori.
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